Fonte: Psicologo Mantova |
Il concetto di empatia è suggestivo: è il 'sentire con l'altro', l'essere presente, per assorbire condividendoli gli stati d'animo e quindi portare un (primo) sollievo, o aiuto, con la semplcie e mera presenza - anche muta.
Non c'è dubbio che il 'motore empatico' debba lavorare a pieni giri nei pensieri e nei sentimenti delle persone che si (pre)occupano degli altranimali.
L'empatia - il suo agirsi all'intenro della sfera emotiva - non dovrebbe però limitarsi a 'mettersi nei panni dell'altro', ma anche a 'portare l'Altro nel proprio mondo'. Con tutto quel che ciò potrebbe comportare: dare visibilità e dignità ai suoi sentimenti o emozioni; ma anche col rischio di trasformarli in una copia dei nostri.
L'empatia quindi può diventare azione cocnreta, di soccorso, o protezione, o cura, o rispetto, o ascolto, o tutte queste cose insieme e molte altre; ma nasconde il rischio di diventare negazione dell'Alterità che inizialmente voleva proteggere - e questo è paradossale, ma molto evidente nei percorsi di antropomorfizzazione degli altranimali.
Però è anche vero che i sentimenti, le emozioni degli altri animali sono evidenti e visibilissimi a chiunque abbia l'onestà e la maturità e la sincerità emotivi di riconoscerli. E il riconoscerli è diverso dal trasformarli in qualcosa di antropomorfizzato -quindi allo stesso tempo irriconoscibile.
Proseguirò volentieri questo discorso sull'empatia, magari con l'aiuto di persone più capaci di me nel raccontare questa complessità emotiva.
Ovvero: Associazione Empatia per gli Animali. La riporto in questo post perché ne avevo fatto conoscenza grazie ai suoi post sul social forum, e poi perché ho scoperto che questo blog ha ricevuto alcune visite dalla Polonia, un Paese di cui tornerò a scrivere.
L'associazione polacca, nei suoi modi di operare, mi ha ricordato la italiana essereAnimali , per lo meno in alcune metodologie e azioni; il che me l'ha fatta apprezzare ancora di più.
Quindi, se volete, una specie di GRAZIE! anzi, dziękuję !
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