sabato 19 aprile 2014

Lucca, al raduno con gli animali disabili

13 aprile 2014 - a Borgo a Mozzano (Lu) ritrovo degli animali disabili

Raduno per noi significa primavera.  Anche quest'anno, ci siamo messi in viaggio per raggiungere Lucca, dove da ormai undici anni, si svolge il raduno AN.DI (cioè ANimali DIsabili), organizzato dalle volontarie delle Piccole Cucce, sul territorio della provincia lucchese.

Stella e Lisa sono due veterane del Raduno, mentre per Chicco era la prima volta. Ogni volta, il viaggio, l'avventura, è diversa dalle precedenti. Siamo diversi noi che ci andiamo (anche solo per il fatto che siamo più vecchi di un anno, e in quell'anno, quante e quali cose abbiamo vissuto?);  sono diverse le persone che possiamo incontrare: alcune le ritroviamo, altre le conosciamo per la prima volta, insieme coi loro animali.
I cani che arrivano al raduno, sul prato ombreggiato di Borgo a Mozzano, sono tutti - o quasi - in qualche modo disabili. La disabilità, infatti, può significare molte cose, può essere nel fisico - visibile, riscontrabile,  come una paralisi o l'avere tre zampe - oppure può essere nella mente, nel cervello, nei comportamenti - ci sono cose come epilessia, le ansie da abbandono. Va detto che il concetto di disabilità si è modificato nel tempo - e magari ci torneremo - e che si tratta di un continuum, senza cesure nette, dunque, con la cosiddetta 'normalità'. 
Lascio per ora in sottofondo le riflessioni legate al concetto di  'norma' (con le questioni del controllo e della medicalizzazione a far da corollario). Voglio solo dire che la sfida di convivere e condividere le esperienze dei propri giorni con altranimali disabili, può aprirci grandi orizzonti - proprio mentre si affrontano le 'chiusure' date dall'handicap nelle sue varie forme - verso diverse soluzioni e risposte di vita. Ne avevamo parlato con Valeria Del Carlo, che da tanti anni si occupa degli animali disabili. E conto di tornare a ragionarci. Ma intanto, spazio al racconto di questa giornata.

Nel pomeriggio del raduno, tutte le parole e le teorie, lasciano lo spazio ai nasi, agli occhi e agli abbai dei tanti cani presenti. Ci sono quelli anziani che procedono adagio o si fermano all'ombra a riposare; ci sono i giovanotti col carrellino che corrono senza fermarsi e vogliono annusare tutti gli umani e tutti i cani; ci sono i cuccioli che scoprono il mondo e ci sono i timidi che si sforzano di alleggerirsi dalle loro insicurezze e portano il loro naso in giro.
Quest'anno, il tempo, solitamente nuvoloso o piovoso,  ci ha assistito, e la pioggia ha spruzzato il Campo Cukke solo per una qundicina di minuti, e in modo molto leggero. Poi, è spuntato il sole per tutto il resto di un fresco pomeriggio. E i cani si sono divertiti tantissimo. Per alcuni di loro, era un'esperienza da ricordare poi al ritorno nel loro box di canile, ancora ad attendere una famiglia che li adotti per la vita. Le volontarie di Piccole Cucce, infatti, aiutano anche i cani di due rifugi della zona, a  Diecimo e a Pontetetto, frazione di Lucca. Il raduno è l'occasione per alcuni di loro di farsi vedere in società, per tentare la fortuna.

in canile dopo un incidente d'auto, a causa del quale deve portare un tutore alla zampa anteriore destra


il canile per un anziano è una fatica anche più grande...

in canile già da cucciiolo, perché nato con le zampe deformate

Ad altri cani, negli anni passati, il raduno ha portato bene, chissà che non sia così anche per loro.

Nel pomeriggio del raduno - che è una festa, pensata per non aver più soggezione della disabilità - c'è anche una 'sfilata' dei cani: si tratta di un gioco, per conoscersi meglio, uno spunto per guardarsi e farsi guardare più da vicino, da occhi che sono sempre amichevoli, e in una situazione che è sempre di grande rilassatezza e libertà. 

Quello che negli anni ho notato, è che i cani, sempre, vivono queste ore con totale pienezza di sensazioni, si dimenticano dei loro problemi e si 'lanciano' (in certi casi, nel vero senso della parola) a fare nuove esperienze e scoperte. 
Agli umani che sono con loro, che sono loro accompagnatori e amici (e complici, perché no? ci vuole coraggiosa complicità a convivere con un disabile e a portarselo dietro, mentre tutti, molti, anche quelli che pensano di essere attenti e rispettosi, trovano più spesso che no, da ridire  - da ridEre -  da commiserare), tocca star loro dietro, e adeguarsi: non a procedere adagio o rimanere fermi, ma - al contrario - a correre e andare oltre. I cani disabili, insomma, ci sollecitano con grande fisicità: a ciascuno di loro, siamo portati a dare risposte diverse, su misura delle richieste - quali che siano e per come vengono fatte: attenzione, gioco, sicurezza, conforto e ancora altre.

Campo Cukke, Borgo a Mozzano (Lu), 13 aprile 2014


La giornata, la sfilata, sono un evento che racconta la disabilità, nel modo più spontaneo della festa. Visto che siamo su un prato è quasi un pic nic, una gita, e i cani colgono immediatamente questa realtà. Corrono e si rincorrono, si annusano, si abbaiano, si appisolano tra l'erba, si guardano in giro. La personalità di ciascuno è spiccata e unica. Come la loro disabilità e la loro strategia per viverla.
Forse, il problema se accettarla o meno, la disabilità,  per loro non è nemmeno reale: il loro corpo si trasforma e diventa 'menomato', e loro continuano a viverlo, affrontano le difficoltà che sicuramente si presentano nei primi periodi dopo il cambiamento delle loro capacità e caratteristiche fisiche e trovano nuovi modi di muoversi e di esprimersi.










4 commenti:

  1. Bella esperienza, Giovanni . Spero che gli animali non abbiano coscienza della loro disabilità e questo glila renda diversa da quelli che è x gli umani.

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  2. Annamaria, è una esperienza che cerchiamo di ripetere ogni anno, anch perché Lucca è una citta splendida,e così le zone intorno. La mia impressione, quando li guardo, è che questi cani si impegnino alle prese con le loro eventuali difficoltà fisiche, viendole in pieno e affrontandole al meglio delle loro risorse. Questo probabilmente non glio risparmia disagi o sofferenze - anche se sono curati, seguiti, protetti. Però, la difficoltà fisica non diventa mai una barriera, un ostacolo, quando si tratta di comunicare con gli altri cani, che in questo senso sembrano non discriminare, o con noi umani. Forse, per capire davvero se o quanto stiano male, quanta consapevolezza abbiano della loro situazione, ci vuole il viverli, stare insieme a loro in modo molto ravvicinato

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  3. Giovanni, e' bellissimo questo blog, che bello trovare altre persone con i cani disabili! Cercero di venire l'anno prossimo.Anche e purtroppo senza Brina, il mio cane malato, ma sicuramente con un altro cagnaccio vecchio e bisognoso!

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  4. grazie Agnieszka! (so che sei tu perché parli di Brina). Sono felice che il blog ti piaccia, scorri pure gli articoli, si parla spesso di cani. e commenta liberamente. Dai un bacio a Brina, non lasciarla sola nel tramonto della sua vita, e soprattutto non arrenderti con lei. <3

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