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La copertina |
NUOVO LIBRO “PALUDI E SQUAME: rettili
e anfibi d’Italia”
Autori: Marco Colombo & Matteo Di Nicola
Caratteristiche: 28x28 cm, copertina
rigida, 112 pagine
Costo: 25 euro (spese di spedizione
escluse)
Per visualizzare un’anteprima online
e ordinare consultare il sito.
Edito
da Archivio Fotografico Italiano, realizzato con il contributo del
Parco Locale di Interesse Sovracomunale Rile-Tenore-Olona e
patrocinato dalla Societas Herpetologica Italica (SHI),
questo libro nasce dalla passione per i rettili e gli anfibi e dal
desiderio di far conoscere bellezza, importanza e varietà delle
specie italiane, nonché la necessità di proteggerle.
Si
tratta del primo libro di questo genere in Italia e mostra rane,
rospi, tritoni, salamandre, testuggini, lucertole e serpenti nei loro
ambienti naturali, in scatti ottenuti nel corso di molti anni di
ricerche da parte degli autori.
RETTILI
E ANFIBI SONO ANIMALI RITENUTI POCO ATTRAENTI, QUANDO NON ADDIRITTURA
REPELLENTI. QUESTO PENSIERO HA IN QUALCHE MODO INFLUENZATO,
POSITIVAMENTE O NEGATIVAMENTE, IL VOSTRO LAVORO? E COME?
I
rettili e gli anfibi sono soggetti da sempre a falsi miti e
pregiudizi, che portano a uccisioni ingiustificate e timori
infondati. Si tratta di animali bellissimi, ecologicamente
importanti, da rispettare: il nostro nuovo libro, “Paludi
e squame: rettili e anfibi d’Italia”,
realizzato col contributo del Parco Locale di Interesse Sovracomunale
Rile-Tenore-Olona e col patrocinio della Societas Herpetologica
Italica, nasce come omaggio fotografico alle specie che popolano la
nostra penisola e le isole, dalle vette alpine alle scogliere. E’
un tentativo, il primo in Italia, un piccolo contributo, al fine di
farli conoscere meglio e magari apprezzare anche dai non addetti ai
lavori, senza troppi paroloni scientifici difficili: saranno le
immagini a parlare e descrivere le squame dei ramarri, gli occhi
delle vipere o l’ambiente di vita dei tritoni. Si tratta di una
“fauna minore”, come viene spesso chiamata, ma meritevole di
protezione, viste anche le numerose minacce a cui è soggetta e le
specie molto rare, in vari casi endemiche, presenti sul nostro
territorio.
VEDO CHE IN COPERTINA I NOMI DEGLI AUTORI SONO
DUE. COME VI SIETE
CONOSCIUTI? COME AVETE LAVORATO INSIEME?
Abbiamo
frequentato la stessa università, Scienze Naturali a Milano, e
chiacchierando tra i corridoi della facoltà ci siamo accorti di
condividere la medesima passione sia per la fotografia naturalistica
sia per il tipo di soggetti. Sebbene amiamo conoscere ed immortalare
ogni sorta di componente naturale, dalla flora alpina agli uccelli
acquatici, un nostro debole è indubbiamente per l'erpetologia. La
prima “uscita su campo” insieme fu all'inizio del 2009, quando ci
recammo a fotografare alcune rane rosse in una zona umida della
Brianza. Da allora iniziammo a fare molte uscite insieme,
scandagliando ogni angolo di Italia alla ricerca di “striscianti”
e di tutto quello che rientra nella categoria “fauna selvatica
italiana”. Oltre alle spedizioni fotografiche, collaboriamo non di
rado nella realizzazione di conferenze, mostre fotografiche nonché
interventi di educazione ambientale e corsi di fotografia
naturalistica.
QUANTO TEMPO E' OCCORSO PER RAGGIUNGERE GLI
SCATTI VALIDI DA PUBBLICARE? CHE TIPO DI TECNICA E DI APPROCCIO AGLI
ANIMALI E' STATO USATO? QUANTO E COME PUO' INFLUENZARE IL
COMPORTAMENTO DELL'INDIVIDUO ANIMALE OSSERVATO, LA PRESENZA DEL
FOTOGRAFO E DELLE SUE ATTREZZATURE?
Fotografiamo
in natura da diversi anni, in tutti gli ambiti: dai cavallucci marini
al lupo, siamo interessati a qualunque animale, pianta o habitat
nostrano. Negli ultimi anni ci siamo concentrati sui rettili e gli
anfibi per portare a termine questo progetto, per farli conoscere
meglio e sensibilizzare sull’argomento; sono animali poco
considerati, anche dalla maggior parte dei fotografi naturalisti
stessi. Possiamo dire comunque che gli scatti inclusi nel libro sono
stati tutti realizzati nel periodo 2009-2014. Fotografare i rettili e
gli anfibi non è sempre semplice, si fanno anche uscite a vuoto
perché esistono molti fattori che influenzano in maniera positiva o
negativa il comportamento dei soggetti: pendenza, esposizione
geografica, vegetazione, meteo, stagione, stato fisiologico
dell’individuo e molto altro fanno la differenza tra il trovare un
certo serpente o una certa rana nel momento in cui si cerca.
LE
VOSTRE FOTO SONO QUASI MAGICHE, PER LE SENSAZIONI DI BELLEZZA E
MERAVIGLIA NATURALE, IGNORATA ANCHE SE TUTTA INTORNO A NOI, CHE
RIESCONO A COMUNICARE. COSA PENSATE DEL LAVORO DI FOTOGRAFI CHE - AL
CONTRARIO – DOCUMENTANO MALTRATTAMENTI E SOFFERENZE DEGLI ANIMALI?
La
fotografia è uno strumento dalle potenzialità formidabili: ha la
capacità di trasmettere emozioni oltre che informazioni. E lo fa in
un istante. Noi sfruttiamo la fotografia per mostrare ai “non
addetti ai lavori” quanto certe specie meritino maggiore
considerazione per via del loro fascino e della loro bellezza. Allo
stesso modo penso che sia fondamentale rendere noto alle persone
quali siano le crudeltà che tali animali, indifesi nei confronti
dell'uomo, subiscano da quest'ultimo. I maltrattamenti sono una piaga
troppo spesso diffusa, sia a fini di lucro che per pura ignoranza.
Mostrare immagini di tali pratiche è anch'esso un modo di
trasmettere emozioni, utili, si spera, a far sì che certi eventi si
ripetano il meno possibile.
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Foto di Marco Colombo |
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Foto di Matteo Di Nicola |
bravi
RispondiEliminaComplimenti ad entrambi, provvedo ad ordinarne una copia :)
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