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mercoledì 4 luglio 2018

Elizabeth Costello e il problema del male



Claus Schenk Graf Von Stauffenberg



Olinda Boscolo ha ripreso in mano proprio quel testo  del vecchio scrittore. Un testo che oggi ha già quindici anni. Olinda pensa che se quindici anni prima avesse fatto un figlio, oggi avrebbe un adolescente irrequieto che le gira per casa. Pensa a lui come a un maschio.
Sono molto diversi quindici anni, per un umano o per un libro. Passano a ritmi differenti. Possono essere tantissimi per il libro, che si ritrova vecchio e ingiallito, mentre sono solo  il preludio alla forza piena della vita, per il ragazzo.
Il libro ha dalla sua la capacità di esser memoria - memoria concretizzata nella carta che ingiallisce e ammuffisce, nelle cuciture che si possono rilasciare - di tempi e idee trascorsi. 
Il giovane ragazzo ha dalla sua la curiosità e la impellenza del corpo che grida al mondo 'sono qui!' e che brama il sesso, il rischio, il movimento, il viaggio. 
Il ragazzo non ha memoria, si costruirà la sua, pensa Olinda. 
Il libro non ha movimento, potrà forse diventare memoria tra le memorie per il ragazzo. Così come è capitato a lei, si dice Olinda. 

lunedì 15 dicembre 2014

Il grattacielo di Max Horkheimer. Voi a che piano scendete?

In attesa di specificazione della fonte e del nome dell'autore del disegno



"Vista in sezione, la struttura sociale del presente dovrebbe configurarsi all’incirca così: su in alto i grandi magnati dei trust dei diversi gruppi di potere capitalistici che però sono in lotta tra loro; sotto di essi i magnati minori, i grandi proprietari terrieri e tutto lo staff dei collaboratori importanti; sotto di essi – suddivise in singoli strati – le masse dei liberi professionisti e degli impiegati di grado inferiore, della manovalanza politica, dei militari e dei professori, degli ingegneri e dei capufficio fino alle dattilografe; ancora più giù i residui delle piccole esistenze autonome, gli artigiani, i bottegai, i contadini e tutti quanti, poi il proletariato, dagli strati operai qualificati meglio retribuiti, passando attraverso i manovali fino ad arrivare ai disoccupati cronici, ai poveri, ai vecchi e ai malati.
Solo sotto tutto questo comincia quello che è il vero e proprio fondamento della miseria, sul quale si innalza questa costruzione, giacché finora abbiamo parlato solo dei paesi capitalistici sviluppati, e tutta la loro vita è sorretta dall’orribile apparato di sfruttamento che funziona nei territori semi-coloniali e coloniali, ossia in quella che è di gran lunga la parte più grande del mondo.
Larghi territori dei Balcani sono una camera di tortura, in India, in Cina, in Africa la miseria di massa supera ogni immaginazione.
Sotto gli ambiti in cui crepano a milioni i coolie della terra, andrebbe poi rappresentata l’indescrivibile, inimmaginabile sofferenza degli animali, l’inferno animale nella società umana, il sudore, il sangue, la disperazione degli animali.

Questo edificio, la cui cantina è un mattatoio e il cui tetto è una cattedrale, dalle finestre dei piani superiori assicura effettivamente una bella vista sul cielo stellato."


Max Horkheimer, «Il grattacielo», da Crepuscolo.
Appunti presi in Germania 1926-1931, Einaudi 1977, pp. 68-70

Max Horkheimer (1895-1973) è esponente della Scuola di Francoforte.
Il suo pensiero si configura come una critica globale della moderna civiltà occidentale e di quella "logica del dominio" che egli identifica come base di ogni sua manifestazione sociale, economica e culturale. 
Post scritto pensato alla Giornata internazionale per i diritti degli animali, e alle parole di Rita Ciatti su questo evento e su quel che ha suscitato.
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