"Entrare nel mattatoio era come varcare un muro invisibile e penetrare nell'inferno. La vista, l'udito, l'olfatto - il mattatoio mi privò di tutti i sensi che pensavo di possedere e me li sottrasse, li azzerò subissandoli di stimoli".
foto di Marco Cioffi |
sibili di vapore
metallo contro metallo
urla senza sosta
catene, pulegge, uncini metallici, nastri trasportatori, rotaie sul soffitto
cumuli di teste scorticate e cuori fumanti
sangue dappertutto, rosso brillante, rosso mattone, marrone, nero
marciume dove pullulano le mosche
foto di Marco Cioffi |
"alla fine mi riaddormentai e sognai la vacca macellata, appesa a testa in giù, la vita l'abbandonava mentre ruotava lentamente su se stessa. Nel sogno muoveva le quattro zampe tutte insieme, come se corresse, e capivo che stava sognando anche lei, sull'orlo della morte sognava immensi pascoli verdi dove galoppare e pascolare per sempre".
foto di Marco Cioffi |
I brani e le parole libere, dal romanzo "Carne", di Ruth Ozeki - 2001 Einaudi, Torino
Altre foto si trovano QUI
Rita Ciatti scrive a proposito della rimozione come difesa, QUI
Grazie Giovanni.
RispondiEliminaNon ho letto quel libro, me lo consigli?
Dovere, Rita. Come ho scritto nel precedente post NOmattatoio :)
Eliminale gocce bucano le rocce, si dice!
Ho letto quel libro diversi anni fa. Lo ricordo un po' manierato, ma comunque interessante. può valere la pena leggerlo, affronta la questione del maltrattamento contro gli altranimali da vari punti di vista.