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domenica 6 settembre 2015
lunedì 4 maggio 2015
Serata al pub col veggie burger
Location: pub in riva al fiume. La situazione: serata di primavera, si ritorna giovani, con macchinate di amici e gente che al pub si ritrova per divertirsi, per bere, per ascoltare musica ben suonata.
Il fiume è il Ticino, che potrebbe essere anche un bel posto dove decidere di stare per un certo periodo. Il pub è il Wanted (no product placement, ma un nome per sapere 'dove andiamo stasera a mangiare un burger veg, ma se c'è posto all'aperto?'). La musica è quella tribute ai Doors, benissimo suonata, che bastava chiudere gli occhi per sentirsi appena scesi dalla macchina del tempo.
I burger son quelli dello Stregalbero di Novara.
(Per i link, vi rimando a questo post).
Per inciso, ho scoperto che veggie si pronuncia con la 'g' morbida -perché, appunto, è abbreviazione di veGetables.
Mentre Expo aveva appena inaugurato, con tutte le conseguenze della giornata, quella sera si faceva 'cultura' davvero, in concreto, seppur in piccola scala.
Cibo è cultura, come dimostrano i soldi di Expo e come ci raccontano filosofi, antropologi e forse anche scrittori (Barthes, Derrida, levi-Strauss e forse anche Defoe). Cultura in senso sociologico è più o meno tutto quel che siamo, che pensiamo, che agiamo, che crediamo. Cultura è anche - dunque - una azione concreta, sia pure su scala localissima, di cucina veg di cibo-gioco al pub, inaffiandolo di birra e assordandosi di note anni settanta. Per scoprire che veg NON è difficile, NON è rinuncia, NON è salutismo. Veg, invece, è gioia di vivere, voglia di stare insieme con gli amici e grande empatia e consapevolezza che gli amici sono anche con una faccia differente da quella dei soliti sodali umani; quindi, ci si può - e si deve - svagare, senza dover per forza pesare su altrui vite - altrimenti schiavizzate.
buon appetito - appetito BUONO
venerdì 1 maggio 2015
Maggiociondolo, curiosità e begli eventi
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Fonte: Bauernhof Scalzerhof blog |
Maggio, inizia con i colori e le poesie, in questo post un po' così, che...
Il Maggiociondolo è un piccolo albero, i cui fiori sbocciano, per l'appunto, proprio in maggio. Mi piaceva il suo nome, che credevo fosse una voce dialettale del Nord Italia, mentre invece è proprio il suo nome italiano (in latino è Laburnum anagyroides).
Come per tutte le piante - o quasi - non è facile rendersi conto che anche il maggiociondolo ha una sua spiccata serie di caratteristiche, una sua intelligenza vegetale, che può riservare sorprese, ad alcuni animali, compresi noi. Viene considerata una pianta magica.
Forse non per caso Tolkien, che amava pensare e scrivere di alberi senzienti, parlanti e semoventi, si ispirò al maggiociondolo per l'albero elfico noto come 'Laurelin'. Il 'giocondo miele di selvaggia fiamma' di questa creatura arborea, ha dato vita all'immaginazione dei poeti, come Sylvia Plath o Francis Thompson.
Mi piace perciò pensarle all'ombra dei suoi fiori e delle sue foglie, le due belle occasioni per accorgersi da domani, che modi diversi di viversi e di vivere con - gli altri animali - sono fatti alla portata quotidiana. Vivere a fianco di loro - vivi e liberi; o senza di loro - non più nella nostra bocca, mentre vogliamo mangiare, mentre vogliamo divertirci.
Domani, 1 maggio, dunque,
i veg burger - il cibo-'gioco' per antonomasia, ma in questo caso a questo gioco nessuno soffre né muore, eppure tutti possono far godere la gola - esordiranno al Pub Wanted, vicino al fiume Ticino, grazie alle cuoche del ristorante Stregalbero di Novara.
Pub, cioè musica e birra, cioè quel che comunemente si pensa (si pensava) come agli antipodi del veg (come sei ai veg non piacesse divertirsi scatenati-spensierati e pure chiassosamente). Nel piccolo contesto della cronaca locale, mi piace pensare che si tratti di un tassellino nuovo in più nel puzzle del veganismo in mezzo al mondo, rivisitato cruelty free.
gli animali liberi della Fattoria dei Semplici a Oleggio, faranno il loro debutto in società, incontreranno per la prima volta - nella maniera ufficiale, s'intende - gli umani là fuori. O, per capovolgere la prospettiva in senso ottimistico per un futuro differente, saranno gli umani che incontreranno per la prima volta e sul serio gli altri animali - che magari fino a ora hanno 'conosciuto' solo nel piatto.
I due eventi, hanno più d'un fil rouge che li accomuna, pur essendo due situazioni del tutto indipendenti. Ma che avvengano entrambe nello stesso giorno, a poche ore di distanza, immaginate, costruite, pensate e realizzate da persone tenaci e sensbili allo stesso tempo, capaci di sguardi nuovi, mi sembra un fatto incoraggiante e significativo. Sono solo due gocce infinitesimali? Però, il mare è fatto di gocce. Si tratta solo di due eventi di cui sono per varie e fortuite vie giunto a conoscenza diretta? Però, se i due eventi non ci fossero stati, nemmeno le coincidenze sarebbero diventate probabili. E se i due eventi ci sono, è perché forse qualcosa - nel mondo che ne costituisce il contesto - ha cominciato a prendere nuove direzioni, nuovi ritmi, nuovi pensieri.
Mi piace pensarlo. Domani ci andrò. Poi, spero di raccontarli.
MAGGIO CIONDOLO
LA PRIMAVERA S'ALLUNGA
RESPIRAR LUCE
RESPIRAR LUCE
martedì 13 gennaio 2015
Lo Stregalbero
Lo Stregalbero è un veg - ristorantino (diminutivo vezzeggiativo apprezzativo) che si trova a Novara. Aperto da pochi mesi, si sta piano piano caratterizzando molto bene nella città, specialmente perché, a mio avviso, non dimentica mai il risvolto etico -basilare - del che cosa significa essere vegani, oggi. Ne scrivo volentieri e con interesse, quindi, per ben due motivi. Il primo, che solo chi abita a Novara può scoprire, è che in questa città, le proposte che hanno un sia pur vago sentore di novità, rischiano l'etichettatura di stravaganze e perciò stesso da ignorare (troppa fatica, persino l'evitarle, sarebbe!|). Il secondo motivo, più sostanziale e slegato dalle caratteristiche di questo territorio, è proprio perché le persone che hanno avuto il coraggio di intraprendere un'attività già di per sé col suo carico di incognite, non si sono perse d'animo e non hanno dimenticato che veg è prima di tutto questione etica.
Questo è importante soprattutto oggi, periodo in cui il veganismo sta rischiando di venire inglobato e normalizzato dalla società, che lo metabolizza come moda, costume, abitudine, stile di vita salutista, ecc ecc. E gli animali? Boh, dimenticati, spariti, per l'ennesima volta, tanto per cambiare.
Non a caso le due titolari, Samuela e Ylenia, si presentano con queste parole sulla pagina web:
"due vite che vogliono vivere in un mondo popolato da tante altre vite che vogliono vivere."
I richiami al pensiero veg antispecista sono più che evidenti: ci sono la singolarità irriducibile di ogni individuo - che esplicita le sue caratteristiche in modo del tutto unico, assolutamente individuale e, per l'appunto, irriducibile a qualsiasi altra.
Come Leopardi, come Adorno, loro si oppongono al grigiore dell'uniformità funerea odierna, con la policromia vitalissima delle pluralità onnipresenti nella natura.
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uno scorcio del locale |
L'altra sera sono andato /tornato a cena da da Stregalbero, anche - ma non solo - perché c'era una speciale occasione: la cena benefica per il Progetto Miao-Fido ONLUS di Trecate (No).
L'associazione gestisce una Colonia "dove permettere ai gatti randagi della città di vivere in libertà e tranquillità, dove poterli seguire e curare" (come si legge sulla loro pagina web).
La serata si potrebbe considerare come un valido esempio di concreto atto di aiuto verso gli animali, di socializzazione tra umani, e di (ri)scoperta gastronomica. Perché - pensavo ieri, tra una penna tonnoveg e pannaveg e uno spezzatino con pomodori e piselli - chi ama la vita, non può non desiderare anche di mangiare bene. Il cibo, tutt'altro che oggetto banale, è anche veicolo di cultura; e se si comincia a far buona cultura a tavola, anche il mangiare diventa buono e fa bene mangiarlo.
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