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foto di Bruno Stivicevic. Firenze, 28 settembre 2019 |
di Alessandro Di Rienzo
Mettiamoci tutti in silenzio, in ascolto.
Ascoltiamo. Sentiamo dei respiri, delle voci, lamenti, urli di dolore, di disperazione, di rabbia e di ribellione. Sono loro, sono qui con noi, insieme a noi, tra di noi, dentro ognuno e ognuna di noi. Erano oggi con noi a marciare e urlare per le strade di questa città, per riportare la luce su ciò che viene nascosto, che non è visibile. E noi a lottare insieme a loro, per la liberazione di tutti gli esseri viventi dall'oppressione dello specismo, una ideologia fondata su un pregiudizio, che attribuisce a noi esseri umani, privilegi e diritti su tutte le altre specie animali. Abbiamo trasformato il nostro rapporto con gli altri animali in un rapporto di dominio, di violenza e di prevaricazione. Li abbiamo trasformati in cibo, in accessori, in abbigliamento, in prodotti, in strumenti, in schiavi, in merce, in oggetti, in numeri.
Numeri. Parliamo di numeri.