Quest'anno Pasqua è un pesce d'aprile. Mostruoso, crudele scherzo tirato a spese di migliaia di bambini, che non rideranno. Anzi.
Muoiono, di paura: separati presto dalla mamma - anche lei soffre questo distacco, se ne dispererà per giorni, finché non sarà troppo esausta e non potrà far altro che cedere alla rassegnazione.
Muoiono di smarrimento e terrore: vengono presi, afferrati, manipolati, da umani enormi e troppo forti, che non hanno alcun riguardo, che li sbattono ovunque contro pareti, pavimenti, di luoghi troppo grandi, troppo assordanti, troppo intrisi di odori paurosi.
Muoiono di fame, di sete, di fatica: nei lunghi viaggi, stipati insieme a tanti altri bambini-agnellini come loro, che ancora cercano e chiamano la mamma, sperando fino all'ultimo di poterla ritrovare.
Muiono di dolore: prigionieri finali del luogo mostruoso che si chiama macello, invenzione tutta umana. Appesi, pesati, infilzati a dissanguarsi a testa in giù, scuotendo il corpo e le gambe, la coda, la testa.
Fatti a pezzi.
Confezionati
Al supermercato, reparto carne
Un universo di morte iniqua e oscena (Roberto Marchesini)
La vittima ideale (?) (Annamaria Manzoni)
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