Jiro Taniguchi è entrato nei suoi disegni, ormai - pochi giorni fa.
Il suo sguardo nei confronti degli animali - spesso protagonisti delle sue storie - è la ragione per cui hai cercato i suoi manga; e soprattutto perché ne hai cercati prima di tutto alcuni, invece che altri.
In queste storie c'è il mono no aware giapponese: il senso di stupore e comprensione per le cose nel mondo. Il tempo scorre, lascia i suoi segni, ma non fa più paura. I soffusi movimenti tra di loro delle emozioni che tessono congiunzioni tra i viventi, umani e non umani, creano l'ineffabile atmosfera delle sue storie. Giorni di vita che, semplicemente, accadono. Sempre serenità e pace sono presenti: ciò non nega il dolore di certe contingenze - si tratta comunque di emozioni - ma le riaccoglie nel fluire, donando loro una specie di prospettiva della fugacità. In questo modo, anche la morte smette di fare paura - a differenza della sofferenza - perché si sa che il mondo continuerà a esistere. Sul tronco spaccato crescono nuovi arbusti, tutto ciò che di vivo è invecchiato, diventa sorgentre per qualcosa di vivo che sarà nuovo. Come se il tempo potesse scorrere nei due sensi, i gesti, le parole, del passato, cambiano sfumatura, illuminate dalle parole e dai gesti che - magari molti anni dopo - emergono da quel passato.
In questo eterno presente, sono le minuscole cose che possiamo apprezzare camminando, o vivendo all'ombra di un grande albero, o accompagnando un amico cane nell'ultimo viaggio, che danno valore al nostro vivere. Sono i gesti che compiamo, perché comprendiamo che vanno fatti - e li esguiamo nel momento in cui c'è la richiesta e la necessità che vengano eseguiti - a dare vigore allo scorrere della vita. Una estetica etica molto orientale: la potenza dei piccoli gesti, fatti con tutti noi stessi, al massimo della nostra consapevolezza; la focalizzazione che ci richiedono e che fa di noi il gesto che facciamo.
Nato nell’agosto del 1947 e appassionato di manga fin da giovanissino,
inizia la sua carriera dopo il liceo, debuttando poi nel 1970. Lettore
onnivoro, Taniguchi si è lasciato influenzare dal fumetto
europeo, mischiando stili e suggestioni in un gusto che ha trovato forte
riscontro anche in occidente, in Francia in particolare.
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... il 'tuo' Taniguchi ... |
È morto un maestro di sensibilità...
RispondiEliminaBello che tu lo abbia ricordato.
il suo tocco ineffabile pee sfiorare le emozioni e farle fiorire, lascia il segno. se hai letto qualcosa di suo, puoi aver viasto tanti esempi su questo.
EliminaPer me, le opere migliori sono L'Olmo e L'uomo che cammina, ma anche Prendersi cura di un cane ...
ben ritrovata, come va, Santa?