giovedì 24 settembre 2020

Tanti libri letti. Si comincia con Sara Turetta: I miei cani, la mia vita

 


Quanti film hai visto, che narrano la storia avvincente e coraggiosa di qualcuno che a un certo punto della sua esistenza si imbatte in una tragedia che non conosceva,  è folgorato da una 'vocazione' e su questa trasforma e sconvolge tutta la sua vita? E cambia la situazione? E trasforma la tragedia in speranza? E questo qualcuno è una persona vera?

Non le conti più. Per questo, sei pronto a scommettere che prima o poi qualcuno un film su Sara Turetta lo farà.



2003


Il film potrebbe iniziare in medias res, con Sara Turetta, presidente di Save the Dogs Onlus, bloccata dal lockdown in Romania, nel suo centro da poco creato, Impronte di Gioia. Poi, mentre un aereo del Ministero degli Esteri riporta Sara con altre volontarie in Italia, scorrono i titoli di testa.


Quindi, inizia il racconto.




Il racconto di una ragazza, di una donna, che diciotto anni fa decise di andare in Romania a portare coperte. cibo in aiuto ai volontari rumeni che salvavano i randagi, e che da lì - per lo meno col cuore e con la mente - non se ne ancora andata.

Tu hai avuto la buona fortuna di incontrare Sara in un paio di occasioni: è una persona con una grande capacità di ascoltare e di raccontare, che convive con ricordi spaventosi.


foto Alessia Mesiano


I ricordi della sua storia: all'inizio, la realtà le sbatte in faccia con una violenza impossibile da immaginare dall'Italia. In Romania dominano una povertà e una disperazione da luogo di guerra - e i sentimenti che vengono suscitati non possono che essere quelli della diffidenza, della crudeltà, dell'avidità. I comportamenti di tutti sono sempre opportunistici e vili. Difficilissimo trovare qualcuno di cui fidarsi. Ci vorranno anni.

Sara fino a quel momento ha vissuto a Milano, ha svolto un lavoro nel mondo della pubblicità.

Catapultata nella zona di guerra rumena, dove i cani sono le prime vittime, sterminate senza pietà da uomini crudeli e induriti dalla fame e dalla miseria provocate dai decenni del regime di Nicolae Ceaușescu e poi dalle incertezze posteriori alla fine del comunismo sovietico. Ma insieme a loro ci sono i bambini, che sniffano la colla per resistere alla fame - orfani che vengono venduti e scambiati come merci - ci sono gli anziani e i malati, ci sono gli altri animali, come gli asini e i cavalli.

Sono i guaiti di dolore, sono le ferite, sono gli occhi vuoti, che non escono più dal cuore e dai pensieri di Sara - che lascia da un giorno all'altro la sua vita e il suo lavoro in Italia, perché è cosciente che solo se si trasferirà in Romania potrà realizzare davvero qualcosa di non effimero e di efficace per rimediare al genocidio canino.

A questo punto anche tu sei in Romania con Sara Turetta: hai letto il libro in un unico giorno. Ogni storia è inestricabilmente legata a tutte le altre e non si può lasciare le pagine senza prima aver completato tutto il disegno di questa storia così potente. Non racconti nulla, però, lasci che siano desiderio e curiosità a spingere i lettori possibili di questo libro.

Corruzione, opportunismo, disinteresse, avidità, solitudine sono i nemici contro cui Sara dovrà confrontarsi per anni. All'inizio sarà davvero sola, ma poi troverà persone che infine capiscono e comprendono quello che lei sta facendo - e soprattutto la tenacia, la caparbietà, il coraggio, la abnegazione con cui lo stai facendo - e inizieranno ad aiutarla. Gli aiuti cresceranno, man mano che il progetto di Sara acquista rinomanza internazionale - sotto forma anche di collaborazioni. Ma Sara ha pagato - lo ammette lei stessa - a un certo punto della sua vita, un prezzo altissimo. Una seconda, nuova lotta, questa volta tutta interiore, per non vanificare ogni cosa.



La ripresa comporterà il rilancio - insieme ad aggiustamenti e modifiche - dei progetti di Save the Dogs: nuove strutture, una rete internazionale, aiuti alla popolazione rumena, aiuti per animali come cavalli e asini, ancora spietatamente usati come mezzo di trasporto e bestie da soma nella Romania di oggi.

Il progetto 'Non uno di troppo' in Sud Italia.

Sara Turetta è scesa nell'abisso e poi è risalita. La luce che ha portato fin a lì, oggi raggiunge anche noi.

Con quali - personalissime - conseguenze, ciascun lo vedrà da sé, nella sua vita, magari di persona che ha a cuore tutto ciò che concerne il destino degli altrianimali non umani.


foto A.Farina -  il progetto in Sud Italia 'Non uno di troppo', 2020




Sara Turetta

I Cani, la mia Vita

2020, Ed.Sonda

208 pagine 18€

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