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In attesa di specificazione della fonte e del nome dell'autore del disegno |
"Vista in sezione, la struttura sociale del presente dovrebbe
configurarsi all’incirca così: su in alto i grandi magnati dei trust dei
diversi gruppi di potere capitalistici che però sono in lotta tra loro;
sotto di essi i magnati minori, i grandi proprietari terrieri e tutto
lo staff dei collaboratori importanti; sotto di essi – suddivise in
singoli strati – le masse dei liberi professionisti e degli impiegati di
grado inferiore, della manovalanza politica, dei militari e dei
professori, degli ingegneri e dei capufficio fino alle dattilografe;
ancora più giù i residui delle piccole esistenze autonome, gli
artigiani, i bottegai, i contadini e tutti quanti, poi il proletariato,
dagli strati operai qualificati meglio retribuiti, passando attraverso i
manovali fino ad arrivare ai disoccupati cronici, ai poveri, ai vecchi e
ai malati.
Solo sotto tutto questo comincia quello che è il vero e proprio fondamento della miseria, sul quale si innalza questa costruzione, giacché finora abbiamo parlato solo dei paesi capitalistici sviluppati, e tutta la loro vita è sorretta dall’orribile apparato di sfruttamento che funziona nei territori semi-coloniali e coloniali, ossia in quella che è di gran lunga la parte più grande del mondo.
Larghi territori dei Balcani sono una camera di tortura, in India, in Cina, in Africa la miseria di massa supera ogni immaginazione.
Solo sotto tutto questo comincia quello che è il vero e proprio fondamento della miseria, sul quale si innalza questa costruzione, giacché finora abbiamo parlato solo dei paesi capitalistici sviluppati, e tutta la loro vita è sorretta dall’orribile apparato di sfruttamento che funziona nei territori semi-coloniali e coloniali, ossia in quella che è di gran lunga la parte più grande del mondo.
Larghi territori dei Balcani sono una camera di tortura, in India, in Cina, in Africa la miseria di massa supera ogni immaginazione.
Sotto gli ambiti in cui crepano a milioni i coolie della terra,
andrebbe poi rappresentata l’indescrivibile, inimmaginabile sofferenza
degli animali, l’inferno animale nella società umana, il sudore, il
sangue, la disperazione degli animali.
Questo edificio, la cui cantina è un mattatoio e il cui tetto è una
cattedrale, dalle finestre dei piani superiori assicura effettivamente
una bella vista sul cielo stellato."
Max Horkheimer, «Il grattacielo», da Crepuscolo.
Appunti presi in Germania 1926-1931, Einaudi 1977, pp. 68-70
Appunti presi in Germania 1926-1931, Einaudi 1977, pp. 68-70
Max Horkheimer (1895-1973) è esponente della Scuola di Francoforte.
Il suo pensiero si configura come una critica globale della moderna civiltà occidentale e di quella "logica del dominio" che egli identifica come base di ogni sua manifestazione sociale, economica e culturale.
Post scritto pensato alla Giornata internazionale per i diritti degli animali, e alle parole di Rita Ciatti su questo evento e su quel che ha suscitato.