Non più tardi di dieci giorni fa, questa immagine ha circolato in su e in giù per la rete. La storia quindi, ormai è nota: la mucca che è scappata è stata infine ritrovata e uccisa.
Resta quel che si può intravvedere tra le righe della foto - e le parole 'strane' usate da chi ha descritto l'episodio tragico.
L'articolo (lo trovate QUI), molto breve, è scritto come il resoconto di un fatto di cronaca 'nera': come se fosse l'inseguimento e la cattura di un fuggitivo umano, incriminato per azioni illegali - anche letali.
Come si può leggere, la mucca stava facendo "scorribande" (il cui primo significato è "incursione in territorio nemico").
Inseguita da elicottero, drone e vigili: abbattuta la mucca in fuga
„Era fuggita da Gaiarine, nella serata di martedì [il 14 luglio, l'articolo è del 16 luglio NdA], e per
quasi 24 ore ha tenuto in scacco polizia locale, vigili del fuoco e
operatori dell'Ulss 2 che per rintracciarla hanno utilizzato un elicottero, un drone, posti di blocco.
L'articolista stesso si rende forse inconsciamente conto della sproporzione dei mezzi messi in campo - infatti precisa che non si sta parlando di un "pericoloso latitante" - Inseguita da elicottero, drone e vigili: abbattuta la mucca in fuga
„ma - appunto - della una "famigerata" mucca che nella serata di ieri, mercoledì [15], è stata abbattuta in località Roverbasso di Codognè.
“
Ma ti chiedi: perché mai la mucca gode di "pessima fama"? Che cosa avrà mai fatto, se non fuggire da un luogo dove ha passato tutta la sua intera vita a subire manipolazioni umane fatte conto il suo corpo? Ogni prigioniero ha il diritto-dovere di provare a fuggire. Invece, questa mucca, no, andava ricatturata, "per motivi di sicurezza". Però, "purtroppo", i tentativi dei veterinari della Ulss 2 di sedarla non hanno avuto successo. In tal caso, ti vien da chiederti: quale sarebbe stato, allora, il destino della mucca? Sarebbe stata "graziata" Niente affatto. Il destino di ogni animale che viene allevato per scopi umani, è segnato. E allora, che si celebri lo scampato pericolo (una generica curiosità dei cittadini nella zona) che venga segnato a futura memoria il geniale pilota del drone, così efficace nelle operazioni di individuazione e cattura. Tu, invece, questo nome, non lo scrivi, se volete c'è nell'articolo: per te, meriterebbe la damnatio memoriae.
Tutto questo contesto, ha suscitato le riflessioni di Francesco Cortonesi, che ha descritto invece che cosa è veramente quella foto: " è un mirino", di un "esercito all'inseguimento di una mucca disperata", che si è "nascosta nel campo, nel disperato tentativo di non farsi vedere".
Il sindaco di Gaiarine, soddisfatto dell'impresa, alla fine ha definito la fuga della mucca come "pittoresca" - ma non per questo meno pericolosa, ché "c'era in gioco l'incolumità dei cittadini". E adesso che la fuggitiva è stata eliminata " SIAMO PIÙ TRANQUILLI anche se un po' ci spiace per questa mucca con il
suo grande desiderio di libertà ci ha tenuti con il FIATO SOSPESO per un
giorno intero". (I maiuscoli sono di Francesco Cortonesi). Dispiacere ipocrita e falso, dato che il desiderio di libertà non è stato minimamente ascoltato. L'avventura, invece, ha tenuto tutti "col fiato sospeso", ma per fortuna è finita bene (?!).
Tutto questo ti turba molto: al di là degli eventuali lapsus freudiani presenti nelle parole del giornalista e del sindaco, quel che si vede molto chiaramente è l'assenza totale di empatia, di rispetto, e anche di pietà. Al contrario, non esiste alcuna considerazione per la vita e per il desiderio della mucca. I piatti della bilancia pendono tutti dal lato del punto di vista degli umani - cioè, nel caso specifico, dei dominatori: sono le loro le vite e le emozioni importanti. Una volta di più, l'umano ha avallato la sua propria narrazione millenaria, di creatura superiore e in pieno diritto di conquistare e dominare tutta la natura - dalla quale si distingue per superiori doti. Una narrazione sottintesa, certamente, ma proprio per questo ancor più pericolosa: talmente in profondità dell'inconscio collettivo da risultare ormai 'naturale' ed essere invisibile.
Droni, elicotteri, posti di blocco. La mucca ha tentato una sortita, la mucca ha fatto azioni di guerriglia. E a queste azioni, si risponde con l'esercito. La potenza tecnologica umana soverchia quasi tutti i tentativi altranimali di sottrarsi alla morsa zootecnica (che non è solo allevamento): che è fatta dalla serie di azioni che plasamano e trasformano gli animali, li rendono "belli, grassi, stupidi e gonfi di" sostanze da prelevare e sfruttare per nutrirsene (Herbert George Wells, "La Guerra dei mondi").
Proprio questo libro di fantascienza originaria ti è venuto in mente, leggendo questa cronaca - e memore anche di cronache simili avvenute in passato - perché di fatto quella che gli umani sembrano aver intrapreso, è proprio una guerra - ma una guerra unilaterale, che non ha nemici, perché gli altranimali non lo sono. Sempre nello stesso libro, sul quale hai scritto tempo fa un post, si legge una considerazione per la quale la resistenza, cioè, sarebbe quasi impossibile: "Questa
non è una guerra", (...) "E non lo è mai stata. Formiche e
uomini mica si fanno la guerra". (...) Le formiche hanno le loro città,
le loro vite, le loro guerre, le loro rivoluzioni, finché un giorno
gli uomini decidono di toglierle di mezzo, e le tolgono di mezzo. Ecco
cosa siamo diventati. Formiche. Con una differenza (...) Noi siamo
formiche commestibili"." (p.222)
La lucidità di Wells è agghiacciante.
"All'inizio
sperimentai un'emozione che esula dalla gamma consueta degli
esserimumani, e che però le povere bestie che dominiamo conoscono sin
troppo bene. Mi sentivo come una lepre che torna alla tanae d'un tratto
si trova di fronte una squadra di muratori intenti a scavare le
fondamenta di una casa. Avvertivo le prime avvisaglie di una
consapevolezza che col passare del tempo si sarebbe fattasempre più
chiara e opprimente: un senso di spodestamento, la convinzione di non
essere più il padrone, bensì animale fra gli animali, schiacciato sotto
il tacco dell'invasore marziano. Ci toccava né più né meno la stessa
sorte: acquattarci a spiare e scappare a nasconderci. "
pag 211
"(...)
inizieranno a darci la caccia in modo sistematico, scegliendo i
migliori per chiuderli in gabbia, o qualcosa di simile. (...) Non hanno
neanche cominciato. (...)".
pag 224
"Chissà,
magari i marziani si prenderanno alcuni di loro (quelli senza
carattere, che si saranno arresi) come animali da compagnia, li
addestreranno e - perché no? - magari si inteneriranno pure al momento
di uccidere il ragazzino addomesticato che è cresciuto troppo. Magari
ogni tanto li addestreranno a darci la caccia."
pag 227
"(...)
I mansueti faranno la fine degli animali mansueti; nel giro di qualche
generazione saranno belli, grassi, stupidi e gonfi di sangue
gustosissimo - spacciati! Ma noi che restiamo liberi corriamo il rischio
di inselvatichirci - di degenerare in una specie di enormi ratti...
vivere sottoterra."
pag 228
Oltre queste considerazioni, dici però che
la guerra, intrapresa e dichiarata contro gli altranimali, esiste ed è considerata reale nella mente degli umani: che si sentono minacciati sempre da tutto ciò che è naturale. Per questo, la fuga di una mucca spaventata diventa una "scorribanda". Per questo, gli atti animali di fuga, di ribellione, di resistenza, non sono episodici, ma tutti insieme formano un contesto riconoscibile: nel quale gli umani che hanno deciso di mettersi al fianco degli altranimali, devono trovare il modo migliore di inserirsi.
Se usassero la stessa solerzia, e lo stesso dispiegamento di forze, per individuare i trafficanti di droga, saremmo un paese sicuramente più civile... invece purtroppo; forti con i deboli e deboli con i forti !
RispondiEliminaConcordo con Stefanover.
RispondiEliminaSiamo all'assurdo. Come può poi essere pericolosa una mucca? Un toro lo capirei... ti insegue ti incorna e vai, fine, ma una mucca...
@Stefanover. Io non so se non usano lo stesso spiegamento di mezzi con i "criminali", gli spacciatori, ecc. So di sicuro, però, che usarlo contro una mucca spaventata dimostra quanto sia violenta la nostra società - che usa la tecnologia per opprimere e per sopprimere.
RispondiElimina@Patricia Moll. Ti sei chiesta perché il toro usrrebbe le corna - in realtà scapperebbe. ? Chi lo ha messo in quella situazione e perché? Perciò, nemmeno lui sarebbe pericoloso. E cmq la "pericoloità" (dichiarata dagli umani ma non dimostrata) non gisutifica la violenza mortale
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