Lo Stregalbero è un veg - ristorantino (diminutivo vezzeggiativo apprezzativo) che si trova a Novara. Aperto da pochi mesi, si sta piano piano caratterizzando molto bene nella città, specialmente perché, a mio avviso, non dimentica mai il risvolto etico -basilare - del che cosa significa essere vegani, oggi. Ne scrivo volentieri e con interesse, quindi, per ben due motivi. Il primo, che solo chi abita a Novara può scoprire, è che in questa città, le proposte che hanno un sia pur vago sentore di novità, rischiano l'etichettatura di stravaganze e perciò stesso da ignorare (troppa fatica, persino l'evitarle, sarebbe!|). Il secondo motivo, più sostanziale e slegato dalle caratteristiche di questo territorio, è proprio perché le persone che hanno avuto il coraggio di intraprendere un'attività già di per sé col suo carico di incognite, non si sono perse d'animo e non hanno dimenticato che veg è prima di tutto questione etica.
Questo è importante soprattutto oggi, periodo in cui il veganismo sta rischiando di venire inglobato e normalizzato dalla società, che lo metabolizza come moda, costume, abitudine, stile di vita salutista, ecc ecc. E gli animali? Boh, dimenticati, spariti, per l'ennesima volta, tanto per cambiare.
Non a caso le due titolari, Samuela e Ylenia, si presentano con queste parole sulla pagina web:
"due vite che vogliono vivere in un mondo popolato da tante altre vite che vogliono vivere."
I richiami al pensiero veg antispecista sono più che evidenti: ci sono la singolarità irriducibile di ogni individuo - che esplicita le sue caratteristiche in modo del tutto unico, assolutamente individuale e, per l'appunto, irriducibile a qualsiasi altra.
Come Leopardi, come Adorno, loro si oppongono al grigiore dell'uniformità funerea odierna, con la policromia vitalissima delle pluralità onnipresenti nella natura.
|
uno scorcio del locale |
L'altra sera sono andato /tornato a cena da da Stregalbero, anche - ma non solo - perché c'era una speciale occasione: la cena benefica per il Progetto Miao-Fido ONLUS di Trecate (No).
L'associazione gestisce una Colonia "dove permettere ai gatti randagi della città di vivere in libertà e tranquillità, dove poterli seguire e curare" (come si legge sulla loro pagina web).
La serata si potrebbe considerare come un valido esempio di concreto atto di aiuto verso gli animali, di socializzazione tra umani, e di (ri)scoperta gastronomica. Perché - pensavo ieri, tra una penna tonnoveg e pannaveg e uno spezzatino con pomodori e piselli - chi ama la vita, non può non desiderare anche di mangiare bene. Il cibo, tutt'altro che oggetto banale, è anche veicolo di cultura; e se si comincia a far buona cultura a tavola, anche il mangiare diventa buono e fa bene mangiarlo.
Peccato che Novara sia lontana da Palermo, altrimenti allo Stregalbero verrei anch'io! Un saluto cordiale e buona serata.
RispondiEliminaMari, se ci fosse uno Stregalbvero a Palermo, la Sicilia diverrebbe un'isola da poema omerico, per il fascino 'fatato' che in poiù eserciterebbe, su naviganti e viandanti.
RispondiEliminaun cordiale saluto a te, e buona serata. Grazie della tua visita :)
quasi quasi farei un salto anch'io, ma sto vicino a Cagliari :)
RispondiEliminaecco due film:
con un cavallo http://markx7.blogspot.it/2011/11/torinoi-lo-il-cavallo-di-torino-bela.html
con un asino http://markx7.blogspot.it/2012/05/au-hazard-balthazar-robert-bresson.html
se non li conosci non perderli, sono due capolavori :)
ecco un cd che mi piace molto :
http://www.rhapsody.com/artist/massimo-liberatori/album/la-storia-dellasino-che-non-ce-piu
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaCiao Ismaele! Piano piano sto imparando dove abitate. Mi fa piacere. Evidentemente la proposta delle ragazze dello Stregalbero attira e interessa. Quasi quasi glielo dico, magari pensao di fare una catena di ristoranti!
RispondiEliminaGrazie per le segnalazioni relative ai film: conoscevo entrambi i titoli, per averne letto articoli sulla rivista antispecISTA "LIBERAZIONI".
Cercherò di recuperarli, insieme al film di Frammartino: tre film forse più di tanti altri davvero sulla impervia strada di una visione antispecista autentica; e forse, proprio per questo, al momento attuale, ancora intrisi di grande tristezza e angoscia, a causa del male crudele che appartiene alle cose che noi umani infliggiamo.
Il giorno in cui un film antispecista sarà una visione di serenità, allora avremo la prova di una capacità di rapporto più pacifico nei confonti deglli altri animali.
Non sono mai stata a Novara. Già il nome per me è fantastico. Stregalbero. Pur essendo "cannibale" è bello incontrare "vite che vogliono vivere in un mondo popolato da tante altre vite che vogliono vivere." Come dici tu, speriamo che non diventi "moda" e venga inglobato nelle tendenze.
RispondiEliminaSono d'accordo, il nome è suggestivissimo, a me evoca immagini di creature ibride e capaci di fare grandi prodigi, e al tempo stesso benevole. Forse, uin peodigio, potrebbe essere quello di far desiderare a un*(a) 'cannibale' di cambiare abitudini.
RispondiEliminaAhinoi, il veganismo è già stato in gran parte assorbito dalla moda,. che ne ha grandemente depontenziato, diluito, sterilizzato, i contenuti destabilizzanti, legatio al suo aspetto etico, che per me rimane il principale, l'unico veramente importante e imprescindibile. Insomma, è una partita che si gioca sul filo del rasoio...
http://it.wikipedia.org/wiki/Novara ; per cvonoscere Nivara, che comunque è e rimane una cittadina di provincia, un paese troppo cresciuto, specialemtne in riferimento alla mentalità diffusa...
RispondiEliminamagari ti interessa, a Novara, stasera:
RispondiEliminahttp://www.labottegadelbarbieri.org/?p=31502
grazie della segnalazione, Francesco. Anche se non sono andato, per altre incombenze
Elimina