"Qual è il problema
principale che l’umanità dovrà affrontare nel corso di questo secolo?
Quali sono le possibili soluzioni?"
Sono queste le due domande che Natan Feltrin, insieme con Pellegrino Dormiente, pone e propone ad alcuni esperti, la cui dote migliore è la consapevolezza dei problemi che ci attendono allo svoltare dell'angolo del futuro imminente.
Secondo i due autori del documentario - il loro primo documentario, con tutti i pregi e i difetti dell'occasione - una parte della soluzione è già implicita nelle immagini che possiamo vedere, messe a cadenzare gli interventi, così verbali e corali, degli esperti: immagini dei più bei luoghi di natura incontrati nei loro viaggi, luoghi i bellezza, di quiete e pace, di equilibrio (estetico? etico?)..
Da una roccia in mezzo alle acque di una chiusa vallata montana, scalzi come Hobbit dediti alla filosofia, ci introducono alle risposte date a queste due domande...
Cinque anni di ricerca, due anni di lavoro sul campo, tutto autoprodotto, per portare una sincera ricerca corale su problemi che stanno al cuore del pensiero filosofico di Natan Feltrin. Tutto in trasparenza: questa, forse è la lezione più grande che si scopre sottotraccia al documentario, che i problemi si risolvono condividendoli e collaborando.
Il futuro di Homo Sapiens nel XXI secolo sarà segnato da varie crisi: tutte sono già iniziate e quel che si sarebbe dovuto fare per prevenirle o cambiarne il corso con metodi non estremi e bruschi, dovevamo farlo, bè... ieri.
Adesso quindi ci tocca ballare al suono di una musica il cui ritmo non sarà facile da prevedere. Ci saranno crisi energetiche, climatiche, ambientali. La gestione politica di queste crisi sembra essere il punto debole, in mano come è a persone che propongono magiche panacee buone per ogni
male, oppure negano, oppure fomentano paure, incomprensioni, egoismi.
Ognuno di noi, ormai, tocca con mano, percepisce sulla propria pelle - letteralmente - i cambiamenti che sono già all'opera su scala planetaria.
Per Feltrin e per Pellegrino, è vitale allargare lo sguardo, perché i problemi sono tutti intrecciati. Vanno bene diversi approcci, diverse prospettive, perché alcune soluzioni sono più complicate dei problemi. Questo perché i diversi problemi sembrerebbero richiedere soluzioni che confliggono tra loro.
Alla fine, scopriremo tuttavia molti punti in comune, rilevati dai diversi esperti e pensatori nei diversi campi che si (pre)occupano del futuro che stiamo già vivendo. E proprio qui sta, in nuce, la proposta per una soluzione.
Per Feltrin, la mentalità è il maggior punto cruciale: il modo di pensare i nostri rapporti con le alterità, mentre l'antropocentrismo è crisi di valore.
Presto o tardi, dovrà subentrare un cambiamento di paradigma, che ci permetterà di accettare il cambiamento invece di usarlo per proseguire la nostra conquista autodistruttiva di un intero pianeta, o magari persino di altri pianeti, dove continuare a perseguire la crescita di ogni possibile consumo. La Terra è l'unico che abbiamo a disposizione e che condividiamo con miliardi di altri terrestri non umani. Il vero mutamento di pensiero, perciò, deve consistere nel ripensare la nostra posizione - in termini di atteggiamento, in termini di postura mentale - sul pianeta.
In sintesi: nessun approccio singolo è realmente risolutivo. La vera soluzione sembra essere la ri-creazione di relazioni, la riapertura della comunicazione e la cooperazione tra diverse abilità. Non tutte - e non necessariamente - solo umane...
Ecco perché, siamo di fronte a una vera e propria soluzione finale: la necessità di creare un 'coro di voci' per uscire - indenni e tuttavia trasformati, magari in una nuova specie, una specie 'post-umana' - dal cul-de-sac dell'Antropocene.
Il documentario è disponibile gratuitamente su Youtube poiché il suo
intento è di essere visto e condiviso il più possibile. L’obiettivo di
Feltrin è di realizzare un secondo lavoro più divulgativo e narrativo,
ma il buon esito di questo progetto dipenderà anche dal supporto
mediatico e dal feedback del pubblico.
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