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martedì 6 giugno 2017

Un po' di Lisa

Lisa - primavera 2017
Lisa, me l’ha portata Stella.

Vivevamo insieme da tre anni, Stella e io, quando le volontarie mi chiamarono per dirmi che c’era un’altra epina bretonina, anziana e sola, che cercava casa.

Da parte mia? Tanta paura, ma anche tanta voglia di conoscerla!



Ricordo tuttora le prime impressioni, e quel che scriverò adesso è l’amalgama tra quei primi momenti e gli anni avventurosi e ricchi che abbiamo la fortuna di vivere insieme, Lisa e io.



Lisa è una arruffina rossa, tutta boccoli e ciuffi. Piccina di statura, però ha un carattere decisamente volitivo. È coraggiosa e curiosa: all’inizio è stata lei a rompere il ghiaccio con Stella, che era molto più riservata. Lo ha fatto in modo molto semplice: è andata a sdraiarsi vicino a lei mentre Stella riposava, appoggiandosi col proprio sedere al suo: in questo modo si è fatta sentire ma allo stesso tempo non è stata invadente.



Negli anni, dal 2010 al 2014, cioè tutto il tempo in cui loro due hanno vissuto insieme, sono state molto legate, due amiche, due signore bretoni molto tranquille, ma capaci di guizzi e sorprese inaspettate, quando qualcosa attira curiosità o interesse.

Lisa e Stella facevano moltissime cose insieme, non solo perché vivevano tutte e due con me, ma perché fare cose insieme era per loro motivo di grande piacere, di gioia.

...c'erano una volta due epine...



Uno dei periodi più belli è stato quello che loro due hanno vissuto per un anno e mezzo circa, insieme a Oscar, breton anziano portato via a un cacciatore che lo teneva recluso in fondo a una autorimessa. Oscar non ha perso tempo a compiangersi o a rimpiangere, ma si è letteralmente tuffato nella nuova vita, piena di sole e insieme a Lisa e a Stella. Lui da loro ha imparato a provare a giocare, oltre al gusto per i rompicapi da disfare con la bocca e le unghie.

Oscar, come una tigre della Malesia...




Nel 2014 Stella è mancata. Non c’è stata più. Eravamo solo io, Lisa, con Chicco, giovane breton timido ma equilibrato e paziente e Maika, meticcia molossoide molto estroversa e intelligente.
In quella primavera del 2014, ho temuto davvero che Lisa potesse deprimersi, ammalarsi e morire presto. Stella, la sua amica, non c’era più, mentre Maika e Chicco erano affiatati tra loro e non la consideravano molto, per via del divario di età. È stato allora che ho deciso di non tralasciare mai nessuna occasione per fare qualcosa che ci piaceva, noi insieme. Volevo che la vita di Lisa fosse una bella avventura da raccontare – senza rimpianti, senza rimorsi,  dopo.



...





Così è io credo: Lisa con me ha viaggiato in lungo e in largo per l’Italia, anche insieme a Stella. Lucca, Torino, il Veneto, il mare della Liguria, le montagne e i laghi piemontesi e lombardi, la Campania. Incontri ed esplorazioni di prati, parchi, alberi. Coccole, giochi, sicurezza. E sempre le nostre vite scandite dalle cure per la epilessia, che ormai è una seconda natura anche per me.

E già: anche Lisa è epilettica. La sua è una epilessia derivata da un trauma, un forte colpo alla testa, che negli anni tribolati che ha vissuto prima che ci incontrassimo, ha preso – non si sa come, né perché. Ma è facile da immaginare: Lisa è stata usata come fattrice, perché è una bretonina incantevole e di sicuro i suoi figli sono stati venduti bene - a un prezzo 'salato', o forse no, per via dell'allevamento clandestino, perché se inizi a vendere un essere vivente, poi finisce che vuoi fare l'affare, che sia bello e di razza ma che costi poco; tanto vale il tuo 'amore' (ma questo è un altro discorso) -  a chi li voleva perché ‘li amava’ – tanti cacciatori, di sicuro.

Questo bel colpo in testa le ha regalato questa epilessia, imprevedibilissima e difficilissima da curare. Il nostro personale ‘rubicone’, Lisa e io lo abbiamo attraversato nel luglio 2011: un intero mese di crisi; nessuna medicina sembrava fare più alcun effetto, si aumentavano i dosaggi con lo spirito di chi alza dighe per arginare uno tsunami. Crisi che sono diventate a grappolo, il valium e poi le flebo e poi i ricoveri. In tutto questo, Stella è stata sempre vicina e paziente. E anche Oscar sapeva mettersi da parte e aspettare. Lisa gridava di male, le crisi duravano un’ora intera. Alla fine, lei era stremata, distrutta, sfiancata.

I medici gettarono la spugna, io no, e il destino ci ha aiutato: le crisi, sono scomparse da un giorno all’altro, per non ritornare mai più in quel modo tremendo.

Da allora, la mia vita è cambiata: ho cambiato auto, ho cambiato stile di vita e abitudini, ho deciso di cogliere l’attimo delle occasioni di felicità e gioia quando si presentano. Abbiamo viaggiato, ho cambiato tante volte casa. Ho  imparato tante cose cinofile, ho scoperto il Tellington T-Touch, i fiori di Bach, gli olii essenziali, la musicoterapia, il DAP, ho riarredato casa eliminando spigoli e ostacoli. Tante cose che avevo già fatto insieme a Stella, le ho moltiplicate e arricchite, per soccorrere Lisa. Non bastano le parole di questa breve memoria per dire quanto Lisa e Stella hanno cambiato il mio modo di stare al mondo.


Nel 2017 Lisa vive insieme a Chicco e Maika - e c'è anche Chicca, ma non nella foto

Lei è Chicca...
... anche se non sempre è sicura di saperlo<3 br="">



Oggi come oggi, la mia ricciolina rossa ha circa 16 anni, due occhi luminosi e vivaci, due occhi loquaci. 
Quando la coccolo mi ‘ringhiotta’, ma poi mi cerca con la zampina. Sono anni che dormiamo tutti insieme, e quando ho la fortuna di dormire appoggiato a lei, il suo sonno mi sembra più profondo e i sogni più intensi. Proprio come capita a me.

Magari, anche lei sogna Stella – proprio come me.


Questa breve memoria, veloce sull'onda dei ricordi, è nata per partecipare a bel progetto: un libro di epi-storie con cani e gatti. Speriamo di poterne scrivere al più presto!

domenica 26 marzo 2017

Epilessia, un nuovo farmaco veterinario e i problemi conseguenti





Stella e Lisa, le mie due epi canine

Stella e Lisa popolano la tua vita di tutti in giorni da ormai dieci anni. Perciò, sono dieci anni che hai a che fare con l'epilessia.

Stella adesso non c'è più, mentre Lisa  vive tenace e forte la sua terza età, ormai quasi quarta. 

Anche voi, dunque, siete stati colpiti dalla notizia di un nuovo farmaco anti-epilettico, specifico per uso veterinario. Si tratta di una buona notizia? Chissà. Per ora, forse no. Di certo tu, con Lisa, l'avete vissuta molto male. E con voi, centinaia di altre persone che vivono e curano cani e gatti con epilessia, e che sono molto preoccupati. Condividi e vivi in prima persona e sulla pelle di Lisa questa preoccupazione.

Perché? Intanto ecco perché sei preoccupato tu: il nuovo farmaco è per il momento una incognita, pur avendo lo stesso principio attivo dei farmaci più diffusi anche in veterinaria, nati però per uso umano. Cambiano dosaggi ed eccipienti, cioè i materiali con cui è fatta la 'ricetta' della pastiglia che veicola il principio attivo curativo all'interno del corpo. Non è la ricetta di una torta, è qualcosa di più serio. La preoccupazione deriva dal fatto che non si può sapere - prima di farlo - quali effetti può avere il cambio repentino di un farmaco, dopo anni di terapia col farmaco precedente. I dosaggi sono da rifare, e l'operazione è tutt'altro che semplice;  non si sa se gli eccipienti non hanno effetti sull'assunzione e sulla loro stessa metabolizzazione.
Potrebbe verificarsi una recrudescenza delle crisi epilettiche. A nessun umano che vive con un cane epilettico questa prospettiva  può far piacere.
 Per non parlare di tutti gli altri costi - terapie di supporto, esami, diete, raccolta di informazioni e documentazione. Per tacere del costo più gigantesco: quello emotivo.

Allora. 
Come viene spiegato QUI,   "ci sono diversi farmaci ad uso veterinario che hanno lo stesso principio attivo di alcuni farmaci ad uso mano: il problema è che molto spesso il farmaco uso veterinario ha un costo nettamente superiore". Un ulteriore difficoltà, quindi, che si aggiunge alle fondate preoccupazioni di carattere strettamente terapeutico. 
Solo che "Per legge, un veterinario non può prescrivere un farmaco ad uso umano qualora ne esista uno ad uso veterinario". Praticamente, ci si trova obbligati all'acquisto più oneroso, di una medicina verso la quale non c'è alcuna familiarità, ma solo preoccupazione e ansia - almeno in questo caso; e giustificata, a ragion veduta.
Per quel che riguarda l'aspetto del maggior costo, potete leggere innanzi tutto qui

A poche ore dalla notizia "è stata lanciata una petizione per chiedere di poter continuare a usare i precedenti farmaci". DAVIDE BELTRAME, a questo punto, scrive di aver "chiesto qualche informazione in più sulle problematiche che porterà l’introduzione del nuovo farmaco a una persona più informata sui fatti e che si troverà ad affrontare le problematiche relative all’introduzione di questo nuovo farmaco."

La persona informata è Valeria Rapezzi, che ha scritto la prosecuzione dell'articolo qui sopra più volte linkato. Da 'Ti presento il cane'.

"VALERIA RAPEZZI – A partire dal giorno 17 marzo 2017 i proprietari di cani affetti da epilessia devono sostituire i farmaci che usano attualmente per i propri cani (Gardenale e/o Luminale) con l’analogo farmaco, sempre a base di Fenobarbitale, registrato ad uso veterinario: Soliphen 60 mg.
Si troveranno così ad affrontare 2 problemi principali:
1) Dosaggio del farmaco: Gardenale e Luminale sono commercializzati con una serie di dosaggi che ne consentono una combinazione varia, al fine di ottenere il dosaggio più adatto in base al peso dell’animale. Soliphen è presente nell’unico dosaggio da 60mg. E’ vero che le compresse sono divisibili in 4 parti da 15 mg, ma non sempre si riesce ad ottenere il dosaggio necessario. Questo potrebbe portare a eccessi di dosaggio nella somministrazione (con possibili effetti collaterali a lungo termine, correlati alla dose in eccesso) o a dosaggi insufficienti (con il rischio che il farmaco non abbia l’efficacia sperata nel controllo delle crisi convulsive).

 2) Costi maggiorati: soprattutto in cani di peso maggiore, o che necessitano di dosi maggiori di principio attivo per controllare le crisi, si possono verificare aumenti di 5-6 o più volte.
Il che significa che una famiglia che deve far fronte a diverse spese correlate alla patologia in oggetto, quali esami di diverso tipo (alcuni molto costosi quali risonanza magnetica e indagini sul liquor), ripetuti controlli a cadenza semestrale per monitorare l’efficacia del farmaco e terapie di supporto per limitare gli effetti collaterali dei farmaci stessi, deve passare da una spesa di circa 4-5 o 10€ al mese a una spesa di 16-20, o anche 50€ al mese.
Questa spesa incide in maniera significativa sul bilancio familiare, considerando anche il fatto che molti pazienti epilettici, per essere stabilizzati, necessitano di cocktail di più farmaci.
A quanto pare, verranno esentati da queste problematiche solo i proprietari di gatti (per i quali il farmaco non è registrato) e di cani sotto i 6 kg di peso (per i quali non è indicato l’uso di questo farmaco).
Tutti gli altri proprietari di cani si troveranno a dover spendere molto di più per un farmaco che è un salvavita per i loro animali."


Valeria Rapezzi, ha anche lanciato una petizione, che potete firmare 
La petizione ha avuto moltissime firme, perché il nuovo farmaco preoccupa: per lo stress a cui si andrà a sottoporre il cane, inconsapevole paziente di una nuova terapia dagli effetti non conosciuti.
Anche su questo sito, Dog Digital, viene riportato il link alla petizione.



Un ulteriore approfondimento, ci racconta oltre tutto un paradosso tipico di malasanità italiana: 
 il farmaco non è disponibile, ma il testo della legge non ne prevede (e quindi consente) la sostituzione con l’equivalente umano. (Fonte: Sivelp.)


Questo post, è molto personale, e di proposito hai dato spazio a voci e notizie altrove documentate, da chi si occupa a livello tecnico e professionale di questi problermi, legati alla sanità. 
Al netto dei possibili lamenti autobiografici, quindi - che preferisci evitare - ti rimane la sensazione non proprio agevole di essere di fronte a un trattamento poco rispettoso - nella sostanza intima .- delle reali condizioni e bisogni del malato e di chi si prende cura - il malato, il paziente, è in questo caso un cane, e per questo motivo, tutte le sue cure sono più costose - e in misura importante - rispetto a quelle identiche per umani. Prezzi alle stelle, per i quali il Codici ha scritto all'Antitrust.
Stessa notizia anche QUI, e QUI.
Poco rispettoso, perché, di fatto, pregiudica o rende molto difficile la possibilità di proseguire una cura che è - senza esagerare - una vera e propria salva vita: le medicine, diventano un lusso; si inizia a scendere la pericolosa china che ci porterebbe a considerare un lusso il vivere con un cane.


martedì 7 marzo 2017

Mozart-terapia per l'epilessia; e altre libere associazioni

Daniil Trifonov
Lisa è la seconda canina epilettica che vive con me. Insieme a lei, per un po', c'è stata anche Stella. In tutto, fanno almeno dieci anni di convivenza, e di attenzione alla epilessia, infida, inafferrabile, persino incomprensibile, e sempre terribile, paralizzante nelle sue manifestazioni.
Negli anni - te lo devi dire - sei diventato bravo ad avere a che fare con la epi, e a sostenere e aiutare Stella e Lisa. Ma questa, casomai, è (sarà?) un'altra storia, che ha a che fare anche con il discorso della disabilità animale, che per te è sempre appassionante, benché sia un poco sotto l'orizzonte da lungo periodo.

L'essenziale è dire che hai sempre cercato ogni tipo possibile di terapia, sostegno, sollievo, non trascurando alcunché - un elenco lunghissimo.

Così, quando di recente hai letto che un nuovo studio condotto a Taiwan presso la Kaohsiung Medical University mette in evidenza il possibile ruolo della musica proprio nel trattamento delle convulsioni - e in particolare del concerto K488, composto da Wolfgang Amadeus Mozart per le Accademie Viennesi della Quaresima del 1786 - tu e Lisa ve lo ascoltate con enorme piacere ogni giorno, due volte al giorno (più dei bambini taiwanesi!).

Sfogliando le proposte di ascolto, hai scoperto l'esecuzione di Daniil Trifonov, che ti ha semplicemente mesmerizzato, affascinato, divertito, commosso, stupito e innamorato.

Riportano che Martha Argerich dice di lui, di “non aver sentito mai nulla di simile, dolce e demoniaco il suo tocco”.  (un altro link per Martha Argerich).

Mentre lo ascolti e lo guardi, ti ritornano in mente le parole appena lette di Guido Tonelli:
"La nostra organizzazione ... assomiglia a una utopia in marcia, sembra anarchia organizzata. Chiunque si lancia in avventure ai limiti dell'impossibile, lo fa perché è uno spirito ribelle. Non si sceglie la fisica fondamentale perché si ama dare o ricevere ordini. Chi lo fa è spinto da una passione bruciante. Accetta le sfide ed è disposto a sacrificare ... pur di riuscire a capire se il bosone di Higgs esiste davvero o se viviamo in un mondo a più dimensioni. è facile guidare una comunità di gente così motivata, e così fortemente selezionata. Il ruolo dello spokesperson assomiglia a quello di direttore di una grande orchestra. Nel nostro campo gli orchestrali conoscono benissimo tutte le partiture e molti sanno  anche dirigere. L'orchestra sceglie uno fra loro perché salga sul podio per un paio di stagioni. Conoscono il suo stile e il suo modo di interpretare  la musica, e accettano di essere diretti da lui. A patto che, a ogni esecuzione, continui a dimostrare competenza e rigore, e si guadagni sul campo la loro stima. Non si guidano organizzazioni complesse  come Cms in base al principio di autorità. Il processo scientifico ha bisogno di circolazione di idee e di critica feroce; si nutre di gente libera che è spinta a coltivare punti di vista originali e idee controcorrente". (Guido Tionelli - La nascita imperfetta delle cose: ci torneremo). 
(PS: una orchestra: non è un po' come lo 'stormo' di Leonardo Caffo? pensateci, mentre ascoltate Daniil Trifonov)

Insomma, per tutte queste ragioni e per tante altre, questo concerto è un tuo - e di Lisa - nutrimento spirituale, emotivo e per l'intelligenza; ve (e te; e me) lo propongo (e regalo). Buona estasi!





mercoledì 26 ottobre 2016

Cani Shabby Chic, Cani Kintsugi

Stella e Lisa, 3 agosto 2011


Questa foto ha tutta una storia dietro. Che Facebook, con questa faccenda che ti ripropone i ricordi degli anni precedenti, ha tirato fuori dal cassetto. Appunto. 
Lasciamo perdere che magari non tutti i ricordi sono piacevoli da rivangare, e che la cortesia feisbucchiana non ci è poi sempre gradita il giusto. Lasciamo stare, ché questo ricordo non è per niente spiacevole - malinconico, sì, come del resto la maggior parte dei ricordi - e anche perché il discorso ci porterebbe lontano su un sentiero di comunicazione mediatica che non è tanto battuto da te in questo blog, un po' per scelta, diciamo.
Torniamo alla foto e alla storia. Quel giorno le amiche Stella e Lisa si rilassavano, vicine, al parco; il mese precedente, Lisa aveva rischiato di morire. Adesso, invece, erano di nuovo a raccontarsela, attraverso i respiri, il calore e la morbidezza del pelo.
Quando ti si è ripresentata, quindi, l'hai ricondivisa volentieri, con un pizzico di agrodolce tra la tastiera e gli occhi (e ti sei rivisto pure il resto delle foto dell'album da cui questa immagine è stata estratta).
Quanto al metterla in apertura di post, hai esitato. Quasi mai, infatti, desideri pubblicare foto private, di te o di chi vive con te. Questa immagine, poi, racconta un momento di grande intimità, che temevi di violare, anche perché, da quando Stella non c'è più, è ormai irripetibile. Cosa ti ha fatto cambiare idea? Oltre al fatto che così è come se fossero di nuovo insieme? Oltre ai commenti affettuosi - sia vecchi che nuovi - che la foto ha suscitato? Provi a spiegare, facendo un piccolo flashback...
Stella e Lisa sono state definite 'cagnoline speciali': sono epilettiche, hanno bisogno di cure e di medicine per tutta la loro vita. Accudire un cane epilettico è uno sport estremo, tanto è che su Facebook è nato un gruppo di sostegno, per persone che convivono con cani epilettici (e successivamente, hanno fatto il loro ingresso anche i gatti). Vietato, però vivere il tutto come una costante tragedia, ché l'atmosfera in famiglia è già parte della cura (intesa in senso ampio: non solo i farmaci, ma anche le attenzioni e il tempo passato insieme). Occorrono calma e serenità, di più, occorre quanta più gioia di vivere, e sorrisi, che si riesca a fare. Non sempre ci riesci, non sempre ti viene facile, ma è così che devi fare. Lo avevi già visto fare e avevi imparato a farlo in posti come quello di cui si parla qui (e di cui tornerai, speri, a scrivere molto presto). Il percorso che proprio lì, in quel rifugio, hai iniziato con molta fortuna, di sicuro portata dal caso (perché non sapevi, né potevi saperlo in anticipo, che quel luogo fosse così baciato dalla bellezza del saper curare, prima di esserci entrato), lo hai proseguito fino a conoscere altre realtà con la stessa filosofia, come questo.
Bello è stato perciò leggere un nuovo commento alla fotina di Lisa e Stella  - di Fabiana Rosa, la presidentah di Progetto Quasi: Stella e Lisa sono state paragonate a un 'doppio comodino Shabby Chic'. Stilose e di gusto, nella loro morbidezza riccioluta. Ti è piaciuto così tanto questo commento da fashion blogger (esisterà la forniture blogger?) che sei andato a fare una ricerca internettiana sul termine. E hai avuto delle belle sorprese.


Mobile marittimo. Vintage nordico. 



Coppia di comodini bianchi. In stile



"Trattasi di uno stile di interior design, in cui mobili, accessori e arredi si presentano invecchiati, anzi, maggiori sono i dettagli usurati meglio è rappresentata l’anima di questo stile."

" I mobili più adatti al fai-da-te. Trattasi di mobili ricchi di intarsi, perché rappresentano un’età passata e, quindi, l’effetto “polveroso” delle vernici pastello ben attecchisce sulla loro superficie. Lo shabby dà al “vecchio” una seconda possibilità, riportando a nuova vita mobili che altrimenti non guarderemmo neppure".        
Capito?  In pratica Shabby Chic ricerca il bello, il grazioso anche dove sembrerebbe non esserci, e valorizza i dettagli 'strani', considerati sorpassati, fino a rendere desiderabile e apprezzabile, attraente, qualcosa che fino a quel momento prima veniva disprezzato. Un discorso che ti suona familiare: perché lo stai leggendo/ripassando grazie alla lettura di questo libro; e perché ha anche molto dello spirito 'quasista' di recuperare e valorizzare cani anziani, decrepiti, in fin di vita o peggio, catorci, sfascioni, salme, ecc.

Ma non finisce qui... 


Oggetti Disabili


Non ce n'è uno uguale


Ti viene spontaneo immaginare collegamenti tra cose distanti tra loro. Mentre leggevi che cosa significa la pratica Shabby Chic, ti è venuto da pensare che l'attenzione alla valorizzazione di ciò che è usurato, o - perché no? estremizziamo! - rotto, spezzato, frantumato, potesse trovare un ottimo aggancio anche in Oriente, con la filosofia/la pratica denominata 'Kintsugi' (kintsugi (金継ぎ), o kintsukuroi (金繕い), letteralmente "riparare con l'oro").  La tecnica permette di rimettere assieme cocci e frammenti di oggetti frantumati dopo una caduta o un incidente, saldando i pezzi tra loro con "oro o argento liquido o lacca con polvere d'oro per la riparazione di oggetti in ceramica (in genere vasellame), usando il prezioso metallo per saldare assieme i frammenti". Il valore di questa pratica, secondo te, consiste nel fatto che - per prima cosa - un oggetto rotto non viene gettato via, ma viene considerato prezioso da meritare attenzione e tempo per essere riparato: perché è un oggetto unico; perché magari c'è anche un valore simbolico, affettivo, che lo permea. Ogni oggetto riparato, torna intero, ma non è più quello di prima, è qualcosa d'altro, l'unione di due materiali differenti: un nuovo oggetto che è maggiore della somma dei due materiali, ed è doppiamente unico ed irripetibile.
Per una volta, con soddisfazione, e contrariamente alla pratica comune e triste della oggettificazione degli esseri vivi, puoi fare questo confronto: i vasi kintsugi sono come gli animali disabili, dei quali certi umani si prendono cura: gli animali disabili sono unici,  hanno per prima cosa una unica e preziosissima vita, insostituibile e alla quale tengono tantissimo; possiedono una loro individualità speciale, che nasce dal loro essere - in qualche modo - rotti (si sono rotti a un certo punto della loro esistenza, o magari - capita - sono nati già 'rotti'). C'è di più. Non rinunciano alla pienezza della vita e delle sensazioni che regala, si riorientano tutti se stessi sulla loro condizione mutata e riprendono il percorso unico della vita, senza perderne nemmeno un minuto.  La casualità della vita li ha frantumati, ma la cura che li ha recuperati dalla morte, li ha resi doppiamenti unici e irripetibili: da una ferita rinasce una nuova bellezza, un diverso equilibrio, sia esteriore che interiore. Che si tratti di un carrellino, di una terapia, di una nuova capacità di prestare attenzione e anticipare, da parte degli umani. Saresti tentato di aggiungere che questo equilibrio si trasmette anche al fortunato (!) (sì, avete letto bene: fortunato) compagno umano di un altranimale disabile, come Lisa e Stella. (Ma questo punto, ti dici, perché dimenticare Oscar? Così facciamo pure un bel en plein di link nel post, e chi legge avrà la possibilitò di farsi i suoi propri collegamenti. E vai).

mercoledì 23 marzo 2016

Alcune altre notizie sull'epilessia nei cani


http://www.zampadicane.it/tutto-sul-cane/l-epilessia-dei-cani-come-si-sviluppa-e-come-ridurre-il-dosaggio-dei-farmaci-240.asp

martedì 2 giugno 2015

Stella Cadente







Un anno senza Stella, sta per trascorrere. Il dolore non si molto mitigato, anche perché non è stato un anno facile.  Forse scriverò ancora qualcosa su di lei, nei prossimi giorni, perché i suoi anni insieme a me sono stati un dono profondo, e perché se molte cose sono cambiate e altre cambieranno - ma lei non potrò goderne - lo devo a lei. 

Qui sotto, riporto pari pari alcune delle pagine della Stellanovela, concepita come piccoli raccontini su un blog che parla di animali - e che è tuttora attivo, e molto utile - Felicità a portata di zampa, amici di Greta.  
Le ripropongono perché sono la fotografia in movimento dei miei primi anni con Stella, quelli passati insieme solo io e lei, a scoprire che cosa èl'epilessia, che cosa è la 'disabilità animale', e a volerci (con)vivere , e poi studiarci su, ragionarci, scriverci, magari, poco per volta.
Le ripropongo perché c'è una Stella giovane, piena di vita e dolcezza, che forse, con gli anni, la stanchezza, l'incompletezza mia, avevo smarrito, scolorendola un poco. Una mancanza verso di lei, che non potrà più trovare rimedio...


L’epilessia ti travolge il cervello e dimentichi chi sei e dove sei.
Forse, senti solo dolore e angoscia e non trovi parole abbastanza incisive per esprimere queste emozioni così sconvolgenti.
Stella è una cagnolina epilettica, ed è per questo che è stata lasciata sola, a cavarsela, ad arrangiarsi.
Stella e io ci conosciamo da solo poche settimane, non so ancora cosa significhi vederla alle prese con una crisi. Tutti mi dicono che è qualcosa che ti turba molto, perché puoi fare proprio molto poco per alleviare e aiutare. Non so come reagirò, ma di sicuro un cosa la so già, e me l’ha raccontata proprio Stella. La cosa che so è che è ingiusto e superficiale descrivere Stella con quell’unica parola, che in realtà dà solo il nome al suo problema.
Stella è tantissime altre cose, perché è un cane a tutto tondo, con un intero universo di emozioni, di pensieri, di curiosità, di atteggiamenti.
Per esempio, Stella è socievolissima con tutti – ma proprio tutti -  i cani che incontra, ed è affascinante e molto divertente vederla giocare con tanti compagni a quattro zampe, che lei coinvolge e affascina. È nata senza coda – ho imparato una nuova parola: anura, cioè, senza coda; come le rane e … come noi! – ma supplisce alla grande a questa ‘mancanza’, con tantissimi modi di comunicare.
Stella è serena e rasserenante, è molto attenta e fiduciosa, cerca subito di capire che cosa si chiede da lei, e una volta capito, ti accontenta subito!
Stella adora rotolarsi a pancia in su nell’erba, dove si strofina la schiena e si crogiola tra odori e calori di pura caninità.
Stella è rotondetta e golosissima, e piano piano stiamo imparando a mangiare meglio: il cibo come orologio della giornata e non solo come momento per riempire lo stomaco, quindi!
Stella ha un grande equilibrio, è bravissima ad adattarsi e a trovare il lato buono di ogni situazione, spero e faccio di tutto perché questa disponibilità e fiducia crescano in lei sempre più forti.
Insieme, scopriamo e riscopriamo tante cose: i parchi, gli altri cani, i gatti, le automobili, i negozi, i balconi, e proviamo a rendere piacevoli anche certe situazioni che magari possono creare preoccupazione, come il veterinario o il box di un rifugio canile.
Finora, devo dire, Stella se l’è cavata alla grande! Per il momento, nel suo cielo di pensieri, non ci sono nuvole – se non pensiamo all’unico nuvolone temporalesco che potrebbe tornare a farla stare male, con crisi improvvise. Si vede molto chiaramente questo, quando ti guarda: ha occhi calmi, sereni, fiduciosi, pazienti.
E allora, mi viene da pensare che forse potrà non avere mai più crisi. È una bella speranza da avere, per Stella, che si sta rivelando come un concentrato piccino, color meringa e rosso, di un’infinità di meravigliosi tratti di carattere e comportamenti  incantevoli. Stella ha due anni, ha un’intera vita canina da potersi godere e credo che sia sua intenzione approfittarne in pieno!




LA … STELLANOVELA
PROSEGUE LA CRONACHINA DELLA VITA CON STELLA ‘CADENTE’

Stella è una piccola bretonina di 2 anni. Anzi, ormai sono due anni e 8 mesi, ma delle signore non si dice mai la verà eta!
La dolcissima ‘Stella Cadente’ vive con  me ormai da 8 mesi, dal mese di maggio 2007, quando mi venne affidata dalla Lega del Cane di Vercelli. Stella soffre di epilessia, e la sua precedente famiglia non era più in grado di prendersene cura. Ma Stella, non doveva tornare più in canile! E così…
All’inizio, Stella doveva rimanere con me solo finché non si fosse trovata una famiglia nuova per lei. Ma questa famiglia non arrivava mai, mentre il tempo passava. Finché piano piano la bilancia ha smesso di pendere dall’incertezza di essere in grado di farcela, per cominciare a pendere dalla parte della sollecitudine e della cura. Senza voler fare del qualunquismo, e senza nulla togliere alle tante persone che amano sinceramente gli animali, è purtroppo vero che ci sono anche troppe persone che non sanno fare altro che procurare sofferenza a chi è indifeso e si fida: è il loro unico modo di sentirsi importanti, mentre sono solo meschini meritevoli di disprezzo. La mia paura era che Stella, per qualche caso imperscrutabile, potesse finire nelle mani di persone simili. E allora, ho cominciato a sentirmi all’altezza. Da quanto ho deciso di tenere Stella con me, tutti gli aspetti della mia vita hanno cominciato a illuminarsi.
Stella, dunque. Ci siamo scoperti a poco a poco nel corso dei mesi.
È molto dolce e affettuosissima. È paziente e serena e la sua fiducia negli esseri umani è totale.
Con gli altri cani e coi gatti è socievole, invita al gioco e gioca volentieri con tutti.
È molto tranquilla e sa adattarsi ad aspettare, l’importante è che ci sia un bastoncino da sgranocchiare per passare il tempo.
Solo con la sua presenza, Stella regala serenità.

Non bisogna perdersi d’animo di fronte al ‘problema’ di Stella, che soffre di crisi epilettiche e che, a causa delle sue confuse esperienze passate e frettolosi rapporti con esseri umani distratti, non sa ancora bene del tutto la differenza tra “dentro” e “fuori” per quel che riguarda il fare i propri bisogni.

Stella deve seguire fedelmente la terapia che la preserva dalle crisi. Stella rimane tranquilla a casa da sola anche per tanto tempo, ma è tanto più felice se c’è qualcuno a tenerle compagnia.

Non va mai sgridata, né bisogna farle fretta: Stella è disponibile e ascolta sempre, cerca sempre di capire quel che si chiede a lei e quando non capisce, sembra chiedere scusa, perché si siede, guardandoci coi suoi aperti, leali occhi color ambra.
Come tutti i bretoni, si intimidisce se viene affrontata con modi rudi, se si alza la voce e a causa della paura va in confusione.

Invece, ama tantissimo correre per i prati e strofinare la schiena sui cespugli di menta selvatica e tra l’erba e i fiori di campo. Quest’estate siamo stati fortunati, abbiamo potuto frequentare i parchetti per cani di Novara, ma soprattutto i prati di Scopello, dove ci aspettava una bellissima casa in montagna.
Come procedendo in punta … di zampa, Stella ha preso pian piano confidenza con tante cose, e si è affezionata e legata a me. Non è che le siano passate paure e insicurezze, spesso Stella va in un mondo tutto suo, anche quando non ha le crisi epilettiche.
A volte, si mette a seguire le persone, come se all’improvviso vedesse solo loro. Tuttavia, questa sua capacità di estraniarsi a volte la considero una fortuna: le permette di essere molto paziente e di ‘sopportare’ le situazioni che magari di primo acchito non capisce, per prenderne le misure e ‘scattare’ ricaricata di fiducia all’occasione successiva!

Sta anche affinando lati del carattere più intraprendenti … e questa per me è una soddisfazione piena di gioia. Per esempio: prende l’iniziativa e invita altri cani nuovi al gioco, saltandogli intorno: quando lo fa, si mette ad abbaiare in un modo molto insolito, ‘a mezza bocca’; i suoi sono abbai sottovoce! Oppure: zompa sul letto a farsi fare le coccole, pancia all’aria, zampe tese e dentini mordicchianti! Solo su invito, salta di slancio sul copriletto, rimane per qualche minuto, poi si alza, si scrolla e si ricapitombola sul pavimento. Dopo le prime volte, quando era timidissima ed emozionantissima, direi che ci ha preso gusto e adesso sembra che se lo aspetti.

Stella, poi, ha molti amici, sia cani che umani, e sta volentieri con tutti loro. A quanto pare, non si sente perduta se io sono assente, purché sia nelle buone mani di questi amici fidati.
E grazie a loro, gli episodi epilettici, appaiono meno terribili…



LA … STELLANOVELA - Da quando ho deciso di tenere Stella con me, tutti gli aspetti della mia vita hanno cominciato a illuminar

copertina Amicizei speciali 2LA … STELLANOVELA
PROSEGUE LA CRONACHINA
DELLA VITA CON STELLA ‘CADENTE’
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Da quando ho deciso di tenere Stella con me,
tutti gli aspetti della mia vita hanno cominciato a illuminarsi...
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Stella è una piccola bretonina di 2 anni. Anzi, ormai sono due anni e 8 mesi, ma delle signore non si dice mai la verà eta!
La dolcissima ‘Stella Cadente’ vive con  me ormai da 8 mesi, dal mese di maggio 2007, quando mi venne affidata dalla Lega del Cane di Vercelli. Stella soffre di epilessia, e la sua precedente famiglia non era più in grado di prendersene cura. Ma Stella, non doveva tornare più in canile! E così…
All’inizio, Stella doveva rimanere con me solo finché non si fosse trovata una famiglia nuova per lei. Ma questa famiglia non arrivava mai, mentre il tempo passava. Finché piano piano la bilancia ha smesso di pendere dall’incertezza di essere in grado di farcela, per cominciare a pendere dalla parte della sollecitudine e della cura. Senza voler fare del qualunquismo, e senza nulla togliere alle tante persone che amano sinceramente gli animali, è purtroppo vero che ci sono anche troppe persone che non sanno fare altro che procurare sofferenza a chi è indifeso e si fida: è il loro unico modo di sentirsi importanti, mentre sono solo meschini meritevoli di disprezzo. La mia paura era che Stella, per qualche caso imperscrutabile, potesse finire nelle mani di persone simili. E allora, ho cominciato a sentirmi all’altezza. Da quando ho deciso di tenere Stella con me, tutti gli aspetti della mia vita hanno cominciato a illuminarsi.
Stella, dunque. Ci siamo scoperti a poco a poco nel corso dei mesi.
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È molto dolce e affettuosissima. È paziente e serena e la sua fiducia negli esseri umani è totale.
Con gli altri cani e coi gatti è socievole, invita al gioco e gioca volentieri con tutti.
È molto tranquilla e sa adattarsi ad aspettare, l’importante è che ci sia un bastoncino da sgranocchiare per passare il tempo.
Solo con la sua presenza, Stella regala serenità.
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Non bisogna perdersi d’animo di fronte al ‘problema’ di Stella, che soffre di crisi epilettiche e che, a causa delle sue confuse esperienze passate e frettolosi rapporti con esseri umani distratti, non sa ancora bene del tutto la differenza tra “dentro” e “fuori” per quel che riguarda il fare i propri bisogni.
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Stella deve seguire fedelmente la terapia che la preserva dalle crisi. Stella rimane tranquilla a casa da sola anche per tanto tempo, ma è tanto più felice se c’è qualcuno a tenerle compagnia.
Non va mai sgridata, né bisogna farle fretta: Stella è disponibile e ascolta sempre, cerca sempre di capire quel che si chiede a lei e quando non capisce, sembra chiedere scusa, perché si siede, guardandoci coi suoi aperti, leali occhi color ambra.
Come tutti i bretoni, si intimidisce se viene affrontata con modi rudi, se si alza la voce e a causa della paura va in confusione.
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Invece, ama tantissimo correre per i prati e strofinare la schiena sui cespugli di menta selvatica e tra l’erba e i fiori di campo. Quest’estate siamo stati fortunati, abbiamo potuto frequentare i parchetti per cani di Novara, ma soprattutto i prati di Scopello, dove ci aspettava una bellissima casa in montagna.
Come procedendo in punta … di zampa, Stella ha preso pian piano confidenza con tante cose, e si è affezionata e legata a me. Non è che le siano passate paure e insicurezze, spesso Stella va in un mondo tutto suo, anche quando non ha le crisi epilettiche.
A volte, si mette a seguire le persone, come se all’improvviso vedesse solo loro. Tuttavia, questa sua capacità di estraniarsi a volte la considero una fortuna: le permette di essere molto paziente e di ‘sopportare’ le situazioni che magari di primo acchito non capisce, per prenderne le misure e ‘scattare’ ricaricata di fiducia all’occasione successiva!
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Sta anche affinando lati del carattere più intraprendenti … e questa per me è una soddisfazione piena di gioia. Per esempio: prende l’iniziativa e invita altri cani nuovi al gioco, saltandogli intorno: quando lo fa, si mette ad abbaiare in un modo molto insolito, ‘a mezza bocca’; i suoi sono abbai sottovoce! Oppure: zompa sul letto a farsi fare le coccole, pancia all’aria, zampe tese e dentini mordicchianti! Solo su invito, salta di slancio sul copriletto, rimane per qualche minuto, poi si alza, si scrolla e si ricapitombola sul pavimento. Dopo le prime volte, quando era timidissima ed emozionantissima, direi che ci ha preso gusto e adesso sembra che se lo aspetti.
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Stella, poi, ha molti amici, sia cani che umani, e sta volentieri con tutti loro. A quanto pare, non si sente perduta se io sono assente, purché sia nelle buone mani di questi amici fidati.
E grazie a loro, gli episodi epilettici, appaiono meno terribili…

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stella e penny
Stella e Penny







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