dal sito del rifugio |
Ritorna Canile 3.0, anzi è già tornato, con Luca Spennacchio.
L'episodio numero 7 va a scoprire il Rifugio Rocky: tanti cani abbaiosi e curiosi, tanta organizzazione umana e molte parole che vanno a toccare argomenti critici, come le staffette o le epidemie in canile.
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Il Rifugio Rocky è affiliato alla Lega Nazionale per la difesa del Cane. Nella sua struttura c'è sia canile sanitario che canile rifugio.
L'organizzazione dei volontari segue delle regole ben precise, nel rispetto delle disponibiità e dei turni. Dalle immagini, si vede come questo influenzi positivamente i cani presenti nella struttura. Ci sono infatti tanti cani. Tutti sono curiosi, vanno a passeggio volentieri.
Si parla di staffette mal gestite e di emergenze sanitarie, che possono essere anche collegate tra loro. Infatti, l'accalappio casuale fatto sui cani al sud, le staffette con furgoni stipati fino all'inverosimile, lo spostamento di cucciolate senza cure mediche, possono portare a probemi molto seri. I cani staffettati finiscono spesso nei canili del centro e nord Italia, proprio perché queste operazioni vengono fatte in modo irresponsabile, fanno leva solamente sulla pietà del persone.
Invece, per prendere un cane, occorre essere consapevoli, sia di se stessi e di quel che si può - per così dire - dare al cane, sia del significato del cane, come specie ma anche e soprattutto come individuo, che si incontra in canile e che ha tutto un vissuto, pensieri proprio, desideri autonomi, abitudini diverse. Per prendere un cane, insomma, bisogna sapere che un cane ti cambia la vita, la sconvolge, la capovolge; e forse, non sempre si è capaci, si è all'altezza di affrontare questo cambiamento irreversibile, ci si rifugia nell'ossessione del controllo, nell'iperprotezione, nella infantilizzazione... quando non si scappa, riabbandonando il cane.
Le staffette non sono di per sé sbagliate, ma vanno regolamentate, le persone che le fanno devono prendersi le loro precise responsabilità - al Rifugio Rocky hanno stilato delle norme in proposito, che nelle loro linee guida a te ricordano anche le normative per il trasporto di animali 'da reddito': sono pur sempre trasporti lunghi, che mettono insieme tanti individui.
I volontari sono pochi. Occorrono volontari giovani, per dare futuro al canile. Il canile è cambiato, può essere un punto di informazione, di creazione di cultura cinofila. Quello che si teorizzava nel testo "Il canile come presidio zooantrpologico" di Roberto Marchesini e altri, è in parte diventato realtà. Ma, chissà come mai, sono nel frattempo spuntati nuovi problemi, nuove criticità e il futuro non sembra incoraggiante, per molti aspetti.
I volontari giovani devono essere preparati, devono essere spinti da una coscienza, un ragionamento un percorso individuale; devono avere una formazione adeguata e un interesse per il cane. In canile ci devi venire perché l'unica cosa che ti interessa è far stare meglio i cani.
I volontari devono saper rendere adottabili quei cani facilmente o mediamente adottabili e - soprattutto, aggiungi tu - rendere il migliore possibile la vita di quei cani che dal canile non usciranno mai. Per fare questo, devi avere delle competenze, non ti puoi improvvisare 'conoscitore del cane' solo perché, magari, hai avuto cani.
QUI IL VIDEO DI EP#07 |
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