mercoledì 26 giugno 2019

Tutto a colori - Paperino!



Nei giorni scorsi c'è stato un importante compleanno nel mondo dei fumetti: Paperino ha soffiato su ben 85 candeline. 

 
Paperino al timone, come Mickey Mouse




Quando eri bimbo e ragazzino, questa espressione - "Tutto a colori" - ti ingolosiva, te la giravi in bocca, tra le orecchie della fantasia, come una caramella, come un bel sasso levigato, come una scatola di pastelli.
"Tuttoacolori", un'unica parola che unisce la soddisfazione di chi porta i fumetti in edicola e il godimento di chi li prende per leggerseli.

Era un lancio pubblicitario, era una sirena, era un adescamento: i fumetti con "Tuttoacolori" in copertina sorridevano dall'edicola, ti chiamavano - che fossero i Topolino o gli Uomo Ragno, per dire.

Paperino, il colore se lo merita tutto, se lo è guadagnato - e in questo l'Uomo Ragno gli assomiglia: entrambi sono persone comuni e che litigano coi guai della vita di ogni giorno. Ti immaginavi volentieri una storia che mettesse insieme Peter Parker e Paolino Paperino (guarda! due + due P!) ; Paperinik e Uomo Ragno. 
Oggi si chiamano team up - e chissà se qualcuno ci ha mai pensato sul serio.

Donald Duck è il nome originale del nostro Paolino Paperino - ecco finalmente un Donald che non fa venir voglia di girar la testa dall'altra parte - come minimo - anche se sembra un brutto fumettaccio che sarebbe magnifico poter cestinare - non il papero, l'altro.

La sua prima apparizione risale al 9 giugno del 1934, nel cortometraggio animato La gallinella saggia.



Di storie di Paperino ce ne sono centinaia, se non migliaia. E il papero dal carattere iroso e la sfortuna proverbiale (che egli contrasta con una incrollabile, scientifica pigrizia e modi "per sbarcare il lunario") nei decenni è cambiato tanto, specialmente nel suo aspetto.



Paperino è un animale antropomorfizzato - oppure, capovolgendo la prospettiva: un umano chinariomorfizzato, cioè paperoformizzato.

Creatura chimera, tra le tante che popolano la fantasia umana, l'immaginario umano, sempre e da sempre specchiatosi negli altri animali - per riconoscere se stesso, o per rifiutarsi (rifiutare parti di sé che non approva o non accetta).

Paperino - tutti i paperi di Paperopoli insieme a lui - è una versione amichevole e divertente, anche se spesso intimamente malinconica, di questa chimera. Leggendo le sue avventure, possiamo ridere con lui, invece che di lui, possiamo solidalizzare, ma allo stesso tempo ci sentiamo leggittimati a ritenerci a lui superiori: più intelligenti, più scaltri, più fortunati e meno pigri; soprattutto per nulla paperi.
Ma se in questo papero convivono qualità che per noi non vorremmo avere, sei sicuro che fa capolino ogni tanto anche un pizzico di invidia - per il fatto di non esserlo, paperi - e per questo motivo, di non poter esprimere alcuni comportamenti che invece per lui sono naturali e ammessi.



Ma Paperino è anche generoso e combattivo, pieno di energia e fantasia. La sua personalità è talmente esuberante che si è dovuta moltiplicare per quattro, per starci tutta.

C'è Paperinik, il primo super-eroe di Paperopoli. 
Paperinik fa dei suoi gadget improbabili e paradossali e della sua sconsideratezza, le proprie armi vincenti, contro pittoreschi, improbabili avversari - tutti criminosi.



C'è PK, inizialmente un Paperinik più tecnologico, poi un supereroe che deve affrontare nemici alieni e minacce coi superpoteri, contro le quali deve attrezzarsi, sia con nuove armi che con un coraggio di tipo differente.



C'è Qu Qu 7,  agente di spionaggio Quasi Qualificato, nella P.I.A. ovvero la Paperon Intelligency Agency, il servizio di controspionaggio creato da Paperon de Paperoni per proteggere il suo patrimonio.



C'è Doubleduck, vera e propria spia, dotata di acume e senso dell'intrigo.  



Ciascuno di loro è nato in un'epoca diversa, per una differente sfaccettatura della personalità di Paperino.  Formano un chiasmo, due supereroi e due agenti segreti, che si incrociano e si intersecano.

Certo, ciacuno di loro prende vita  prima di tutto per l'esigenza di dare quanto più spazio possibile alle idee per scrivere nuove storie a fumetti; il mondo delle avventure si dilata e si amplia, così, quanto più possibile e quanto più permesso dagli standard disneyiani, con l'obiettivo di vendere più albi, più storie. Però, ti sembra bello pensarli, in seconda battuta, come necessarie personificazioni del carattere di Paperino: se nuove avventure chiamano, non è solo perché l'edicola lo richiede, ma perché è Paperino stesso che nella sua vita quotidiana comincia a starsi stretto.

La personalità del nostro amato papero, insomma è davvero complessa - questo animale umanizzato (che però è un ossimoro privo di senso: anche gli umani sono animali, quindi è come se sostantivo e aggettivo fossero sinonimi; o potrebbero esserlo, in potenza) ha una vita interiore ricca, complessa, profonda, fatta di chiaroscuri, di luci e ombre, di momenti frenetici accanto a fasi tranquille e meditative.

Per uscire - grazie a Paperino e insieme a lui - dal cerchio chiuso dell'antropomorfiso - fratello dello specismo - che sempre ci porta - noi umani - a guardare tutti gli altri animali come se fossero più in basso e separati da una barriera invalicabile da noi, dobbiamo e possiamo fare alcune operazioni.
La prima - è capovolgere la situazione, come scrivevi sopra. Siamo noi a essere paperinizzati, a guadagnare una nuova animalità che - oltre le avventure molto umanoidi e parodistiche - Paperino ci regala. In questo modo, come dicevi sopra, possiamo finalmente adottare comportamenti diversi, che meglio potrebbero funzionare nelle situazioni di scacco e isolamento in cui noi umani ci siamo andati a mettere, venendoci a trovare nel mezzo di un guscio solipsistico che nemmeno riusciamo a comprendere.
Da qui, è facile ragionare sul fatto che pure noi si debba aver bisogno di alter ego, di maschere e proiezioni di noi stessi, per render conto delle esuberanze degli aspetti della personalità.

Umani e altri animali, quindi - umanimali e altranimali che dir si voglia - convivono tutti con universi mentali, sensitivi, sensuali, sessili e sensoriali. Senza tralasciar le piante, come lo stesso Paperino ci racconta.


le piante parlano!






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