Il blog sta per arrivare a compiere i suoi primi 365 giorni o giù di lì.
Purtroppo,
poiché sono ancora tecnologicamente svantaggiato e ho finestre di
un'ora al giorno per poter navigare su computer altrui (la mediateca
della biblilioteca), non posso scrivere tanto quanto vorrei.
Ne beneficia la scrittua vecchio stile, con carta e penna, se non altro!
Un
primo anticipo di regalo, comunque, è legato alla notizia della debacle
borsistica della Moncler, come conseguenza delle inchieste
giornalistiche.
Mi rimando - e rimando i volenterosi lettori (uhmamma, sono posseduto forse da Manzoni?!) - ai contenuti di Veganzetta e di Il Dolce Domani, per poter approfondire.. Mi limiterò a rapide postille.
Che significato può avere il calo delle azioni della Mocler?
Come ho scritto, forse significa che qualche sparuto barlume di coscienza ogni tanto si
illumina nelle menti delle persone? altrimenti, come spiegare questa
perdita?
Col che, ci troviamo sul crinale economico che fa la
sottile differenza tra le istanze cruelty free inglobate nella logica
consumistica e quindi addomesticate e derubricate a semplice stile o
moda; e una forma di pressione per manifestare e/o orientare desiderie
volontà di cambiamenti, usando uno strumento efficace come la scelta di
spesa e di acquisto (una cosa molto anglosassone, direi :) ).
Lungo questo crinale si muovono teorie di lotta politica e di gestione dell'agenda politica e sociale.
Aggiungo
però una considerazione: se davvero ci fosse stato un sobbalzo delle
coscienze, ne sarei felice. Ma vorrei che questo sobbalzo non fosse
momentaneo, che potesse diventare - se non in tutti, almeno in alcune
delle persone - il primo tassello per la costruzione di una nuova
consapevolezza, prima di tutto sul piano personale, individuale, legato
al proprio vissuto biografico. In seconda battuta, e per amor di
paradosso, mi viene da dire che questo sobbalzo non dovrebbe nemmeno
accadere, poiché dovrebbe essere evidente che la logica stessa della
superproduzione di oggetti ritenuti 'di stile, di moda, di classe', che
si vogliono onniprsenti come marchio e sempre disponibili per
l'acquisto, e che sono basati sull'oppressione di individui che sono
nati oche invece che umani - anzi, che di questa origine animale fanno
vanto di distinziione, qualità, buon gusto e stile esclusivo - non può
che funzionare triturando letteralmente e ogni giorno milioni e milioni
di oche prigioniere.
Che questo risulti come una
sconvolgente sorpresa inaspettata, mi fa una volta di più constatare la
pervasività del marketing specista, abilissimo nel mstificare una realtà
altrimenti - e giustamente - del tutto esecrabile.
E mi fa anche preoccupare non poco.
E mi fa convincere ancor di più che essere vegano non è solo e non deve essere confuso col mangiare tofu e seitan in ricette da chef, ma è soprattutto un orientamento etico, da far conoscere.
Mi è arrivata via mail, e condivido volentieri, l'appello della LAV per una petizione pro oche:
RispondiEliminahttp://www.lav.it/cosa-puoi-fare-tu/aderisci-alla-protesta?id_news=2395969
un'altra petizione via mail, col passaparola dei volontari animalisti:
RispondiEliminahttps://www.change.org/p/stop-alla-crudele-spiumatura-delle-oche?alert_id=EpuKgocuJd_NWhcq5hVCUwPlQSfGoeJT59bVi7xWe2rE0QVZgCKDNo%3D&utm_campaign=171909&utm_medium=email&utm_source=action_alert
io sono tra le tante cose anche una donna di casa, come dire, mi devo occupare della bassa manovalanza domestica. Il piumino d'oca va portato in lavanderia, quelli sintetici si lavano in casa.
RispondiEliminaed ecco un altro motivo per preferire il sintetico.
RispondiElimina:)
PS
anche io sono un casalingo bassomanovale, :)