domenica 9 febbraio 2014

La Filastrocca di Ceto e Frufi

Ceto e Frufi a nanna, gennaio 2004

Aceto faceva di nome

Ma abbaiava fragrante come un pezzo di pane



Anche se a volte cadeva per terra

Lungo disteso come pasta di sfoglia



Tenace paziente lui barcollava

Poi con cautela dal pavimento lustrato

Pian piano Aceto lui si rialzava



Senza troppo pensare alla paura

Era il suo cuore che scivolava senza avvisare

Un po’ si fermava e Aceto per forza si riposava



---



Frou Frou il suo nome in sorte

Che abbaiava croccante come il panforte



Bianca farinosa senza posa ogni mattina

Si rannicchiava sulla sua copertina



Le zampe sue erano dispettose

Perché invece che correre veloci

Come rami le trovavi nodose

Giorno faceva e lei stesa restava



Erano dolori che la facevan guaire e tremare

Carezze e massaggi e Frou Frou pian pian si rincuorava



---



Vissero insieme felici e contenti

Nella casa del mugnaio del paese dei venti

Vecchi cani pelosi chi bianco e chi nero

Giocare o dormire per un mese intero



Vissero insieme felici e contenti

In mezzo ai prati verdi da annusare interi

Il naso di lei dietro al naso di lui senti

Odori a milioni tutti quanti veri



Poi venne il giorno che senza dir niente

Andarono altrove prima l’uno poi l’altra

Le zampe di lei dietro alle zampe di lui senti

Prima aceto poi Frou Frou

Un soffio discreto non ci sono più



Ceto e Frufi, maggio 2003



Non è vero ci sono ancora

Il mugnaio del paese dei venti s’addolora

Uva biancospina e nero mirtillo

Nell’angolo di prato un tenue solillo

Crescono piantati accanto a ciascuno

Un sasso di fiume da poter toccare

E per sempre sussurrare all’erba nel vento

Prima Aceto e poi Frou Frou nel cuore

Nemmeno un giorno dimenticati

Nemmeno un anno nemmeno cento

Nota: la filastrocca, scritta per ricordare Ceto e Frufi, irripetibili cani che mi hanno aperto le porte del fare aiuto volontario nei rifugi per cani - e da lì, tutto il resto che riguarda l'animale Giovanni con gli altri suoi simili -  è stata pubblicata sul libro antologia "Amicizie speciali 2"

2 commenti:

  1. Bellissima.
    Scrivere versi per i nostri amici animali credo sia tra le più belle maniere per ricordarli.

    RispondiElimina
  2. Sono stati cani speciali per me: scrivere per loro una filastrocca (oltre che degli haiku), ha curato il dolore per la loro scomparsa.

    RispondiElimina

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