Stella, aprile 2014 |
mercoledì 9 luglio 2014
STELLA
8 commenti:
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Il dolore e l'amore per lei sono così forti che si percepiscono anche attraverso uno sterile strumento informatico.....
RispondiEliminaPaola.
Tanta vicinanza, Giovanni. E la spinta ad andare avanti, insieme ad altre vite.
RispondiEliminaRivedere questa foto, una delle ultime, mi fa vedere quanto fosse sofferente, eppure quanto mi cercasse sempre. Ne rimango molto colpito.
RispondiEliminaGrazie Paola e Annamaria
Noooooo... non ne sapevo niente, ma avevo notato la tua assenza dai social, solo pensavo fossi molto impegnato.
RispondiEliminaMi dispiace tanto carissimo amico, posso solo dirti che capisco il tuo dolore, o almeno ci provo (nessun dolore è uguale a un altro) e che ti abbraccio forte forte.
E un'altra cosa, che sai già, che non potrà consolarti adesso, ma che darà un senso a quanto stai passando: Stella è stata amata, tantissimo e la sua morte causa la sua assenza concreta, materiale, ma non quella nel tuo cuore perché lei per te ci sarà sempre. Sarà una presenza/ricordo dolorosa per un po', ma poi a poco a poco si trasformerà in una dolce rassicurante malinconia.
Cara Rita, le tue parole riecheggiano nella mia mente e mel mio cuore. Io sono convinto che Stella sia qui con me, ancora presente, e non solo nel mio cuore. Credo che sia venuta a salutarmi, proprio la mattina del sui ultimo respiro; credo per di più, che sia venuta a visitarmi in mezzo ai sogni. Tuttavia la mancanza materiale è a volte così enorme da sottrarmi le forze. Il tempo passa, è vero, e pian piano sento una assenza presente, un vuoto non-vuoto, che è quasi un conforto. Ma sono grato alle lacrime quando arrivano, perché non piangerla già più, mi sembrerebbe in qualche modo 'sbagliato'. I ricordi degli eventi e degli stati,d'animo dell'ultimo periodo con lei, sono confusi. Credo di essere tuttora sotto choc. Non poche volte penso e temo di scoprire di essere stato 'assente' verso di lei e i suoi bisogni, come se l'avessi guardata scivolar via senza fare un gesto. E subito dopo, penso pensieri opposti e contradditori. In fondo, ci sono sette anni che raccontano un'altra storia. Tutto si affastella e confonde e si sovrapppone. Immagino siano i tentativi autolesionisti e disperati di colmare un vuoto. Così, ho scritto tantissimo su di lei - con carta e penna - e pensando a lei e per affrontare il mio dolore. Forse qualcosa diventerà parole scritte qui. Forse racconterò qualcosa di lei, ancora. Grazie Rita
RispondiEliminaCredo che la sensazione di averli guardati scivolar via senza fare un gesto sia abbastanza comune, come se non avessimo fatto abbastanza, ma ovviamente non è così, è solo il senso di colpa per esser sopravvissuti a chi invece ci ha lasciato e il dolore stordente che ci fa provare queste brutte sensazioni.
RispondiEliminaSono sicura che scriverai ancora di lei quando sarai pronto. Non ricordo se te ne avevo già parlato, mi pare di sì, comunque sia ti consiglio un bellissimo libriccino che potrebbe aiutarti a elaborare meglio, per lo meno in senso intellettuale se non proprio emotivo, il tuo lutto: "In morte di un cane" di Jean Grenier.
Un abbraccio forte.
Stella. La vita è ingiusta perché ci fa separare. La vita à meravigliosa perché ci ha fatti incontrare. Francesca F.
RispondiEliminaSono ancora in svantaggio tecnologico, infatti ora mi sto appoggiando al computer dell'internet point della biblioteca di Novara, che tra l'altro non consente inserimento di dati e documenti con usb. mi dovrò attrezzare diversamente.
RispondiEliminaRita, non avevo considerato ancora il senso di colpa del sopravvissuto, è un modo del tutto nuovo per me di avere a che fare con la crisi seguita all'assenza di Stella. In effetti, qualcosa su di lei - e su di me, su alcune cose che ho scoperto di me - sarebbe già scritto, devo trovare il modo di poterlo inserire da queste postazioni condivise. Non credo di conoscere il libro che mi consigli, ma lo cercherò senz'altro. In questo mese e mezzo di grande fragilità e sofferenza, durante il quale anche cose poco belle ho scoperto, provato, o mi sono state dette, infatti, per esempio, ho scoperto il grande valore della dignità del lutto.
Francesca, le tue parole e i tuoi pensieri, riescono sempre a suscitarmi grande meraviglia, per come sono capaci sempre di creare serenità, consapevolezza e perfino gioaia - in questo caso la gioia del saper lasciar andare. Una gioia che deriva, per una volta dal voltarsi indietro, per rivedere i giorni, mesi e anni vissuti insieme (con tutti i chiaroscuri, le olmbre del destino), anziché guardare il futuro fatto di non più incontri - per lo meno non qui, non visibili, non tangibili, e non sotto questa forma, in questa realtà.