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da L'Ultimo Samurai, 2003 |
IL RAPPORTO FRA IGNOTO E PSICOLOGIA DELL'AZIONE (tratto da "Lezioni
spirituali per giovani samurai" di Yukio Mishima, pag. 78). L'azione è
solitamente compiuta con una rapidità che non concede spazio al
pensiero. L'attività mentale è possibile soltanto prima e dopo l'azione.
Tuttavia è connaturato all'uomo pensare al futuro e meditare sul
passato [...] il pensiero indugia [...] su tutte le difficoltà ed i
pericoli che potranno presentarsi. In quegli istanti saranno soltanto la
forza e la stabilità del nostro corpo a sorreggerci [...] L'ignoto
affascina: è questo il concetto principale su cui si basa la psicologia
dell'azione, nello stesso modo in cui la paura dell'ignoto è il
fondamento dell'angoscia suscitata dall'azione. Nella psicologia
dell'azione - come io la concepisco - la forza positiva bilancia la
forza negativa. La mente non è essenziale né necessaria all'azione. E
tuttavia essa agisce, aggredendoci, e le angosce che essa suscita
divengono la forza motrice dell'azione. A ben riflettere, la mente è
assolutamente superflua per il corpo. Eppure è proprio la mente a
proteggere, a stimolare il corpo. È un fenomeno inevitabile, che io
definirei la « psicologia dell'azione ».