giovedì 27 giugno 2019

Alessandra Motta, Rifugio MIletta - le trascrizioni delle radiointerviste di Parte in Causa

Alessandra Motta parla del Rifugio Miletta, intervistata da Silvia Molè a Radio Radicale per l'associazione antispecista  Parte in Causa.

Qui di seguito provi a riportare i tuoi appunti scritti in presa 'quasi' diretta della intervista (in realtà, col file a disposizione, hai potuto sempre senza problemi fare pausa e rewind, quando ti serviva per non perdere delle frasi e rimanere indietro nei contenuti e nei concetti).

Prima di tutto, due parole di spiegazione.
Le interviste che Silvia Molè fa per conto di Parte in Causa, vengono trasmesse da alcuni anni sulle frequenze di Radio Radicale. Si tratta di spazi pressoché unici nel panorama radiofonico italiano: in queste occasioni, possono prendere la parola e avere voce le persone che a vario titolo si sono occupate o si occupano della 'questione animale'. 
Preziosi documenti, che secondo te occorre trascrivere, perché non vadano perduti.
Il file delle interviste originali è sempre disponibile sui siti di Radio Radicale e di Parte in Causa. 
Quel che hai in mente di fare tu, perciò, non è una sostituzione o un rimedio a una lacuna (che non c'è), ma piuttosto, un ulteriore modo di mettere a disposizione le parole importanti di persone impegnate - nella convinzione che leggere una parola tocca zone diverse della mente, rispetto a quelle che si attivano quando il discorso viene ascoltato come suono di voce.
Sono appunti, più o meno fedeli, proposti per fare ulteriori riflessioni - se qualcuno vorrà farle. Sono documentazioni ridondanti per qualcosa di prezioso.

 
Alessandra Motta - foto presa dal profilo Facebook
Il racconto sul Rifugio, parte proprio dall'inizio nel 2013, l'anno in cui Alessandra Motta lo ha fondato.
"Fin dalla sua fondazione, nell'aprile 2013, il Rifugio è stato subito un luogo di resilienza, di resistenza, di liberazione e di pace.
Appartiene agli animali liberati, è un progetto di vita, con precisi riferimenti: la compassione contro la violenza, la solidarietà contro l'indifferenza".
Perciò. tutti gli Animali che vivono al Rifugio, "provengono da situazioni di schiavitù e maltrattamento: sono stati violentati, nel corpo e nello spirito".



Al Miletta, "per la prima volta si rendono conto di essere liberi di avere una vita che appartiene a loro soltanto, ha significato ed è utile solo per loro".
Vivono, semplicemente: sono animali che, in altre condizioni, nessuno vede mai.




Il Miletta è centro recupero della fauna selvatica nella provincia di Novara.
"Dal 2016 possiamo ospitare anche gli animali cosiddetti selvatici: il loro, è un mondo in crisi come non mai. Un mondo che subisce le azioni dei cacciatori e di quei politici conniventi, impegnati a distruggere questo mondo.
"Perciò facciamo sia salvataggio di vite che battaglie finalizzate ad aprire le gabbie mentali dello specismo.
Gli animali stessi sono i migliori comunicatori: trasformano la visione degli umani che vengono a trovarli".
Tra gli umani, invece, ci sono sia sostenitori, che accuditori quotidiani, che comunicatori.




Diverse sono le battaglie portate avanti dai volontari del Miletta.  Tra queste, "la battaglia contro la caccia in tana alla volpe. La battaglia è condotta insieme alla LAC, prevede anche una petizione, per la quale sono finora state raccolte 175mila firme. Abbiamo scritto al Ministro per essere ricevuti; abbiamo chiesto che venga fatta una Ordinanza Ministeriale contro la caccia".
La caccia in tana alla volpe è tra le più cruente e crudeli: vengono raggiunte fin dentro la tana, dove trovano riparo i cuccioli nati da poco, che vengono massacrati.


Susie


"Un'altra situazione, è la 'emergenza cinghiali' (c'è il sito); su questa, per contrastarla, noi forniamo tutti gli strumenti critici. Diciamo che si potrebbe coabitare, invece finora noi togliamo loro terreno e dunque li mettiamo per forza alle strette.
Esistono invece possibilità di risoluzione pacifica, con mezzi scientifici. Si potrebbero fare ripopolamenti. Si potrebbe pensare alla progettazione e costruzione di spazi per gli attraversamenti delle strade, per i cinghiali e non solo: questo scongiurerebbe molti incidenti stradali, anche.  Per tutto questo, occorre volontà politica". Invece, oggi viviamo in una situazione di pura violenza, di frustrazioni brutali a causa dei cacciatori. "Mentre le distinzioni che il pensiero corrente ci vorrebbe far considerare, nella realtà non esistono".




Alessandra ricorda la daina Olly, che venne recuperata, salvata e reintrodotta nel suo habitat. "Lei è stata la prova che quello che davvero è importante, ha a che fare con la interazione diretta tra due individui". Questo vale con tutti gli animali, presi un per uno, se vuoi prendertene cura.


tutte le immagini sono state prese dal sito del Rifugio Miletta, e hanno l'unico scopo di corredare la parte scritta

l'intervista è andata in onda su Radio Radicale il 6 giugno 2019

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