Ventisette mesi di fila, uno dopo l'altro: ventisette sassolini lanciati nello stagno della indifferenza, ventisette gocce che foreranno la roccia della insensibilità.
Ventisette presidi delle donne e degli uomini di NOmattatoio, che coi loro corpi rendono evidenti i corpi dei migliaia al giorno di dimenticati: viventi che si chiamano mucca, agnello, maiale, gallina. Mandati al macello per venire smembrati e diventare irriconoscibili come viventi appassionati e sensuali, negati e sofferenti negli ingranaggi della zootecnia.
"Il
sistema di dominio in cui siamo immersi e la conseguente cultura
carnista che ne deriva agiscono sinergicamente per occultare,
mistificare, edulcorare, negare il terrificante sfruttamento degli
animali.
NOmattatoio torna in strada per raccontare questa
ingiustizia e dare visibilità a tutti quegli individui che vanno a
morire dopo una brevissima vita trascorsa nella deprivazione pressoché
totale di ogni esigenza etologica.
Unitevi a noi per prendere posizione. Non si può restare neutrali, bisogna agire e attivarsi. "
Il sito e la pagina FB di NOmattatoio la trovate nella banda laterale qui sul blog. Per quanto è nelle tue possibilità, hai deciso che tornerai a partecipare, almeno virtualmente, scrivendo ogni mese qualcosa sui presidi, prima e dopo. Fino a che non andrai a Roma, o finché non riprenderanno i presidi torinesi o piemontesi (per esempio).
Grazie di cuore Giovanni.
RispondiEliminaC'è bisogno della partecipazione di tutti, virtuale o concreta che sia, ognuno secondo le proprie possibilità, come può e come se la sente.
Grazie a te, Rita, e a Eloise.
EliminaDavvero bella e profonda la frase di Tolstoj inserita nel blog di NO MATTATOIO.
RispondiEliminaè una frase molto famosa e può far pensare molto.
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