lunedì 2 marzo 2020

Gunda il docufilm di Viktor Kossakovsky



Animali in bianco e nero, senza musica e senza parole? Una scrofa come protagonista? Le giornate che trascorrono trasportate dai momenti vissuti istante dopo istante da ciascuno degli animali? Ecco 'Gunda', il docufilm del regista russo Viktor Kossakovsy, prodotto da Joaquin Phoenix.






Presentato in anteprima alla Berlinale 2020, il documentario viene recensito anche da Variety. Si sa, ormai, che il documentario è prodotto da Joaquin Phoenix. Variety scrive, in proposito, che "Joaquin Phoenix used his entirely expected Oscar win as a less predictable occasion for an impassioned animal-rights plea: It was certainly the first time bovine artificial insemination had been discussed amid the glitter and glistening tears of Hollywood’s biggest night.". Non è possibile, quindi, non collegare quel discorso con l'impegno come produttore esecutivo di Phoenix. Sempre Variety: "It’s not hard to imagine his words as the unspoken subtext to this wholly dialogue-free animal character study, in which an enormous sow on a Norwegian farmyard embarks on an emotive arc of motherhood without any need for human voiceover or twee anthropomorphism: just the still, searching power of an attentive camera". Comunque, l'articolo è su questo link



Viktor Kossakovsky ha parlato del suo film anche a Radio Tre, alla trasmissione cinefila Hollywood Party. Consigli di recuperarla, perché, oltre alla consueta piacevolezza leggera della professionalità dei conduttori, si può fare la conoscenza con questo regista russo Viktor Kossakovski (Виктор Александрович Косаковский ) dalla voce dolcissima e dalle idee decise a proposito degli animali.  (Nella seconda parte della trasmissione è ospite la regista portoghese Catarina Vasconcelos col suo "The metamorphosis of bird",  anche questo un film di cui pare varrà a pena di parlare).

Il film è in bianco e nero: secondo il regista solo il bianco e nero (черный и белый - chernyy i belyy), infatti, ci porta a vedere davvero gli individui. 
Nel film, i personaggi sono gli animali che vivono in questa fattoria, galline, mucche, maiali. Vediamo i loro gesti, ascoltiamo le loro parole-senza-parole -i discorsi che noi non comprendiamo, anche se ci sono e sono senza posa. Viktor Kossakovsky ci introduce alle loro singole personalità, irripetibili, che lui guarda con amore - e ci fa guardare nello stesso modo. Non ci sono voice over di narratori umani, né voci umanizzanti per gli animali. E, anche se nel trailer c'è una soundtrack, nel film sembrerebbe che non ci siano altro che i suoni ambientali - le voci e i discorsi degli animali, il suono dell'acqua) (a proposito di acqua, Kossakovsky ha già fatto un film molto particolare, incentrato sull'acqua: si intitola Aquarela - magari metti anche il trailer di questo).

Il documentario viene definito 'potente, ipnotico e fonte di grande riflessione'. 

Per introdurre il trailer, invece che usare le parole, ti aiuterai con dei frame del trailer, stesso, prima di metterlo da vedere per intero.

Siamo alle prese con un film bello, divertente, che ci porta in un'altra dimensione e che ci fa uscire cambiati dopo la visione.

Il film non ha ancora trovato distribuzione in Italia - e invece ci vorrebbe.

















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