C'era una volta la fantascienza... Come in questa immagine - di cui non sei riuscito a trovare l'autore - che ti porti dentro fin da bambino.
L'hai vista per la prima volta su un fascicolo di una improbabile grande enciclopedia della fantascienza, una cosa molto Anni '80 - il tentativo di immaginare il futuro quando ancora il futuro era qualcosa di lontano, almeno all'apparenza.
Nel futuro immaginato allora, appena un attimo prima del big bang elettronico, alla vigilia della diffusione dei computer e dei cellulari in ogni possibile forma, ci potevi mettere cose immaginose come l'arrivo di un UFO (?), al tempo stesso alieno e concreto, con una scena come questa.
Con una bambina e un bambino che si tengono per mano e corrono incontro a questo oggetto pesante che forse sta per appoggiarsi al suolo. Sul pianeta Terra? Magari anche no: in ogni caso, c'è un mare scuro e piatto sotto un cielo pieno di nuvoloni - come in certi quadri a olioe poi c'è una collina - una duna - con alte erbe di prato e fiori come papaveri.
Il tutto, ti procura, chissà perché, una sensazione che si dice con una parola tedesca: Fernweh, una 'nostalgia della lontananza'. Meglio: la nostalgia per un luogo dove non si è mai stati. Un luogo: uno spazio-tempo come questo.
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