domenica 20 aprile 2014

Per tutti gli agnellini: La risposta è nel vento - Il flash mob a Novara


"The answer my friend, is blowin' in the wind", cantava Bob Dylan
Era la canzone che faceva da colonna sonora al filmato di agnellini scaricati dai camion al macello con le gru e le ruspe, che vidi tantissimissimi anni fa in televisione, e non fui più il bambino di prima.

La giornata di oggi, è quella del massacro avvenuto, ancora, purtroppo, con numeri da spavento. Massacro di vite di bambini impauriti, per le tavole di una tradizione spietata e sanguinaria, antiquata e arcaica.
Molte voci e molti eventi nei giorni scorsi hanno protestato contro questa ecatombe. Sotto forma di campagne, o manifestazioni, o flash mob. Il vento sta cambiando?

Riferisco del flash mob avvenuto a Novara, la città dove sono nato, la città con la quale - volente o nolente - ho la maggior dimestichezza e familiarità, ma anche il maggior disincanto.

Novara, angolo delle Ore, 12 aprile 2014 - flash mob per gli agnelli


"A sostegno della campagna nazionale della LAV, una ventina di attivisti si è ritrovata per comporre ad un fischio una coreografia statica e silenziosa con indosso una maglia bianca, a simbolo del vello candido dei piccoli agnelli, e esponendo cartelloni per sensibilizzare l'opinione dei cittadini. Poco riscontro, molto stupore, tanto gente d'accordo. " 

L'angolo delle Ore, è un luogo storico per i novaresi: in pieno centro, è il luogo all'incrocio tra le due vie che furono il cardo e il decumano delle origini della città; per questo motivo, è carico di simboli, di significati, di storie e di memorie. Mi piace che adesso, in queste storie e memorie, comincino ad apparire anche gli animali - e gli animalisti che li difendono. Mi piace che molte di queste storie e memorie - legate come tutte le memorie, anche a  tradizioni ritenute indiscutibili e intoccabili in quanto tali, e basate sull'oppressione degli umani sugli altri animali - vengano in qualche modo disturbate, destabilizzate, finalmente messe in discussione - e che al loro posto si propongano alternative senza crudeltà, possibilità ricche di empatia, compassione, consapevolezza e attenzione verso gli altri animali che invece normalmente vengono uccisi; di modo che queste alternative, anche belle, colorate, profumate e saporite come i cibi vegan, possano piano piano diventare a loro volta tradizioni, questa volta belle da ricordare, e soppiantare quelle truci e truculente. Mi piace, infine, che la 'passeggiata in centro', rito trito della festa, sia passibile, d'ora in avanti, di 'turbamenti' animalisti: da adesso in poi, per i passeggiatori distratti e svogliati del centro città, ci sarà sempre la possibilità - non così frequente come meriterebbe - di incontrare queste realtà, questi eventi, che hanno lo scopo e la speranza di portare alla consapevolezza tutte le azioni tremende e terribili che si vogliono ignorare e disconoscere e che invece sono troppo presenti e che sono la violenza 'normale' contro gli altrianimali. Mi piace l'eventualità possibile che i novaresi vengano posti di fronte al discorso che racconta l'urgenza di cambiare l'idea che si ha della nostra relazione con gli altri animali, far capire che sono individui vivi e non oggetti da sfruttare e distruggere.


 

3 commenti:

  1. Ho chiesto ai partecipanti al flash mob se volevano scrivermi due righe sulle loro impressioni durante l'evento. Ecco quello chemi ha scritto Deb LaVegMegera, che riporto con grande piacere:
    "finalmente associazioni come la LAV si sono accorte che la coerenza é basilare...quindi esser animalisti deve portare a esser vegani...
    Il dispiacere l ho provato vedendo la scarsa empatia dei giovani Invece tanti adulti si sono fermati...molti dei quali vegetariani. Problema: tanti hanno detto...fate bene no all'agnello...ma gli altri animali li mangiano. ..non c é ancora collegamento.
    E finalmente novara viene scossa..."
    Grazie Debbie :)

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  2. Dai Giovanni: molte cose stanno succedendo, anche se ancora tanto lentamente. Facciamo la nostra parte: di più nopn possiamo. A presto

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  3. Siamo in una realtà sociale, Annamaria, contorta in modo tale che chi prova a mitigare la sofferenza o a contrastarla, arriva a sentrsi quasi in colpa per non riuscire a fare di più, a dispetto dei suoi sforti; mentre tutti i tantissimi troppi che senza pensiero e senza sforzo contribuiscono con l'egoismo, con l'indifferenza, con l'arroganza, con la prepotenza e con l'ignoranza compiaciuta, al perpetuarsi di questa incommensurabile crudeltà, si sentono a postissimo con la loro coscienza e i loro ideali. Tuttavia, non voglio abbandonare il tuo incoraggiante ottimismo, senza il quale forse ci si sentirebbe del tutto paralizzati a compiere qualsiasi gesto. grazie

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