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lunedì 4 maggio 2015

Semplicemente a casa?





"Home is where your heart is" - La casa è, dove il tuo cuore è".

Questo pensiero mi ha fatto da sottofondo nella giornata di festa a Oleggio, alla Fattoria dei Semplici, immaginata, voluta e creata da Luca Scanavacca, che lì vive - con la sua famiglia umana, e  con la sua famiglia di altri animali non umani - ho visto un dolce cavallo cieco, un cane sordo-cieco, un asino, alcune oche, galline, e delle caprette.

Sotto l'aquerugiola, c'erano non poche persone - professionisti, amici, visitatori - arrivate per festeggiare questo nuovo luogo che potrebbe definirsi una ztl, una 'zona temporaneamente liberata' - così le definisce Adriano Fragano di Veganzetta - ne avevamo parlato, parlando dell'ultimo più recente VEGANCHIO.

Una 'temporaneità' che ci auguriamo tale solamente su scala cosmica: luoghi simili, ne esistono anche in Italia, possono essere i santuari come certi rifugi o alcune case-famiglia, o progetti di accoglienza di animali anziani e/o disabili, o luoghi che possono assomigliare agli hospice per umani (i luoghi dell'ultima attesa verso la fine vita).

Sono luoghi dove gli animali - tutti, compresi quelli umani - si possono sentire a casa. Perché liberi: liberi dal pericolo, liberi di esprimersi. Libertà attiva (la 'libertà di') e libertà passiva (libertà da'). Tipi di libertà che non sono scontati, nemmeno per gli umani, nemmeno dalle nostre parti (cioè: l'Europa, o magari anche solo l'Italia), specialmente se si è umani che hanno deciso che si sta meglio in compagnia con individui altranimali, alla pari, come compagni di percorso. 
Ci si sceglie, in questi casi? Si può arrivare a parlare di amicizia? Accade lo stesso tra umani - che ci si incontra per caso, o che non ci si sceglie, ma si sceglie di provare a conoscersi, per superare le microbarriere individuali, ma a volte così grandi da apparire insormontabili, invalicabili? - ?

In questo periodo, sto cercando una casa per me e per i miei amici altranimali - i cani Lisa, Chicco e Maika. So che 'casa' sarà esattamente dove potremo (tornare a) essere liberi di e liberi da, sereni. Alla Fattoria, mi è sembrato di intravedere come potrebbe essere una casa siffatta (ho visto possibilità simili anche in altre realtà); case dove chi ci vive è alla pari con tutti gli altri individui, affiliati di comuni speranze e desideri, al di là del DNA, oltre l'equipaggiamento genetico rispettivo, che ci fa apparire - me con due braccia e su due gambe; loro con quattro gambe e una coda, per esempio. Una casa che - necessariamente, secondo me - non dovrebbe mai avere barriere né troppe regole unilaterali al suo interno. Uno spazio finalmente che dia campo libero alla libera espressione di ciascun membro della casa - della famiglia.

E allora, per concludere con un breve ritorno a considerazioni autobiografiche: non è importante il dove si decide di vivere - ché, ogni luogo può rivelarsi uggioso o molesto o inospitale - ma il come si decide di vivere quel dove - ché ogni luogo sarà 'casa' e rifugio, solo che si trovi il coraggio e l'equilibrio per viverlo fino in fondo e secondo i propri prepotenti sogni.


martedì 16 dicembre 2014

La Rete dei Santuari di Animali Liberi in Italia

Fonte: AnimaliLiberi

Ci stavo pensando: se costruisco o installo una mangiatoia per gli uccellini; se non uccido gli insetti che entrano nella mia casa, ma mi limito a riportarli nel prato; se mi prendo cura di un gatto, o un cane anziano o malato o disabile; se faccio queste e altre più o meno piccole o quotidiane azioni o gesti, mi trasformo in un certo senso in una specie di 'santuario individuale', cioè rendo me stesso, le mie azioni, i miei pensieri, orientati alla convivenza con gli altranimali. Ci sono molti modi per esprimere questo concetto: ad esempio, che con questi gesti sto facendo già delle liberazioni animali.

Forse è per questo che sogno di poter organizzare ben presto e quanto prima la mia casa come un luogo di accoglienza per gli animali. Penso che in ogni caso la collaborazione, lo scambio e l'unione delle risorse di ogni genere tra antispecisti-attivisti-volontari (etichettiamoci-li come volete-vogliamo) siano basilari, per diventare efficaci e continuativi. Resistenti E resilienti.

Di sicuro è per questo motivo che scopro con gran piacere questo sito, questa iniziativa, questa realtà:


Trascrivo la loro presentazione, tratta proprio dal loro sito:

"
La Rete dei Santuari di Animali Liberi in Italia è un’aggregazione di progetti che si riconoscono essere molto vicini nel loro percorso e che hanno come obiettivo comune quello di contribuire ad un miglioramento dell’attuale relazione tra noi animali umani e tutti gli altri.
Già da tantissimi anni l’uomo purtroppo si è auto elevato ad un gradino superiore a tutto il resto dell’abitato del pianeta, ponendosi così in maniera violenta e mettendo al proprio servizio ogni soggetto e ogni cosa conosciuta, manipolandoli in base alle proprie (false) esigenze.
I pessimi risultati di questo comportamento sono ormai evidenti in ogni angolo del pianeta e fortunatamente sempre più persone stanno cambiando rotta, puntando dritti verso una scelta di vita nonviolenta e di profondo rispetto verso la natura.
In questo sito potrai trovare tutti quei progetti che nel loro impegno di “riconversione”, hanno sviluppato e migliorato la relazione umano-altri animali, creando nello specifico dei luoghi di rifugio per molti soggetti senza una casa.
Per ottimizzare il proprio operato e per raggiungere meglio tutti gli obiettivi comuni, a fine 2014 nasce la Rete dei Santuari di Animali Liberi in Italia, creando così un ambiente di divulgazione, di collaborazione e di cambiamento.
Sostienici e facci conoscere a più persone possibili!"

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