Visualizzazione post con etichetta boschi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta boschi. Mostra tutti i post
sabato 18 aprile 2020
martedì 13 novembre 2018
...che le foglie aspettano - (alcune poesie di Olmo Vallisnera)
... tre poesie, lunghe poesie in liberi versi, proposte qui sotto.
Le hai sentite lette dal loro autore, Olmo Vallisnera, poeta che è attento agli animali. Infatti, lo hai conosciuto al MiVeg, questo anno. E lì, per la prima volta, hai ascoltato le sue poesie, proprio queste tre...
Felice lettura: a parlare con Olmo -di poesia, di animali- tornerai quanto prima.
mercoledì 31 ottobre 2018
Passacaglia della vita
... i veri fantasmi!
protendendosi dai margini del bosco
avvoltolandosi per le vie già buie tra le case
echeggiandosi da fossi e torrenti tribolati
esalandosi dalle onde piccole dei laghi
fuggendosi dalle onde giganti degli oceani...
...i fantasmi, sussurrando suggerite parole di consapevolezza intelligibili alle orecchie casuali
spifferi gelidi illuse sere fredde gli ultimi inverni dell'Antropocene...
venerdì 13 luglio 2018
Bird Watching: Mezzogiorno di fuoco in garzaia, con penne e rami
Lungo il rettilineo che taglia in due le sterminate risaie, c'è ogni tanto una garzaia: un insieme di alberi, un piccolo bosco, lasciato in pace dagli umani, ma assediato da campi e manufatti. Qui trovano riposo, rifugio e ristoro moltissimi animali, è come una locanda per gli animali migratori. In teoria, trovano riparo anche dalla maniacale instancabile mania assassina dei cacciatori.
sabato 18 novembre 2017
Boschi Vivi senza confini
dal sito Boschi Vivi |
Stai iniziando a capire che cosa sia un 'bosco interiore' - prendendo a prestito l'espressione pensata da Leonardo Caffo; e magari, andando a memoria, ti avvicini pure al senso; ma su quel libro eventualmente vedremo, per giocare prossimamente a 'acqua-fuochino-fuoco'.
Il bosco è il punto focale. Che va interiorizzato, trovato dentro se stessi. Infatti, è qualcosa che ha a che fare - in qualche modo - con il costruirsi una specie di individuale, personale, unica, irripetibile gioia dello 'stare al mondo': è una gioia che non è insensato cercare e curare anche nei dove e nei quando che meno ci piacciono. Si spreca tempo a desiderare di essere altrove quando invece si deve essere qui e ora. Ma non è motivo questo per rinunciare a vivere la propria gioia piena, invece che rimandarla colpevolmente a un altrodomani a cui vorresti tendere. Rischi una tensione all'infinito, una asintote senza pace. Invece, se sei capace di volerti costruire la tua gioia anche dove e quando non ti piace, allora fai la cosa giusta: la tua gioia diventa già lì per te, e non smetterà di esserci quando ti sposterai; anzi: la tua gioia ti seguirà ovunque andrai, perché la tua gioia - così come la tua tristezza - sei tu. Sei tu: è non il luogo dove e quando in questo momento stai vivendo. (che poi tu, tendenzialmente preferisca portati dietro il trolley della malinconia-tristezza, invece dello zaino della felicitù-gioia, è un qualcosa di te su cui non devi smettere di lavorarci, magari mentre stai sdraiato tra le foglie a prendere il sole novembrino insieme alla tua bretonina 17enne).
Il bosco è il punto focale. Che va interiorizzato, trovato dentro se stessi. Infatti, è qualcosa che ha a che fare - in qualche modo - con il costruirsi una specie di individuale, personale, unica, irripetibile gioia dello 'stare al mondo': è una gioia che non è insensato cercare e curare anche nei dove e nei quando che meno ci piacciono. Si spreca tempo a desiderare di essere altrove quando invece si deve essere qui e ora. Ma non è motivo questo per rinunciare a vivere la propria gioia piena, invece che rimandarla colpevolmente a un altrodomani a cui vorresti tendere. Rischi una tensione all'infinito, una asintote senza pace. Invece, se sei capace di volerti costruire la tua gioia anche dove e quando non ti piace, allora fai la cosa giusta: la tua gioia diventa già lì per te, e non smetterà di esserci quando ti sposterai; anzi: la tua gioia ti seguirà ovunque andrai, perché la tua gioia - così come la tua tristezza - sei tu. Sei tu: è non il luogo dove e quando in questo momento stai vivendo. (che poi tu, tendenzialmente preferisca portati dietro il trolley della malinconia-tristezza, invece dello zaino della felicitù-gioia, è un qualcosa di te su cui non devi smettere di lavorarci, magari mentre stai sdraiato tra le foglie a prendere il sole novembrino insieme alla tua bretonina 17enne).
mercoledì 31 agosto 2016
Iscriviti a:
Post (Atom)