"Home is where your heart is" - La casa è, dove il tuo cuore è".
Questo pensiero mi ha fatto da sottofondo nella giornata di festa a Oleggio, alla Fattoria dei Semplici, immaginata, voluta e creata da Luca Scanavacca, che lì vive - con la sua famiglia umana, e con la sua famiglia di altri animali non umani - ho visto un dolce cavallo cieco, un cane sordo-cieco, un asino, alcune oche, galline, e delle caprette.
Sotto l'aquerugiola, c'erano non poche persone - professionisti, amici, visitatori - arrivate per festeggiare questo nuovo luogo che potrebbe definirsi una ztl, una 'zona temporaneamente liberata' - così le definisce Adriano Fragano di Veganzetta - ne avevamo parlato, parlando dell'ultimo più recente
VEGANCHIO.
Una 'temporaneità' che ci auguriamo tale solamente su scala cosmica: luoghi simili, ne esistono anche in Italia, possono essere i santuari come certi rifugi o alcune case-famiglia, o progetti di accoglienza di animali anziani e/o disabili, o luoghi che possono assomigliare agli hospice per umani (i luoghi dell'ultima attesa verso la fine vita).
Sono luoghi dove gli animali - tutti, compresi quelli umani - si possono sentire a casa. Perché liberi: liberi dal pericolo, liberi di esprimersi. Libertà attiva (la 'libertà di') e libertà passiva (libertà da'). Tipi di libertà che non sono scontati, nemmeno per gli umani, nemmeno dalle nostre parti (cioè: l'Europa, o magari anche solo l'Italia), specialmente se si è umani che hanno deciso che si sta meglio in compagnia con individui altranimali, alla pari, come compagni di percorso.
Ci si sceglie, in questi casi? Si può arrivare a parlare di amicizia? Accade lo stesso tra umani - che ci si incontra per caso, o che non ci si sceglie, ma si sceglie di provare a conoscersi, per superare le microbarriere individuali, ma a volte così grandi da apparire insormontabili, invalicabili? - ?
In questo periodo, sto cercando una casa per me e per i miei amici altranimali - i cani Lisa, Chicco e Maika. So che 'casa' sarà esattamente dove potremo (tornare a) essere liberi di e liberi da, sereni. Alla Fattoria, mi è sembrato di intravedere come potrebbe essere una casa siffatta (ho visto possibilità simili anche in altre realtà); case dove chi ci vive è alla pari con tutti gli altri individui, affiliati di comuni speranze e desideri, al di là del DNA, oltre l'equipaggiamento genetico rispettivo, che ci fa apparire - me con due braccia e su due gambe; loro con quattro gambe e una coda, per esempio. Una casa che - necessariamente, secondo me - non dovrebbe mai avere barriere né troppe regole unilaterali al suo interno. Uno spazio finalmente che dia campo libero alla libera espressione di ciascun membro della casa - della famiglia.
E allora, per concludere con un breve ritorno a considerazioni autobiografiche: non è importante il dove si decide di vivere - ché, ogni luogo può rivelarsi uggioso o molesto o inospitale - ma il come si decide di vivere quel dove - ché ogni luogo sarà 'casa' e rifugio, solo che si trovi il coraggio e l'equilibrio per viverlo fino in fondo e secondo i propri prepotenti sogni.
Quando si dice: un mondo meraviglioso. D'essere una straordinaria esperienza. Viva la semplicità. Un caro saluto
RispondiEliminaUn mondo davvero specviale: un angolo di mondo possibile. quella che Adriano Fragano di Veganzetta ha definito ZTL, Zona Temporaneamente Liberata (tutt'altro che limitata!): liberata da oppressione, da dolore, da dominio gerarchico. L'esperienza - le esperienze - quindi, sono di sicuro stra- ordinarie - e semplici nel loro essere semplicemente questionanti l'attuale modus vivendi ferovce, che non piace a nessuno . Un caro saluto a te, cara Santa, attentissima sempre. Spero, mi auguro e ti auguro e auguro di poter presto tornare a scrivere di più e di nuovo meglio.
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