"Il pomeriggio è troppo azzurro e lungo, per me", cantava Adriano Celentano, pensando alla domenica. Si vede che la domenica è costituzionalmente così: una serie di ore, tutte libere, e si sa che noi oggi la libertà non siamo più capaci di usarla. Oppure, sorpresa, a volte non è così. Per te, per esempio, la domenica, c'è il caso che a volte sia un volo senza veli per pensieri fugaci come nuvole in cielo, ma - lo speri - fecondi come semi nella terra.
Questo seme te lo ha gettato questo post, del blog Un'Ucronìa.
(La prima impressione, è di un bel blog accogliente ed equilibrato; ti viene voglia di esplorarlo un po', anche perché hai ci già visto alcune cose che sono come ti eri immaginato tu La Confidenza Lenta, se ti fosse riuscito a farla meglio di così, anzi, di farla bene come te l'eri immaginata).
Il post ti ha fatto riflettere, per una consonanza con
alcuni tuoi pensieri che da qualche giorno hanno preso a girarti in capo e che proprio
oggi, mentre guidavi lungo un rettilineo di campagna, si sono
affacciati a parole:
Ci sono luoghi, nel tuo (nel nostro) passato, che magari sono ancora sotto ai tuoi occhi, che
amavi e che adesso ti sono indifferenti. Potresti raggiungerli senza
difficoltà, ma non lo desideri (non li desideri, il pensare di andarci davvero, te li trasforma subito in sgraditi). Non senti più il bisogno di vincolarti a essi, con la memoria. Non senti più la necessità di provare nostalgia per i luoghi trascorsi. Al contrario, ti volti ovunque, curioso dei prossimi luoghi che troverai: e questo, sembra che sia in grado di regalarti libertà di pensieri e di sentimenti.
Allora pensi che la tua (la nostra) condizione di serenità, di contentezza, non dipende dai posti dove siamo, bensì dipende da noi e dalle nostre azioni, interiori o concrete che possono portarci oppure no a un equilibrio.
Ti piacerebbe che questo equilibrio non corrispondesse a una staticità, dove tutto è inerte; ma piuttosto a un'armonia, dove ogni luogo è il tuo luogo, di quel momento; ogni luogo è dove vuoi essere in quella circostanza, che puoi vivere nella pienezza degli istanti che si inanellano uno dopo l'altro, portatori di sempre diverse sensazioni, per cui ogni luogo non è mai lo stesso immutabile. Non ti serve il luogo per essere felicemente vivo, dunque non hai bisogno del luogo e non ne provi rammarico quando è trascorso e allontanato.
Sei tu, il luogo di te stesso; noi siamo luoghi a noi stessi.
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