domenica 30 aprile 2017

A conoscere gli abitanti di Fattoria Capre e Cavoli a Mesero - i Vitelli










A conoscere gli abitanti di Fattoria Capre e Cavoli a Mesero - gli Asini






A conoscere gli abitanti della Fattoria Capre e Cavoli a Mesero - le Capre










A conoscere gli abitanti della Fattoria Capre e Cavoli a Mesero - Oche, Pecore, Capre










A conoscere gli abitanti della Fattoria Capre e Cavoli di Mesero - i Cavalli










sabato 29 aprile 2017

Iniziato il processo per Farmacologia, 28 aprile la prima udienza






Ieri, 28 aprile 2017, c'è stata la prima udienza del processo  che vede imputati le attiviste e gli attivisti del Coordinamento Fermare Green Hill che, il 20 aprile 2013, occuparono lo stabulario del dipartimento di Farmacologia dell’Università Statale di Milano.

 Di quel giorno, non così lontano, ci sono filmati e fotografie, diffuse dagli stessi attivisti che entrarono al quarto piano del dipartimento di Farmacologia della Università milanese - nell'edificio dove venivano 'stoccate' le centinaia di animali destinati agli esperimenti: topi, ratti, conigli.

Quei documenti visivi, così importanti e basilari, perché mostrarono la condizione di detenzione per centinaia di animali, sono l'eredità più importante di quella azione, condotta a viso scoperto e seguendo i criteri delle azioni non violente di disobbedienza civile.
Furono salvate 401 vite (400 topolini e 1 coniglio), in un gioco crudele di trattative su modalità e quantità, per sottrarre infine fisicamente quegli animali da quel luogo dove per loro c'erano solo privazione, prigionia, squallore, paura, dolore e morte.
E queste vite sono la secondo importantissima eredità di quella giornata campale e cruciale.

Ieri, sei andato davanti al Tribunale di Milano, dove c'erano0 già molti ativisti, con cartelli e striscioni, per dare sostegno e solidarietà ai cinque attivisti.

Qui di seguito, qualche estratto da vari siti, che hanno riportato la notizia.

"Il presidio di supporto di questa mattina è stato molto partecipato e ha visto la presenza di diverse associazioni antispeciste e animaliste e di persone che ci hanno riconfermato quanto l’azione da noi svolta quel giorno sia stata importante e significativa."

"
"Affrontare questa causa legale così impegnativa e seria significa per noi avere l’opportunità di continuare ad abbattere il muro di silenzio dietro a cui si nascondono i laboratori di vivisezione animale."
(dal sito di Dentro farmacologia


"“Dicono che vogliono bene agli animali e che non li torturano, ma noi siamo entrati con le telecamere e abbiamo ripreso che questo non è vero. Un’azione che rifaremmo certamente”. Lo ha detto Giuliano Floris, dell’associazione animalista ‘Coordinamento Fermare Green Hill’, questa mattina durante un presidio di una quarantina di attivisti davanti al Palazzo di Giustizia a Milano."


"«Fu una grandissima azione senza precedenti di disobbedienza civile. Gli attivista autodenunciandosi denunciarono le atroci condizioni di vita degli animali prigionieri dello stabulario e vittime della vivisezione"


"#Liberipergiustacausa": dopo la mobilitazione partita sul wen, più di 50 attivisti del coordinamento "Fermare Green Hill


"Il processo è ora rimandato al 30 ottobre 2017 e questo ci darà tempo e modo di dare maggiore forza alla nostra campagna di sensibilizzazione e informazione in merito alla sperimentazione animale e di ottenere maggiore supporto, non solo per noi, ma soprattutto per la battaglia contro questa pratica inaccettabile che una parte del mondo scientifico continua a difendere."
(Dentro Farmacologia)



Album #assoltipergiusta causa di restiamo animali si può sfogliare qui

giovedì 27 aprile 2017

Inizia il processo per l'occupazione dello stabulario di Farmacologia: COMUNICATO STAMPA



Fonte CFGH FB page


Il 28 aprile avrà inizio il processo contro cinque attivisti del Coordinamento Fermare Greenhill per i reati dell'occupazione dello stabulario di Farmacologia dell'Università Statale di Milano.
Era il 20 aprile 2013.
Per più di dieci ore gli attivisti rimasero dentro allo stabulario per mostrare l'ordinaria brutalità della sperimentazione animale.
Uscirono immagini e informazioni che mai i ricercatori renderebbero pubbliche.
Furono documentate le condizioni di vita degli animali ''sacrificati''per la ricerca.
Centinaia di persone risposero alla nostra richiesta di sostegno in modo da dar vita ad un fondamentale presidio sotto l'edificio.
400 topi e un coniglio videro la libertà quel giorno.
Oggi chiediamo ancora il vostro supporto.
Perchè quei cinque dovranno affrontare il processo.
Rispondere dei reati di invasione di edificio pubblico, violenza privata (perchè erano allucchettati per il collo impedendo l'accesso allo stabulario), danneggiamento (nulla è stato danneggiato ma i ricercatori ritengono che col solo ingresso siano stati vanificati anni di ricerca).
In aula diremo la verità.
Ovvero che rifaremmo mille volte quanto fatto.
Perché vogliamo giustizia per tutti coloro a cui quel giorno è stata negata
la libertà e la vita, e per le migliaia di individui rinchiusi e''sacrificati'' nei laboratori di tutto il mondo.
Il 28 aprile ricorre anche il quinto anniversario di quel bellissimo giorno a Montichiari passato alla storia, quando, in pieno giorno, fu assaltato l'allevamento, sfondate le reti e liberate decine di cani.
Ancora e di nuovo, vogliamo continuare ad abbattere il muro di silenzio che consente alla vivisezione di esistere.
Partecipa, diffondi, sostienici.



Fonte: Animaliena


 Milano
28 aprile 
Dalle ore 9 alle ore 13
Palazzo di giustizia
Presidio di solidarietà agli attivist* di Fermare Green Hill sotto processo per l'occupazione dello stabulario di farmacologia dell'Università Statale.
Info: dentrofarmacologia.org

Sotto, il nostro comunicato:

Il 20 aprile 2013 cinque attivisti entrano nel Dipartimento di Farmacologia dell’Università degli Studi di Milano, mentre in strada si svolge un presidio contro la sperimentazione sugli animali. 

Tanti slogan incitano all'occupazione degli stabulari e alla liberazione delle cavie lì rinchiuse.

Il 28 aprile di quattro anni dopo, chi ha portato a compimento il volere di un movimento di protesta è chiamato a processo
imputato per i reati di invasione di edificio pubblico, violenza privata e danneggiamento.

Facile capire che violare forzatamente un luogo di tortura è un’azione di risposta verso coloro che, incaricati e protetti dalla legge, le torture le infliggono.

Dopo decenni di controinformazione

- perdurano la negazione e l’occultamento dei luoghi di sofferenza dove muoiono gli animali destinati alla ricerca scientifica

- non possiamo confidare in un confronto fra pro e anti-vivisezionisti, né tantomeno fra i mandanti istituzionali e le malcapitate vittime designate

- l’agognato dibattito pubblico sulla questione stenta a manifestarsi ed è capillare la convinzione che, di fronte alla possibile cura degli individui di specie umana, sia lecito sacrificare chi non vi appartiene

- l’intera arena politica, se non è completamente connivente, è muta e sorda, soprattutto se ciò che si manifesta è ben più che un flebile sentimento per gli animali “nostri”, “privati”.

Lo scenario politico propina il sistema di valori specisti che a loro volta lo producono.

L’azione diretta di liberazione testimonia la vitalità di chi, nonostante tutto, non ci sta e decide di compiere un atto di colpevolezza consapevole: colpire i luoghi di tortura per impedire lo sfruttamento.

Da un lato ci sono le lobbies del capitale a braccetto con i loro esecutori sociali, dall’altro, costruite ad hoc, le categorie di inferiori non meritevoli di considerazione.

Oltrelaspecie non ha difficoltà a decidere da che parte stare.

Liberazione!

Solidarietà a chi agisce per la liberazione. 
Solidarietà agli animali umani e non umani oppressi.



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