martedì 7 novembre 2017

Pedala!



Paolo Barbon non si risparmia, procede a testa bassa verso il suo obiettivo, con tenacia. Sembra un tipo tosto, il suo fisico è lungo lungo e Paolo ti appare a quasi a disagio quando sta dritto sulle gambe: due leve asciutte, che sembrano progettate e costruite per pedalare, invece che per star ferme così, su due piedi.





La bicicletta è la sua passione - anzi, forse qualcosa di più profondo e di diverso - e la bicicletta è diventata la sua finestra sugli animali non umani. Da ciclista 'in riposo' era vestito la prima volta che lo hai incontrato, a un presidio torinese di Nomattatoio - e forse proprio di ciclismo avete parlato, anche se avete scambiato poche parole.




Stai scoprendo un mondo di cui non sapevi proprio nulla! 
Gare, loghi e chilometri uniti per dire una cosa sola: basta con lo sfruttamento degli animali. Paolo infatti, con la mente e col cuore, è già tutto quanto in un altro posto: al termine della prossima gara ciclistica (di cui parlerai più a lungo fra qualche tempo: però c'è subito un link per scoprirla e proiettarsi con Paolo nel 2018).

Intanto, conosciamolo, Paolo: lui si racconta un po', a ruota libera (non vedevi l'ora di fare questo gioco di parole che non è mai venuto in mente a nessuno, in tutta la storia del ciclismo, pedalato e raccontato ;-) ).




"Come tutti i bambini ho imparato ad andare in bici da molto piccolo, e questo "gioco" non mi ha mai abbandonato.

In effetti ho sempre preso un po tutte le cose che ho fatto come un gioco, e vedevo che così facendo mi riuscivano meglio. Questo non vuole dire senza impegno e senza allenamento, ma in maniera non troppo ossessiva.
E così sono cresciuto e ho continuato ad andare in bici, alternando anche altri sport, primo fra tutti il calcio, nel ruolo di portiere.
La bici mi ha sempre dato però una sensazione di libertà. Non parlo delle gare, dove ci può essere, anzi c'è di sicuro in base al risultato, della soddisfazione, ma dove a mio parere non c'è di sicuro divertimento.
Io penso che chi dice che si è divertito a fare quella tal gara non dica la verità. In gara c'è fatica e concentrazione. Niente altro. Chi dice che la tal gara è passata in un bel posto e gli sono piaciuti i suoi paesaggi probabilmente non è andato li per correre ma per fare una scampagnata.


Ho partecipato a molte gare in mtb da ciclista agonista anche se non professionista, ma in nessuna - dico nessuna -  posso affermare, se voglio essere sincero, di essermi divertito. In tutte posso dire invece di avere faticato duramente, sia fisicamente sia soprattutto mentalmente, al massimo delle mie possibilità, conseguendo pochi risultati di rilievo atletico assoluto, ma molti a livello personale.






Sulla strada da Barcelona ad Amposta

Vedo la bici come un mezzo per appropriarmi della mia libertà: per affrancarmi dalla routine quotidiana e dalla prostituzione legale che considero il mondo del lavoro.
Arrivare alla tal destinazione, lontano da casa, dove solitamente ci si arriva solo in auto, in treno o con altri mezzi di traporto che non prevedono l'impegno fisico dell'uomo, rende quel giro una autentica avventura.  Si ritorna bambini, come quando le strade e le vie del quartiere vicino  (ma non troppo) al tuo, erano terre di confine, sconosciute, percorrerle ti faceva vivere un sogno, una avventura.
Arrivare in quel posto con la bici ti permette di vedere luoghi cose e persone che con la velocità e la distanza del mezzo "inumano" non vedresti mai.


 
Con gli anni la mia sensibilità nei confronti degli animali è sempre cresciuta, fino a che il tutto è sfociato nella mia "conversione" a un modo di vita vegano.
Ho sempre avuto (come penso chiunque) dentro di me l'empatia per gli animali non umani, e in linea di massima il senso di protezione nei confronti di chi è più debole.
Non mi piacciono molto le "etichette" e anche quella del vegano la trovo tutto sommato fuori luogo, in quanto non penso che sia necessario sottolineare di "non uccidere animali": dovrebbe essere la normalità, così come la normalità è il non uccidere gli esseri umani, il non violentare donne, bambini, il non rubare.



Ho pensato di coniugare le due sensazioni e di cercare di fare qualcosa per mezzo della mia bicicletta, in favore di quelle persone non umane, che amo definire i miei Fratelli Animali.
Già nel 2011 avevo ideato e preso parte in prima persona ad una pedalata da Torino a Roma contro il randagismo estivo.
Ho fatto poi tre tour ciclistici:



Il primo (e forse anche per questo indimenticabile) Bike for Pets 2012 è stato seguito dal  Basta Corrida Tour 2014, al quale ha fatto seguito il Basta Corrida Veg Tour 2016, con tantissimo seguito mediatico, manifestazioni di campo in ogni città raggiunta, e che è riuscito a donare, grazie ad una raccolta comune, più di 600 Kg di cibo per due protectora spagnole, e che è stato padre di una neonata associazione pro animali nella città di Amposta in Catalunya.
Nel 2013, 2014 e 2017 ho pedalato in solitaria da Torino ad Alès (Francia) per prendere parte alla grande manifestazione contro la corrida organizzata dal Crac Europe, che nella sua prima edizione ha avuto per due giorni consecutivi più di 5000 persone presenti a sfilare per le vie della città.




"da domani, cambio bici"

Tutte queste azioni hanno attirato l'attenzione sia delle persone che dei vari media, che hanno scritto articoli e scattato foto.
Tutto questo è stato reso possibile da due cose, che si fondono e si intrecciano in continuazione durante i miei viaggi:
Dai sentimenti che provo nei confronti degli animali, che mi hanno permesso di sopportare la fatica e le "privazioni" che viaggi del genere sottintendono. Se non avessi avuto una motivazione così forte, non avrei mai potuto percorrere tanti Km in totale autonomia
e sopportare una simile fatica;
Dal senso di avventura, che si alimenta a sua volta dei sentimenti nei confronti degli animali non umani.
"


sempre in giro! (qui, con Bruno Stivicevic)


10 commenti:

  1. Grazie Paolo e grazie Giovanni per questo articolo!

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    1. cara Rossana: qui Paolo si 'presenta' e racconta un poco di sé e delle sue biciclette. Poi, più avanti, ci saranno altri post, proprio sulla iniziativa e sulla gara.

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    1. merito di Paolo, che si è raccontato con entusiasmo

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  3. Dai Paolo, continua a tirare il gruppo per la liberazione animale!

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    1. caro Giorgio, grazie per la visita. Stai sintonizzato, ché ci saranno in futuro altri post sulle gare e le iniziative. Intanto, clicca sui link presenti nel post e buona navigazione

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  4. Grandi iniziative. E bravo anche Giovanni!

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    1. Sembrerebbe che Paolo abbia trovato un nuovo modo di operare attenzione verso la situazione degli altri animali. Cara Annamaria, grazie per la visita :)

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