Se ne parla, dei Santuari, nelle più varie occasioni. Sono i Santuari degli Animali Liberi e ci sono anche in Italia.
Se ne parla, ma quasi sempre solo nei contesti per così dire 'specializzati': ambiti animalisti o antispecisti di attivisti.
Molto probabile che, al di fuori di questi ambiti, non se ne sappia pressoché nulla. Per una persona che genericamente 'ama' gli animali, o 'si interessa' alla loro situazione, può essere facile confonderli - per esempio - con le 'fattorie didattiche'. Non potrebbero essere più diversi, quasi opposti.
Esistono sia un sito che una pagina FB della Rete dei Santuari. Anche tu, qui a lato destro del blog, hai messo il loro logo, col link al sito.
Perché hai deciso di approfondire e presentare questa realtà? Intanto, può essere anche un modo per riprendere una deperita vecchissima 'rubrica', quella del Sito in Confidenza, dove provi a presentare i contenuti dei siti che si trovano linkati qui nel blog. C'è sempre un motivo della presenza del loro link, e la presentazione dovrebbe chiarirlo. Una ragione poi è quella scritta poco sopra: hai l'impressione che ci sia poca conoscenza e molta confusione su cosa siano i Santuari, intanto.
E ancora, i Santuari - e la Rete in particolar modo, dal momento che ha un effetto più che moltiplicatore delle risorse comunicative dei Santuari medesimi, forse anche quelli non iscritti - sono delle Zone Temporaneamente Liberate (Adriano Fragano), dei luoghi franchi, cioè, dove gli altranimali non umani - o meglio alcuni individui che possono rappresentare le specie coinvolte nella morsa zootecnica - si trovano al sicuro e al riparo dal destino di morte e distruzione che l'umano riserva a loro, facendoli anzi nascere per poi ucciderli. Sono "una finestra su un mondo liberante futuro" (Sara D'Angelo).
Copi e incolli da un tuo vecchio post: "
"I
santuari sono adesso il futuro che vorremmo. Sono un'arca: dove i
rapporti tra tutti gli animali, umani compresi, sono paritari,
orizzontali, fatti di collaborazione e di rispetto."
"Allo
stesso tempo, i Santuari possono essere una risorsa per il movimento di
liberazione animale: perché realizzano la magia della empatia. Questo
confondersi insieme di corpi, code, nasi, mani, occhi e sguardi, fiati e
sospiri, voci e brividi allo stesso tempo è la intuizione del 'perché'
si lotta per la liberazione animale e anche la causa del crollo di ogni
pregiudizio".
Ma ogni Santuario è allo stesso tempo una realtà molto concreta e tangibile, quindi con delle sue logiche interne che lo rendono possibile, che lo fanno vivere. I rapporti che intreccia con la realtà - sociale, giuridica, amministrativa - che lo circonda sono variegati e complessi. Se possono essere una risorsa - sia di ispirazione sia di 'retrovia logistica' concreta di realizzazione autentica e fattiva di un'azione di liberazione - non devono però diventare luoghi come 'discariche' (e qui, non puoi fare a meno di evidenziare una stretta analogia con quella che è la considerazione più diffusa su cosa siano i canili - sarebbe bello che tu riuscissi a tornare su questo argomento). L'impegno che un Santuario prende nei confronti di ciascun animale ospitato, è vitalizio e quindi non può mai interrompersi.
I Santuari, devono affrontare una grave contraddizione: per la legge italiana, la loro figura giuridica non esiste (mentre, se non sbagli, esiste in altri Paesi), e così vengono assimilati alla categoria degli 'allevamenti'. In pratica, la loro nemesi. Come gli allevamenti, devono seguire certe regole e rispettare certe tabelle temporali, ma queste regole alla fine occorre trovare il modo di sviarle, ché descrivono un percorso obbligato che porta unicamente alla morte dell'animale. Infatti, nell'allevamento l'animale individuo non conta nulla, è un pezzo intercambiabile: l'opposto di quel che avviene nel Santuario, dove ogni animale può vivere la sua specifica individualità, che non viene mai abusata, aggredita o compromessa.
Le regole - è chiaro - vanno cambiate. La Rete ha intrapreso una azione che ha anche questo obiettivo."LE MODIFICHE LEGISLATIVE
Non esistono ufficialmente i santuari in Italia, sono purtroppo tutti considerati degli allevamenti, con tutte le loro regole e tristezze. Non esistono deroghe per gli animali da reddito ospitati in maniera rispettosa, o “da affezione”, eccetto qualche raro caso. Una mucca ad esempio, sia se ospitata in un giardino di casa, piuttosto che in un allevamento, è soggetta comunque a continui controlli veterinari, il cui unico scopo è la salvaguardia della salute umana: resta un prodotto destinato al macello e al supermercato.
Tutto questo deve cambiare e l’obiettivo è duplice:
– raggiungere lo “status di rifugiato”, animale cioè fuori dal circuito dello sfruttamento umano
– raggiungere il riconoscimento di “santuario”, luogo dove vivono animali liberi e salvi, al di fuori di ogni logica di sfruttamento.
Dato che ogni controllo attuale è solo ed esclusivamente a tutela dell’utilizzo alimentare, per chi è escluso da questo circuito tutto questo deve terminare".
Puoi leggere sul sito: "La Rete dei Santuari di Animali Liberi in Italia è un’aggregazione di progetti che si riconoscono essere molto vicini nel loro percorso e che hanno come obiettivo comune quello di contribuire ad un miglioramento dell’attuale relazione tra noi animali umani e tutti gli altri".
"In questo sito potrai trovare tutti quei progetti che nel loro impegno di “riconversione”, hanno sviluppato e migliorato la relazione umano-altri animali, creando nello specifico dei luoghi di rifugio per molti soggetti senza una casa. Per ottimizzare il proprio operato e per raggiungere meglio tutti gli obiettivi comuni, a fine 2014 nasce la Rete dei Santuari di Animali Liberi in Italia, creando così un ambiente di divulgazione, di collaborazione e di cambiamento".
La Rete ha una Carta dei Valori, aggiornata al 17 marzo 2020. La Carta, che conta 9 articoli, è incentrata su 'ospitalità' e 'comunicazione'.
Navigando nel sito, trovi raccontato "che cosa sono i Santuari". "Un santuario è un luogo di accoglienza per animali ex-da reddito in cerca di una casa, che nasce quindi in risposta ad una emergenza". "Sempre più persone mettono in discussione l'approccio egocentrico e antropocentrico, il risultato di questo cambiamento, è di riuscire a salvare un numero sempre maggiore di animali non umani altrimenti destinati ad una morte ingiusta".
"Dove vanno a finire tutti questi individui?
Tanti in piccoli luoghi a gestione famigliare, ma la maggior parte vengono accolti nei santuari, cercando di far vivere loro una vita degna di essere chiamata in questo modo".
In un'altra sezione del sito, scopri "come puoi sostenerli".
Ma ogni Santuario è allo stesso tempo una realtà molto concreta e tangibile, quindi con delle sue logiche interne che lo rendono possibile, che lo fanno vivere. I rapporti che intreccia con la realtà - sociale, giuridica, amministrativa - che lo circonda sono variegati e complessi. Se possono essere una risorsa - sia di ispirazione sia di 'retrovia logistica' concreta di realizzazione autentica e fattiva di un'azione di liberazione - non devono però diventare luoghi come 'discariche' (e qui, non puoi fare a meno di evidenziare una stretta analogia con quella che è la considerazione più diffusa su cosa siano i canili - sarebbe bello che tu riuscissi a tornare su questo argomento). L'impegno che un Santuario prende nei confronti di ciascun animale ospitato, è vitalizio e quindi non può mai interrompersi.
I Santuari, devono affrontare una grave contraddizione: per la legge italiana, la loro figura giuridica non esiste (mentre, se non sbagli, esiste in altri Paesi), e così vengono assimilati alla categoria degli 'allevamenti'. In pratica, la loro nemesi. Come gli allevamenti, devono seguire certe regole e rispettare certe tabelle temporali, ma queste regole alla fine occorre trovare il modo di sviarle, ché descrivono un percorso obbligato che porta unicamente alla morte dell'animale. Infatti, nell'allevamento l'animale individuo non conta nulla, è un pezzo intercambiabile: l'opposto di quel che avviene nel Santuario, dove ogni animale può vivere la sua specifica individualità, che non viene mai abusata, aggredita o compromessa.
Le regole - è chiaro - vanno cambiate. La Rete ha intrapreso una azione che ha anche questo obiettivo."LE MODIFICHE LEGISLATIVE
Non esistono ufficialmente i santuari in Italia, sono purtroppo tutti considerati degli allevamenti, con tutte le loro regole e tristezze. Non esistono deroghe per gli animali da reddito ospitati in maniera rispettosa, o “da affezione”, eccetto qualche raro caso. Una mucca ad esempio, sia se ospitata in un giardino di casa, piuttosto che in un allevamento, è soggetta comunque a continui controlli veterinari, il cui unico scopo è la salvaguardia della salute umana: resta un prodotto destinato al macello e al supermercato.
Tutto questo deve cambiare e l’obiettivo è duplice:
– raggiungere lo “status di rifugiato”, animale cioè fuori dal circuito dello sfruttamento umano
– raggiungere il riconoscimento di “santuario”, luogo dove vivono animali liberi e salvi, al di fuori di ogni logica di sfruttamento.
Dato che ogni controllo attuale è solo ed esclusivamente a tutela dell’utilizzo alimentare, per chi è escluso da questo circuito tutto questo deve terminare".
Puoi leggere sul sito: "La Rete dei Santuari di Animali Liberi in Italia è un’aggregazione di progetti che si riconoscono essere molto vicini nel loro percorso e che hanno come obiettivo comune quello di contribuire ad un miglioramento dell’attuale relazione tra noi animali umani e tutti gli altri".
"In questo sito potrai trovare tutti quei progetti che nel loro impegno di “riconversione”, hanno sviluppato e migliorato la relazione umano-altri animali, creando nello specifico dei luoghi di rifugio per molti soggetti senza una casa. Per ottimizzare il proprio operato e per raggiungere meglio tutti gli obiettivi comuni, a fine 2014 nasce la Rete dei Santuari di Animali Liberi in Italia, creando così un ambiente di divulgazione, di collaborazione e di cambiamento".
La Rete ha una Carta dei Valori, aggiornata al 17 marzo 2020. La Carta, che conta 9 articoli, è incentrata su 'ospitalità' e 'comunicazione'.
Navigando nel sito, trovi raccontato "che cosa sono i Santuari". "Un santuario è un luogo di accoglienza per animali ex-da reddito in cerca di una casa, che nasce quindi in risposta ad una emergenza". "Sempre più persone mettono in discussione l'approccio egocentrico e antropocentrico, il risultato di questo cambiamento, è di riuscire a salvare un numero sempre maggiore di animali non umani altrimenti destinati ad una morte ingiusta".
"Dove vanno a finire tutti questi individui?
Tanti in piccoli luoghi a gestione famigliare, ma la maggior parte vengono accolti nei santuari, cercando di far vivere loro una vita degna di essere chiamata in questo modo".
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(EDIT 2 2018: qualsiasi messaggio che contenga pubblcità, promozioni, contenuti promozionali di carattere commerciale o finanziario, di qualsiasi tipo e genere, verrà immediatamente e automaticamente cancellato e gettato nel cestino dell'oblio. promoter avvisato...)
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