Il fine settimana Resistembre al Mattone Rosso

... e così, eccoci al Resistembre di Vercelli, organizzato nel fine settimana dal Mattone Rosso.

Come è andata?

... bene, diresti. Il manifesto qui sopra mette subito una cosa in chiaro: le catene vanno spezzate.

E, insieme a Silvia Molè, come Parte in Causa, avete fatto vedere come gli animali spezzano le loro, di catene, tutte le volte che possono.

Ormai c'è una lunga cronistoria di eventi di fuga, di resistenza, che gli animali tentano incessantemente, con o senza l'aiuto di umani che li aspettino al di fuori delle carceri zootecniche in cui sono rinchiusi per tutta la loro vita.

Al banchetto, avamposto fisico di Parte in Causa (qui il sito) allestito nei due giorni di musica, chiacchiere, scambi, conoscenze, amicizie (ma c'è stato anche il tempo per una affollatissima conferenza), erano esposte numerose foto e pensieri che approcciano la resistenza animale per chi non ne ha mai sentito parlare o perché  - fino a questo momento - non l'ha mai considerata.

Naturalmente, la resistenza degli altri animali è la più vasta, diffusa e contemporaneamente misconosciuta, taciuta, ignorata, nascosta.  

Anche al Mattone Rosso l'hanno scoperta in questo fine settimana, insieme - tra le altre cose -alla proposta di un menù aggiuntivo vegano (per il quale hanno optato anche diversi non vegani).

Come gli umani che combatterono contro i nazifascisti, anche gli animali, prima di poter agire da resistenti, devono scappare, mettersi al sicuro dai luoghi zootecnici, rendersi irreperibili. Così, si deve 'salire ai monti' (come hanno raccontato Pavese, Fenoglio, Calvino).

Così ha fatto l'orso M49. In Trentino

Così fecero le 'vacche ribelli'. In Liguria.