Questa foto l'ho fatta con Ipad qualche giorno fa. l'ho scattata in un momento di relax, in un posto molto bello, dove mi trovavo insieme a Lisa, Maika e Chicco e ad altri amici cani e umani. Ho scoperto che questo luogo, che mi piace pensare situato a un crocevia tra varie terre che conosco, tutte in Piemonte (anche se magari non è proprio così, ma qui conta la geografia bambina della fantasia e delle avventure), è un Paradiso per cani. Ché, Paradiso, nel pensiero comuni di chi ama i cani si associa al Ponte dell'Arcobaleno. Solo che, in questo caso, il ponte è qui, a due passi, si tocca, si attraversa, si calpesta. La gioia è in questa vita, non occorre aver superato arcobaleni per trasferirsi nella dimensione invisibile. La vita viene vissuta in piena libertà: i cani liberi di essere se stessi, di espriemere il loro carattere, senza le affrettate, affannose, frettolose censure a cui sono troppo sottoposti quando devono vivere in realtà del tutto inadatte ai cani, come le città - quando non cinofobe, più o meno scopertamente. Gli umani con loro, a loro volta, liberi di poterli osservare per come in troppo poche occasioni possono essere, e quindi liberi di farsene sorprendere.
Ecco, mi son detto, un'altra ZTL, una Zona Temporaneamente Liberata: dove l'incontro tra umani e cani, ma anche gatti, lepri, lucertole, e altri, avviene senza la tirannia della riduzione di chi ci sta di fronte, a 'cosa' da consumare. Mi sentivo come in un altro tempo e luogo - e specialmente alla sera, sotto le stelle precoci, come nell'aia di una casa di campagna in un film degli anni 50 - idealizzato. Una oleografia per visualizzare qualcosa che potrebbe anche assomigliare/diventare una comunità allargata, con tempi, ritmi, aspirazioni, "in direzione contraria" - grazie, Annamaria Manzoni - rispetto a quelli mainstream (consumo, possesso).
Una serie di giornate brevilunghe tra colline famose, per ri-conoscere da vicino il nuovo autunno caldo (con foglie verdi, sole che scotta, insetti tra cespugli) che è diventato la norma, nell'era dell'Antropocene. Son capitate cose, risate e conoscenze, chiacchiere e scoperte. Visioni da altre angolazioni di cose condivise, come il cibo, come la vita con i cani. Bello, e perciò ci tornerò. E intanto andrò - se ci riesco, ché ci son dei contrattempi - nei posti dove spero e voglio andare nei prossimi giorni (per esempio, Torino Spiritualità), con queste belle sensazioni a farmi da carezza emotiva.
Bravo Giovanni. Scrivi bene e senti ancora meglio. Il problema è che la sensibilità fa soffrire.
RispondiEliminaCiao Annamaria. Sempre bello trovarti qui. So che ci vedremo presto a Galliate. Dici che scrivo bene, ma a me ultimamente sembra di scrivere cose abbastanza casuali , comunque l'importante è continuare. (Forse è il,troppo, sentire, che fa interrompere lo scrivere per lunghi periodi, ?)
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