La copertina del libro |
Se siete animali che respirate per vivere, mentre leggerete le pagine di questo libro, vi accorgerete che forse potreste respirare meglio di come già fate.
Ve ne accorgerete perché la lettura stessa delle parole in queste pagine - il modo in cui si srotolano, insieme alla vita che raccontano - vi indurrà a un respiro più lento e profondo. Vedrete da voi stessi quanto invece siamo obbligati a un respiro corto e affannoso nella fretta di tutti i giorni. E desidererete invece di poter respirare sempre al ritmo della vostra natura essenziale di viventi.
E' un libro che secondo me si può leggere in due modi. Piccola prermessa: le storie raccolte sono frutto di anni di sguardi e di giornate in luoghi dove l'uomo è una creatura immaginaria. Lo dice Baker stesso, prima di iniziare: "In questo libro sull'estate inglese non mi sono limitato a riportare le esperienze di un'unica stagione. Nella mia descrizione di dodici paesaggi diversi confluiscono i ricordi di molti anni".
Il primo modo è quello consueto: si apre il libro e si comincia a leggere, arrivando piano piano fino alla ultima pagina. (Ma non dimenticate di leggere la postfazione del traduttore Salvatore Romano, che vi inviterà a pe(n)sare meglio le sfumature delle parole). Cioè: in qualsiasi momento dell'anno, lo leggete come un libro di racconti (e se lo fate di inverno, garantito che vi riaffioreranno le sensazioni odorose e tattili dell'estate).
Il secondo modo è quella di iniziare ad aprire il libro in aprile, e arrivare alla fine per chiuderlo, in settembre. Cioè: poiché i racconti iniziano nel mese di aprile e terminano nel mese di settembre, il primo finesettimana di aprile, fate una gita fuori città, portate con voi i cani, oppure salite in sella alla moto e andate lontano, col libro con voi. Vi scegliete un posto al riparo da troppi umani e ... leggete. Un po' di aprile oggi, un altro po' il prossimo fine settimana.
A maggio fate la stessa cosa col mese di maggio
A giugno fate una lettura uguale del mese di giugno
A luglio fate la stessa cosa col mese di luglio
In agosto - col suo caldo - vi rinfrescate con la lettura del mese di agosto
A settembre, assaporate l'autunno imminente leggendo le pagine del mese di settembre.
Io, per ora, l'ho letto nel primo modo, ma cercando di fare un po' come col secondo modo (non ci sono riuscito, perché avevo iniziato tardi, già in luglio).
Adesso siamo in aprile: indovinate come ricomincerò a leggerlo ora? (e già, perché, c'è un terzo modo, ed è di rileggerlo ogni anno).
"Era meraviglioso pensare che un frammento di vita così minuscolo potesse volare nella più completa oscurità, sotto la pioggia battente, cantando in modo così bello e preciso per nessuno a nessuno, senza nessun motivo: solo per continuare a essere se stesso". (p.59)
(le frasi che ho sottolineato - ce ne sono molte altre - ma non ve le scrivo tutte qui, sarebbe come guastarvi le emozioni delle pagine lette da voi).
Ve ne accorgerete perché la lettura stessa delle parole in queste pagine - il modo in cui si srotolano, insieme alla vita che raccontano - vi indurrà a un respiro più lento e profondo. Vedrete da voi stessi quanto invece siamo obbligati a un respiro corto e affannoso nella fretta di tutti i giorni. E desidererete invece di poter respirare sempre al ritmo della vostra natura essenziale di viventi.
E' un libro che secondo me si può leggere in due modi. Piccola prermessa: le storie raccolte sono frutto di anni di sguardi e di giornate in luoghi dove l'uomo è una creatura immaginaria. Lo dice Baker stesso, prima di iniziare: "In questo libro sull'estate inglese non mi sono limitato a riportare le esperienze di un'unica stagione. Nella mia descrizione di dodici paesaggi diversi confluiscono i ricordi di molti anni".
Il primo modo è quello consueto: si apre il libro e si comincia a leggere, arrivando piano piano fino alla ultima pagina. (Ma non dimenticate di leggere la postfazione del traduttore Salvatore Romano, che vi inviterà a pe(n)sare meglio le sfumature delle parole). Cioè: in qualsiasi momento dell'anno, lo leggete come un libro di racconti (e se lo fate di inverno, garantito che vi riaffioreranno le sensazioni odorose e tattili dell'estate).
Il secondo modo è quella di iniziare ad aprire il libro in aprile, e arrivare alla fine per chiuderlo, in settembre. Cioè: poiché i racconti iniziano nel mese di aprile e terminano nel mese di settembre, il primo finesettimana di aprile, fate una gita fuori città, portate con voi i cani, oppure salite in sella alla moto e andate lontano, col libro con voi. Vi scegliete un posto al riparo da troppi umani e ... leggete. Un po' di aprile oggi, un altro po' il prossimo fine settimana.
A maggio fate la stessa cosa col mese di maggio
A giugno fate una lettura uguale del mese di giugno
A luglio fate la stessa cosa col mese di luglio
In agosto - col suo caldo - vi rinfrescate con la lettura del mese di agosto
A settembre, assaporate l'autunno imminente leggendo le pagine del mese di settembre.
Io, per ora, l'ho letto nel primo modo, ma cercando di fare un po' come col secondo modo (non ci sono riuscito, perché avevo iniziato tardi, già in luglio).
Adesso siamo in aprile: indovinate come ricomincerò a leggerlo ora? (e già, perché, c'è un terzo modo, ed è di rileggerlo ogni anno).
"Era meraviglioso pensare che un frammento di vita così minuscolo potesse volare nella più completa oscurità, sotto la pioggia battente, cantando in modo così bello e preciso per nessuno a nessuno, senza nessun motivo: solo per continuare a essere se stesso". (p.59)
(le frasi che ho sottolineato - ce ne sono molte altre - ma non ve le scrivo tutte qui, sarebbe come guastarvi le emozioni delle pagine lette da voi).
L'ESTATE DELLA COLLINA
JOHN ALEC BAKER – TRAD DI
SALVATORE ROMANO
2008 – GEA SCHIRO' EDITORE – PALERMO – P.175 - € 16.00
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