domenica 18 ottobre 2020

Gli orsi trentini, nati per vivere selvaggi

 



Oggi è il giorno del corteo della manifestazione per gli orsi liberi. Da tutta Italia arriveranno antispecisti e animalisti, per chiedere con tutta la loro voce: libertà per gli orsi.




"Smontiamo il Casteller", lo slogan battagliero che accomunerà tutti quelli arrivati a Trento a partecipare. Assemblea Antispecista, Centro Sociale Bruno, Coordinamento Studenti-medi Trento Rovereto, Fridays For Future Trento sono gli organizzatori del corteo. Corteo che è culmine di una campagna come non se ne vedevano da anni, su vasta scala, coordinata e compatta.

Del resto, l'obiettivo è importante e impegnativo: il contrasto alla giunta trentina che ha ormai assunto un atteggiamento persecutorio verso gli orsi, ormai bollati come 'problematici', 'animali pericolosi'. Dunque, senza possibilità di scampo.

In realtà, l'approccio della Regione è del tutto errato, impostato non da ieri, da logiche lontanissime da ogni possibilità di convivenza pacifica con gli orsi. 

Ne fanno le spese gli orsi: catturati, imprigionati, uccisi. Non solo oggi e non solo i tre attuali prigionieri del Casteller.

Tutti loro sono orsi che provengono dal progetto Life  Ursus, finanziato agli inizi degli anni 2000 dalla Unione Europea, in un contesto più ampio.

Hai trovato un libro dettagliatamente particolareggiato - e ne renderai nota - ma intanto si può dire che il progetto a un certo punto - se non fin dall'inizio - è stato impostato in modi fallimentari - se non per la natalità degli orsi, come vedrai - di sicuro per le modalità umane di convivenza con loro.

Sono stati considerati come 'attrazioni turistiche', perdendo per ciò stesso ogni possibile diritto a venire rispettati e quindi lasciati nei loro spazi e non mesi al centro di disturbo e molestie umane.


Trentaquattro orsi in venti anni sono stati man mano catturati e uccisi, oppure sono scomparsi. Senza contare che prima della struttura-prigione del Casteller, esisteva anche la fossa (sic) di San Romedio, dove attualmente vive l'orso che si chiama Bruno (San Romedio era un'eremita che - per farla breve - "ammansì" un orso per "usarlo" come cavalcatura per arrivare fino a Trento).



M49, M57 e DJ 3 vivono in condizioni di sofferenza al Casteller, dove sono prigionieri anche da anni, per decisione della giunta dell'"accanito Maurizio Fugatti". Sono in gabbia, tutti. Orsi che vivevano e si muovevano liberi, con grande sapienza, tra boschi, valli e pareti rocciose - almeno fino a che l'umano e i suoi manufatti non sono arrivati fino alla soglia del suo ambiente.

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