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mercoledì 16 settembre 2020

Dune di Denis Villeneuve - il primo trailer

 



Dopo le quarantene obbligate, stanno ricominciando le aperture anche dei cosiddetti luoghi della cultura - e tu ci metti dentro anche le scuole. Però, con molte difficoltà, come si vede proprio nelle situazioni legate alla scuola, che vive in emergenza già dal primo giorno (come se l'inizio dell'anno scolastico fosse un evento improvviso e inaspettato, invece che un appuntamento regolare fisso annuale).

Difficoltà che affliggono anche teatri, cinema, festival. 

Per quel che riguarda il cinema, con le nuove riaperture, arrivano o ritornano film che fino ad ora si erano ritrovati in un limbo.

Tra questi film, c'è pure questo. 'Dune' di Denis Villeneuve.


mercoledì 18 marzo 2020

Il dopo è adesso



Questa è la foto satellitare dell'Europa in tempi recenti. Le zone gialle sono quelle più inquinate. Zone, che al primo gennaio erano rosse. Come si vede nel filmato realizzato dall'ESA.

così
Questo questo post sarà un po'sui generis, scritto - caso forse più unico che raro - sull'onda repentina della 'cronaca', di fatti capitati ieri o l'altro ieri, per così dire. In questo i social contribuiscono tantissimo e lo stupore a metà tra lo speranzoso e il malinconico suscitato dagli eventi di cui si parla ti ha spinto a fissare le idee - che non sono 'solo' tue, ma che sono diffuse come memi a livello generale, per lo meno tra certi tipi di persone.

venerdì 15 febbraio 2019

I venerdì per il futuro (qui nell'urgente presente)

a Helsinki, 10000 persone


La nostra civiltà e la biosfera stanno per essere sacrificate per continuare a garantire a un piccolissimo numero di persone di accumulare enormi quantità di denaro e vivere nel lusso” e "... avete paura di diventare impopolari...".

Sono alcune delle parole del discorso di Greta Thunberg, teen ager svedese, impegnata negli scioperi del venerdì dal 20 agosto 2018: con cartelli e slogan, davanti al Parlamento svedese. Da sola, all'inizio. Adesso, con sempre più gente che la affianca. E non solo in Svezia.

mercoledì 19 dicembre 2018

Memento Katowice: Greta Thunberg

"... avete paura di diventare impopolari..."


Greta Thunberg - oggi ha 15 anni -  sarà - se non lo è già - un personaggio storico simbolico nel nostro futuro, prossimo e remoto. Se sarà un futuro devastato - nel quale Greta sarà vista come una profetessa inascoltata, una martire climatica - oppure un futuro - per lo meno - rimediato  - nel quale Greta sarà celebrata come una eroina e la prima guida del cambiamento - è una questione che ci stiamo già giocando, che abbiamo in effetti già iniziato a giocarci, finora senza consapevolezza. 
 


giovedì 20 settembre 2018

Striscia verde che una volta era la Cortina di ferro

lungo il confine della ex cortina di ferro, oggi corre un nastro verde di quqsi 1400 chilometri


Nel nostro attuale presente, un periodo qualsiasi dell'epoca denominata da molti come Antropocene (cioè, qull'era geologica durante la quale si depositano le tracce dei cambiamenti di derivazione tecnologica umana, direttamente negli strati del sottosuolo), il tasso di estinzione delle specie viventi - sia autotrofi che eterotrofi - è altissimo e sta accelerando.
Si calcola che "un cambiamento (riduzione o aumento) della suprficie di un habitat ha come conseguenza un cambiamento del numero sostenibile di specie in una proporzione che va dalla radice terza alla radice sesta della superficie restante, il più delle volte pari alla radice quarta". In termini più pratici, significa che "quando si elimina il 90% della superficie di un habitat, il numero di specie si riduce all'incirca del 50%". Se, cioè, cementifico o inquino fino il novanta per cento del territorio di un habitat, farò estinguere fino alla metà delle specie viventi che lo popolano - va detto che, a livello mondiale, sono di più le specie sconosciute e ignote che quelle note e conosciute. A quel punto, l'equilibrio si regge su un filo, è fragile come un guscio di lumaca, come un vaso di vetro: infatti, basta eliminare "il 10% dell'habitat naturale rimanente", per far scomparire tutte - TUTTE - le specie residenti sopravvissute.
L'altra faccia della medaglia, che potrebbe funzionare come incentivo, è che questo rapporto proporzionale tra habitat e specie funziona anche al contrario, cioè in modo costruttivo.
Su questa proporzione si basa la proposta di Edward Wilson di rendere area naturale protetta una superficie parti alla metà della superficie terrestre: infatti, "se la relazione tra le specie sostenibili e la superficie del loro habitat è proporzionale alla radice quarta (approssimativamente, il valore mediano) la percentuale protetta in metà della superficie del globo è grosso modo l'85%. Questa percentuale può aumentare se si includono in questa metà gli 'hot spot', dove è massimo il numero di specie in pericolo".

Questi dati e questi ragionamenti, li hai presi dal libro "Metà della Terra", di Edward O.Wilson (Codice Edizioni, Torino) (sul libro, magari ci torniamo)...

Anche se non è uno degli hot spot presentati da Wilson, l'area lunga quasi 1400 chilometri (per la precisione wikipediana, 1393 km, dal Mar Baltico alla frontiera con la allora Cecoslovacchia - oggi Repubblica Ceca e Slovacchia, due entità distinte) che correva lungo il confine tra Germania Est e Germania Ovest, potrebbe a buon diritto venir considerata come area naturale da preservare.

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