la copertina del CD |
Immagina: stai camminando su una via di campagna, alla periferia di un paese spalmato in pianure che stanno per trasformarsi in risaie. Sera, la luna è crescente, ma le stelle più luminose si vedono chiaramente. Nubi lontane si stanno diradando all'orizzonte e riflettono le luci della città vicina.
Dai campi, è tutto un concertare di suoni, voci, canti, richiami, discorsi, comunicazioni, avvisi, appelli, di rane, ranocchie, rospi e raganelle.
Ancora: stai camminando su una stradina in collina, o in montagna. La luna è nuova, la Via Lattea ammicca ovunque nel cielo, ogni volta che alzi lo sguardo, oltre le fronde sospiranti degli abeti di un boschetto, a ridosso di grandi prati dall'erba lunga. Tra quei miliardi di steli verdi, friniscono i grilli. Vicini o lontani, ma sempre impossibili da localizzare.
Ecco, mentre riascolti il CD di Dario Martinelli e Petri Kuljuntausta, pensi che ricordi simili siano in grado di approssimare uno dei possibili significati e sensi di questa esperienza sonora-musicale. Metti il CD nel lettore, poi basta chiudere gli occhi e ... "questa stanza non ha più pareti, ma alberi infiniti" (o cespugli e il mare lontano: se stai ascoltando forsennate matte cicale alle due del pomeriggio lungo una costa rocciosa; o quello che puoi ricordare o puoi preferire, l'unico limite è solo la fantasia e la capacità di ricordare e tesaurizzare esperienze immerse in luoghi popolati da piante e altri animali liberi). In effetti, te ne rendi conto, è piuttosto difficile - infatti - rendere pienamente il senso e le sensazioni di un simile ascolto - lontanissimo dai dischi new age e ambient con i canti delle balene in sottofondo, per esempio; anche se balene e altri mammiferi marini ci sono pure qui): la differenza - credi - la fa il tipo di predisposizione all'ascolto, che qui appare erratica, una giustapposizione di suoni e voci animali, una accumulazione che però mai crea fatidiose, confuse, sovrapposizioni. Vitalità, invece di cacofonia: perciò, sorprendentemente facile da ascoltare.
La bella chiacchierata col professor Dario Martinelli ti ha portato all'ascolto di un po' di musica particolare, autentica musica-animale. Il primo esempio è questo CD, che con la sua illusione ottica in copertina ti ha già messo nel mood giusto per l'ascolto. Questa mappa-mondo-zecca in stile von Uexküll è un bel gioco di immagini: reiterato nel retro del CD, dove il mondo è una rete a forma di palla, su cui cammina un ragno.
Come si legge dalle note nel libretto: il CD è il frutto di due momenti di collaborazione tra i due musicologi - momenti rimasti unici e irripetuti.
Il primo incontro è riportato - per dispetto? ;) - nella seconda delle due tracce. I due musicologi si sono incontrati per l'installazione live elettronico-musicale di Kuljuntausta, nel 2003 (Leena Kuumola Art Gallery a Helsinki).
Con appena mezz'ora per preparare qualcosa da eseguire, Martinelli ha messo in gioco le sue pionieristiche esplorazioni zoo-musicologiche, che si sono combinate con le campionature elettroniche. Una specie di jam session moooooolto animal-tronica, come se extraterrestri avessero dialogato con animali e piante del nostro pianeta.
Qualche anno dopo (2004-2005), il compositore Shinji Kanki - lui stesso interessato nella Zoomusicologia - ha commissionato a Martinelli una suite zoomusicale per una sessione concertista del New Music Academy al Sibelius Academy. Martinelli ha contraccambiato in questa occasione l'invito di Kuljuntausta. Il risultato si ascolta nella track 1.2.
La storia della nascita del brano, così come è raccontata nelle note, ti è sembrata interessante: nei due mesi che li separavano alla premiere (31 marzo 2005), i due musicisti studiosi hanno pensato di innalzare l'asticella della sfida - oltre che della conseguente suggestione, in caso di buon risultato. Ogni singolo suono del brano doveva essere un suono di origine animale. I due, da questa base, si sono scatentati coi campionamenti, creando un tessuto denso, anche quando appare rarefatto (il silenzio è di per se stesso un potente suono, e i suoni che da esso si ritagliano spazi e onde, brillano come radiofari interstellari). La suggestione è potente: provate a chiudere gli occhi e non vi sentirete più sicuri di essere ancora dentro casa vostra!
La suite, infine, è stata ripetuta con improvvisazioni live in occasione di Eclectica Avant Garde Festival a Tartu, nel 2005, con una coreografia zoomorfica di Laura Pesonen.
Non sentirete più il cinguettio dei passeri, il ritmo tambureggiante del picchio o il verso della volpe - per esempio - con le stesse orecchie di prima...
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