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domenica 23 febbraio 2020

(*) EDIT - EVENTO ANNULLATO . Eco femminismo e femminismo antispecista, per una liberazione totale - Vercelli, 1 marzo 2020



Domenica 1 marzo 2020, Vercelli, 
angolo via Vittorio Veneto/Corso Libertà 49 (davanti al Caffè Marchesi) 
dalle ore 11:00 alle ore 19:00. All’aperto. 
Letture militanti tra teoria e prassi per una liberazione totale.

AGGIORNAMENTO
EVENTO ANNULLATO PER PRECAUZIONE MEDICO SANITARIA 
(leggi oltre)

domenica 21 ottobre 2018

Teoria e pratiche antispeciste verso un mondo liberato - la conferenza al MiVeg



Anche così avrebbe potuto intitolarsi la conferenza ANTISPECISMO: teoria e pratica verso un mondo liberato – step 2 , che hai ascoltato ieri -sabato- al MiVeg 2018.

Moderati da Silvia Molè della Associazione Parte in Causa, blogger di Fallacie Logiche, c'erano sulla pedana - li nomini da sinistra verso destra: il poeta Olmo Vallisnera, l'attivista Barbara Balsamo (Per Animalia Veritas), il sociologo Niccolò Bertuzzi, Sara d'Angelo fondatrice di Vita da Cani, Giuliano Floris, attivista del coordinamento fermare Green Hill e dentro Farmacologia.

Alla maniera dei vecchi cronisti (oh, ma che bel vezzo retorico, questo che hai scritto, vediamo chi ne scoprirà la fonte ;) ) hai raccolto i tuoi 'valorosi'  su un quadernino, scrivendoli, per di più A MATITA. Vediamo che cosa ne viene fuori...


giovedì 18 ottobre 2018

Canzoni di Resistenza


 
il chitarrista Marc Ribot
 Quando hai sentito "Bella Ciao", cantata dalla voce di Tom Waits, hai provato una specie di commozione. Perché Tom Waits è il poeta sensibile con le fattezze del freak; e perché "Bella Ciao" l'hai cantata con grande gioia, non troppo tempo fa, a Vercelli - era una cosa che hai sempre sognato di poter fare, mescolando la tua voce stonata a decine di altre voci.

Hai scoperto che quella canzone traina con sé il disco "Songs of Resistance, 1942-2018" di Marc Ribot. Anche se è interamente ascoltabile sul tubo, potevi non prendere il CD? Non potevi.
E infatti lo hai preso, e ne sei felice. Perché se sui video tubeschi trovi credits di musicisti che sul librettino del CD non trovi (e questo ti sembra molto ingiusto), in compenso trovi sul librettino del CD un testo post-fazione dello stesso Marc Ribot, che sul tubo non c'è (questo, invece, è giustissimo).
Allora, lo hai letto, ne hai condiviso alcuni pensieri e ti sei avventurato nella traduzione...
(del disco, magari, parlerai in altra occasione)
 ...
 (Nota: tutte le parole o frasi che sembrano sbagliate o scorrette, lo sono per via della tua libera e incosciente traduzione. Chiedi venia in anticipo. Comunque, buona lettura).

domenica 19 agosto 2018

Ci vorrebbe ascolto reciproco


... Ci vorrebbe ascolto reciproco, ci vorrebbe un pensiero che - prima di qualsiasi altra cosa - intervenisse facendo proposte, incoraggiando incontri, aprendo dialoghi, raccontando narrazioni nuove, diverse, coinvolgenti, sognanti e concrete allo stesso tempo.

domenica 13 agosto 2017

Orsa KJ2

le spoglie dell'orsa KJ2, uccisa in Trentino


Per sapere certe notizie, ormai, occorre stare su internet, che sia FB, che siano altri siti o social. Sulla carta di giornale, difficile trovar certe notizie, ormai.
Notizie come questa: che l'orsa KJ2, è stata uccisa. A bruciapelo.
Vedi le foto e ti viene in mente la pratica antica ma non troppo di far vedere le spoglie del nemico ucciso - specialmente se su questo nemico si era costruita una narrazione che lo ha reso enorme, mostruoso, potente, temibile, pericoloso. Che fosse vera, questa narrazione, poco importa(va). Tanto più pericoloso è il nemico, tanto maggiore il coraggio dei suoi sgominatori e i meriti che riceveranno, la gloria, l'onore, la gratitudine.  Questo accade in un mondo rovesciato, dove c'è chi se le canta e se le suona in totale autonomia: fa le regole a sua misura, sulla pelle di altri viventi; poi le viola, le trasgredisce, le ignora, per arrivare a compiere gesti che rispondono solo a tornaconti e profitti del tutto avulsi da una qualsiasi capacità di lungimiranza - se proprio ci si ostina a rifiutare atteggiamenti come 'empatia' o 'rispetto'. 
L'uccisione - anzi: l'assassinio - dell'orsa KJ2 - nemmeno un nome, solo una sigla, come quella che si imprime sugli oggetti serializzati e sostituibili -  rientra in queste logiche.

"Abbattuta l'orsa KJ2", titola ilDolomiti
La scelta, l'uso delle parole, non sono casuali, né neutrali. Così come non lo sono le motivazioni, le spiegazioni, le descrizioni, che si avvolgono di tecnicismi e proceduralismi:
" Il documentato indice di pericolosità dell’esemplare, culminato nel ferimento di due persone, ha richiesto l’attuazione dell’ordinanza nel più breve tempo possibile".
Un fumoso indice di pericolosità, la creazione dello stato di emergenza, che mette fretta, che impedisce di pensare, di ragionare, ma libera solamente spiriti di rappresaglia e vendetta, fanno il resto.
Chi può verificare questo indice di pericolosità? Da quando esiste? Perché non sono stati chiamati etologi? 

il corpo del nemico ucciso viene esposto al pubblico, per appagarne la sete di vendetta...


Gli animali non umani sono per davvero perennemente inseriti, immersi in un gigantesco 'zoo panopticon', dove sono sempre osservati, a distanza, dove possono sempre venire catturati per essere esaminati geneticamente e 'radiocollarizzati'. Per controllare che obbediscano sempre alle regole - in realtà, sono strettissimi, angusti binari decisi unilateralmente dagli umani e che gli altranimali non possono conoscere, di cui nemmeno sospettano l'esistenza. Ogni loro disobbedienza, d'altro canto, ha una sola soluzione, un'unica punizione: la pena capitale. Questa è l'impressione che se ne ricava: solo la morte, l'esecuzione, l'uccisione, permette agli umani di sentirsi risarciti e concede agli altranimali una effimera, illusoria tregua.

Ora, tutto questo è molto chiaro.
Come si può rispondere? (e da questa risposta, hai tratto motivo e ispirazione, a tua volta, per questo istant-post).

...la mela non mi piace più...


Se non ricordi male, lo avevi studiato all'Università, o comunque ne avevi letto, come studio di caso di successo, o esempio concreto e molto efficace di pressione politica: il boicottaggio etico. Forse, tra i primi ad applicarlo ci fu Amnesty International.
Consiste nel non comprare più alcun prodotto, o servizio, o merce, proveniente da un luogo dove si ritenga siano (stati) commessi atti eticamente discutibili. Toccare il portafoglio, si sa, è la via più breve per arrivare al comprendonio delle persone (è la logica delle multe, che sono punizioni, sanzioni economiche; importa meno dove vadano a finire i soldi raccolti attraverso esse). Chiudere i propri cordoni della borsa - ad esempio - davanti a tutto ciò che in etichetta reca il nome della regione dove l'orsa è stata uccisa, può risultare assai efficace. Una chiusura, che andrebbe contestualizzata, organizzata e comunicata agli interessati.  Altrimenti potrebbe passare inosservata.

Il primo boicottaggio della storia, dimostra già tutta la forza di questo concreto strumento politico.
Ma se Ugo Rossi potrebbe vestire i panni di Charles Cunningham Boycott, saranno gli attivisti uniti e tosti come la Irish Land League del 1880? (leggere per saperlo).
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