martedì 15 ottobre 2019

Olga Tokarczuk, Premio Nobel Animale

Olga Tokarczuk
Forse, conseguire il Premio Nobel per la Letteratura 2018 ma nel 2019, si potrebbe dire che è come vincerlo per due anni consecutivi?
Forse, solo una scrittrice dalla lingua ricca e dalle trame enciclopediche come Olga Tokarczuk, poteva vivere una simile esperienza. Ma forse, anche no: non lo sai, perché la conosci solo attraverso i suoi libri - il che, tuttavia, per una scrittrice, dovrebbe già essere cospicuo.





Olga Tokarczuk è polacca, è vegetariana, è femminista. I suoi libri, sono delle sfide allo status quo e alle cose che vengono ritenute intoccabili - i miti della storia polacca, la preferenza data alla stabilità, la superiorità degli umani sugli altri animali. Per ciascuna sfida, un libro.
Sono libri che capovolgono i confini per eliminarli, sono attraversamenti a zig zag continui.
Sei d'accordo con quanto hai trovato scritto su questo articolo di Doppiozero:  che Olga Tokarczuk ha uno sguardo acutissimo.

La motivazione del Nobel dice: "Con passione encicolpedica rappresenta il superamento dei confini come forme di vita".








Stai rileggendo il suo "Guida il tuo carro sulle ossa dei morti" -  (Prowadź swój pług przez kości umarłych). Il racconto si legge molto velocemente, il ritmo ha la giusta velocità, ci sono moltissimi momenti di digressioni, ma cuciti così bene nel tessuto 'giallo' della trama che - invece che rallentare - proiettano la storia in avanti, ma allo stesso tempo su nuovi piani e sotto diverse luci, prospettive, punti di vista. Intrigante, perché molto del contenuto non è detto in modo esplicito, ma appare, per così dire, tra le righe, tra le parole, dentro le parole e in mezzo a queste - letteralmente. Intrigante perché gli scenari di vita animale o boschiva umana sembrano un vissuto personale, echeggiano in modo esatto tutte le cose che chi scelga di vivere in posti simili prima o poi esperimenta - specialmente se è da solo, specialmente se è inverno.

Intrigante - finalmente - perché gli Animali sono i Personaggi al Centro degli Eventi. Non Janina Duszejko, che reinventa se stessa di volta in volta astrologa, portavoce, investigatrice, sabotatrice, spia. Lei fa tutte queste cose semplicemente perché gliele chiedono gli Animali.

Gli Animali: lottano tra loro; si vendicano degli umani che li uccidono; conoscono gli altri Animali che abitano i territori separati dai confini politici capricciosi e casuali degli umani, conoscono il rispettivo destino, ne informano chi è opportuno chiamare - per esempio, Janina: "[La volpe, il Console] Teneva gli occhi fissi su di me, tranquillo, senza paura, come a dire: lo vedi? Lo vedi? Io te l'ho mostrato, adesso te ne devi occupare tu. E schizzò via". (pag.138).
Campeggia - poi - l'Animale Misterioso, "che non si riesce a catturare. L'Animale Vendicatore" (pag.246).
E il lutto è significativamente 'altro': "Intorno erano visibili altre impronte di Volpi e di Uccelli, Zoccoli di Capriolo. Moltissimi animali erano passati di lì. Erano venuti a vedere il delitto con i propri occhi e a celebrare la cerimonia funebre per il giovane [cinghiale]. (pag.139). "Pena, grande pena, lutto per ogni Animale morto, un lutto che non ha mai fine. Ne finisce uno e ne comincia un altro, perciò sono costantemente in lutto. Ecco come mi sento. Ero inginocchiata sulla neve insanguinata e accarezzavo il pelo ruvido, freddo, rigido." (pag.139).
E la morte è sempre presente, fonte di numerose riflessioni, specialmente sui suoi aspetti che nessuno nota o desidera scoprire. "Mi venne una tristezza straziante, perché neanche un essere disgustoso come lui [il bracconiere Piede Grande] meritava di morire così. Ma chi mai l'ha meritato? Anche a me toccherà la stessa sorte, anche a Bietolone, anche alle Cerve là fuori: un giorno tutti quanti non saremo niente di più che un corpo morto". (pag.17). La morte "lo aveva liberato da quel caos che era la sua vita. E aveva liberato da lui stesso gli altri Esseri viventi" (pag.18). "La vestizione del cadavere mi faceva pensare alle coccole". (pag.23).

La anziana Volpe - il Console - che parla a Janina con il suo sguardo - le dice: 'lo vedi? Lo vedi? - pretende da tutti noi nuovi sguardi. Come se sapesse che la grande disgrazia degli Umani è nello sguardo, negli occhi: il gesto del guardare che scatena avidità e desideri, ma anche consapevolezza, ma anche può diventare una separazione, un allontanamento. La Volpe - portavoce di tutti gli Animali - pretende invece sguardi nuovi, sguardi decisi e sguardi attivi. sguardi-non-sguardi, viste che scorrono e sorvolano e smettono di desiderare - ma non di impietosirsi, se e quando occorre.

Gli Animali sono il Motore, il Movente e i Destinatari - allo stesso tempo - di tutte le vicende che capitano in questo racconto, sulle cui ali, arriviamo presto alla conclusione.





1000 pagine, che usciranno in italiano per Bompiani solo nel 2021


Edit: dal libro è stato tratto il film 'Pokot' (2017), di Agnieszka Holland.

2 commenti:

  1. Grazie di aver dedicato un post a questa scrittrice, Nobel per la letteratura. Voglio leggere i suoi libri. Grazie ancora.

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    1. Ciao Maria. Per me, è stato in piacere! Ti auguro buona lettura :)

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