sabato, 20 aprile 2019 - tutto il giorno
in Piazza Cavour, Vercelli
Con Silvia Mole, come Parte in Causa, ritorna a Vercelli il banchetto che distribuisce parole, infomazioni, provocazioni, dialoghi, per far conoscere alla gente che esistono 'cose' come 'Resistenza Animale', 'Liberazione degli Animali'...
Tu pure ritorni - in compagni di Silvia - per essere al banchetto, per incontrare i vercellesi e per aggiungere questo piccolo frammento di informazione, dialogo, ma anche sfida ad aprire gli occhi.
Forse ci saranno con noi anche altri attivisti, la speranza è sempre quella di avere vicine più persone attive 'per la strada', là fuori nel mondo, lontano dalla tastiera.
Si parlerà di come gli animali resistono all'oppressione che gli umani usano verso tutti loro, da diecimila anni; si parlerà di come aiutarli a liberarsi; si proverà a pensare a un mondo diverso, un futuro non obbligato.
Silvia Molè:
"un punto di ritrovo per un confronto sul tema del nostro rapporto con
gli individui delle altre specie e sull’approccio politico all’antispecismo.
Politico in quanto la pratica consolidata di operare
limitazioni alla libertà degli altri individui fuoriesce della sfera
privata o dalla scelta meramente personale, da ciò che piace non piace o
emotivamente interessa, per rientrare nel tema della giustizia e di una
visione del mondo gerarchicamente o non gerarchicamente costituita,
politicamente ed economicamente strutturata.
Come fu per altri
movimenti di liberazione, che a loro tempo (purtroppo ancora oggi) si
videro confrontati con l’accusa di “estremismo” per il fatto di minare
l’ordine “naturale” delle cose (schiavitù, nobilità, classi sociali,
patriarcato, eteronormatività …), anche l’antispecismo è oggetto di
voluta disinformazione, per il fatto di mettere in discussione quella che
viene considerata tradizione, ma altro non è – come nei casi
precedentemente elencati – che sfruttamento sistematico,
subordinazione storicamente e non naturalmente determinata, come quella
dell’uomo sull’uomo per l'accaparramento delle risorse, il primato
economico e/o sociale. Da cui la necessità di congiungere le lotte.
Nonostante oggi (ma esempi nell’antichità certo non mancano) la maggior
parte delle persone sia consapevole del superamento, a livello
scientifico, della visione dell’animale macchina, privo di razionalità,
di coscienza, di questo e di quello in una infinita serie di mancanze in
cui è preso l'umano quale metro di misura universale per valutare le
caratteristiche di altre specie (esse sono più o meno uguali a noi e
quanto più ci assomigliano tanto più valgono), permane il diritto di
uccidere e sfruttare.
Il fine per noi non è un mattatoio “etico”
o uno sfruttamento “bio” di un altro essere senziente (edulcorazioni
usate dall’industria per fornire un lasciapassare morale a fronte
dell’inarrestabile avanzare del nuovo paradigma), ma una liberazione
totale che riguardi ogni sfera del sopruso: dai circhi, agli zoo, ai
delfinari, ai laboratori sperimentali fino agli allevamenti tutti e ai
mattatoi.
La resistenza animale è anche definitivamente uscita
dall’aneddotica: nonostante secoli di sfruttamento e domesticazione gli
animali fuggono, resistono, si ribellano, in modo mirato e intenzionale,
ripetuto, e proprio la resistenza animale costituirà il focus del
nostro ritrovo.
La base su cui costruire l’inclusione degli individui delle altre specie nella nostra lotta non può che essere, a nostro avviso e per sua natura, antifascista, antirazzista, non classista, non maschilista, antisessista. E solo sulla base del riconoscimento di questi fondamentali criteri di partenza ci muoviamo per un confronto."
La base su cui costruire l’inclusione degli individui delle altre specie nella nostra lotta non può che essere, a nostro avviso e per sua natura, antifascista, antirazzista, non classista, non maschilista, antisessista. E solo sulla base del riconoscimento di questi fondamentali criteri di partenza ci muoviamo per un confronto."
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