domenica 20 ottobre 2019

MiVeg 2019: alcune sensazioni e situazioni del primo giorno



Ieri pioveva. Non è una grande notizia, se non per il fatto che ha dato una certa disposizione d'animo alla giornata trascorsa quasi per intero al Mi Veg.
Viaggiare in autostrada e in tangenziale -a Milano, poi- per te è sempre qualcosa che genera stress e tensione: solo varcato l'ingresso del Mi Veg, hai iniziato a rilassarti...




Infatti, il primo benvenuto lo ha avuto il tuo naso, con tutti gli effluvi provenienti dalla zona dei ristoranti.

Una premessa, questo post è scritto al volo, prima di lanciarsi nella seconda giornata milanovegana. Molte cose ci sono e ci sarebbero da riflettere - grazie ai relatori che hai ascoltato ieri in un tour de force di più di tre ore, film serale escluso - ma occorre tempo, e lo dedicherai, speri, nei prossimi giorni - e qui vorresti solo immortalare almeno un pizzico delle sensazioni provate.

'Cose' come il festival MiVeg - e forse ne hai già accennato in passato - equivalgono alla ricarica, energetica, emozionale, emotiva e intellettuale, per chiunque sia o si senta attivista - e ci sono molti modi per esserlo, ecco un primo punto di riflessione. Tra gli stand di oggetti e prodotti interessanti, curiosi, divertenti, belli, innovativi, sorprendenti, occasioni di commercio e mercato che - purtroppo - nel mondo fuori son ancora piuttosto rare - ecco un altro punto di riflessione - è possibile incontrare tanti volti amichevoli, persone conosciute e qui ritrovate, per scambiarsi per prima cosa affettuosità e saluti -  e poi tante parole, o il piacere dell'ascolto e della chiacchiera.  Si incontrano anche persone nuove, che sono qusi sempre una sorpresa e un piacere. Ieri, hai vissuto diversi momenti in cui - per questo - ti sei sentito a toccare il cielo con un dito, quegli istanti fulmineissimi di sublimità.

Diresti che questa è proprio l'essenza del Mi Veg - o, più in generale, di un festival così concepito: il luogo 'sicuro' per incontrare finalmente persone che vivono e immaginano - e fanno -  mondi nuovi, di sicuro - per come la pensi tu - migliori, più vivibili e più desiderabili di quello attuale, il cui sistema e le cui concezioni di sopraffazione sono insostenibili, a più livelli. Qui, insomma, puoi rinfrancarti e condividere con persone che agiscono e pensano come te, a proposito degli animali e dell'attivismo. Qui, però, meglio chiarire: il 'pensare come te' - che intanto si riferisce a un te-tu retorico, generale e non solamente il te-te che sei tu che stai scrivendo - non è una approvazione incondizionata del conformismo o di un pensiero unico. Al contrario: molti sono i pensieri dell'attivismo, alcuni si scontrano, e si negano reciprocamente, però - almeno lo speri - rimane l'orientamento di fondo, che è l'imperativo di abbattere e oltrepassare una volta per tutte l'angusto confine dell'antropocentrismo e dello specismo - e questo è un terzo punto di riflessione.

Su questa base comune, ieri hai finalmente di nuovo ascoltato parole lucide di lotta e di saggia riflessione, hai di nuovo sentito discorsi sul ventaglio di competenze che servirebbero per rendere finalmente forte l'attivismo, che in questa fase si è - diciamolo - smarrito.

Oggi dovrebbero esserci altri appuntamenti che vale la pena di non mancare. Sono solo alcuni, ma potete, se volete, anche informarvi su tutti.





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