un dettaglio della copertina, fotografata da Francesca Fugazzi |
Ieri in libreria ho trovato questo libro che ho letto in poche ora stamattina. Racconta la non-vita di animali e uomini che stanno dietro le quinte di uno spettacolo tanto macabro quanto reale che viene messo in scena (o in quinta?) in tutto il mondo. Parlando del protagonista, uno storditore che lavora in un mattatoio brasiliano, l'autrice descrive perfettamente quello che io vidi negli occhi di quel ragazzo: «Edgar Wilson fissa il punto più lontano che i suoi occhi riescono a distinguere davanti a sé, la linea fantasma che divide la strada dal cielo. Soltanto una linea, che non potrà mai essere raggiunta.»
Ana Paula Maia
Di uomini e bestie
La nuova frontiera, Roma
Storie che si chiamano tra di loro, attraverso di noi.
Quello qui poco sotto è il passaggio del post su NOmattatoio Torino 6 che ha attirato attenzione. Ha richiamato ricordi altrui e questi ricordi - che avete letto qui sopra, grazie a Francesca - potranno forse essere il prologo a storie nuove, ancora da raccontare.
"C'è chi si è fermato per confessare con sollievo che si è sentito confortato dal fatto che fossimo lì - ti hanno raccontato che qualcuno che lavora lì dentro, ha ringraziato che ci fosse qualcuno fuori dai cancelli, perché "nessuno ha idea di quanta e quale violenza avvenga in continuazione lì dentro". E non unicamente contro gli animali non umani."
Francesca, tu scrivi sempre limpida e diretta, e hai sempre la capacità di arrivare al nocciolo davvero importante di queste storie.
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