... che poi, forse, è pure una idea che avevano anche certi filosofi presocratici - o i greci e i latini antichi in generale: avete presente i 'precordi' della medicina antica? In realtà, era immaginato come una sorta di membrana che avvolgeva il cuore, in corrispondenza del diaframma; la parola serviva per indicare complessivamente gli organi e le formazioni anatomiche della cavità toracica.
L'idea perdura tutt'oggi, con la descrizione dei 'tre cervelli': il cervello, il cuore e lo stomaco (il tratto digerente).
Ecco, magari tutta questa lezione di quasi anatomia non se la sono fatta, gli organizzatori dell'evento, ma hanno badato di più alla sostanza.
Il cibo è uno strumento, gustoso e generoso, utile per 'catturare' la gente, fermarla e farla pensare, renderla cosciente e consapevole, di situazioni che non si possono più tollerare - la 'vita' allucinante che imponiamo a tutti gli altri animali - e che vanno ormai scartate, sostituite e cambiate. Alcuni dei 'come', si possono vedere in tutte le parti del MiVeg che non sono a cucina e la mensa ;)
Oggi, mentre fai colazione prima di partire per Milano, sfogli l'inserto scientifico di un giornale a caso, che parla ora dell'impatto della bistecca (60 miliardi di animali macellati ogni anno), ora del cibo del futuro (a cominciare dalla carne sintetica, sulla quale però ci sarebbe da chiarire e riflettere), ti accorgi che questi problemi sono diventati finalmente di comune considerazione. Il modo in cui se ne parla, è senz'altro discutibile Ma: Sta a noi - attivisti vegani, spinti da una diversa vita con un'etica diversa - mostrare che quel che occorre cambiare non è tanto la tecnica di efficienza produttiva, quanto il nostro rapporto con gli animali non umani - un qualcosa che, per la verità, fino a questo momento, non è stato - a volerne parlar bene - un rapporto alla pari - piuttosto, una coercizione costante e schiacciante.
E adesso basta, ché altrimenti questo post che doveva essere un breve svagato promemoria, cresce troppo e non parti più...
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