Non c'è due senza tre... Prosegue la rassegna stampa post Simonsen.
Il sito Progresso Etico Vegano, lavorando ancora sulle testimonianze, riporta un articolo pubblicato il 31 marzo 2007 sul quotidiano inglese The Guardian: "dalla voce di un ex-vivisettore tutto l'orrore di questa pratica, e il perché continua a esistere e a essere insegnata nelle università come fosse cosa dovuta e normale". [sottolineatura mia] .
Arrivano i primi articoli che provano a dare un riassunto della vicenda, fornendone un quadro complessivo, come questo su Natividad, dove prende la parola ancora Susanna Penco.
Su Villaggio Globale, è possibile leggere la lunga lettera di Roberto Cazzolla Gatti, Biologo ambientale ed evolutivo.
Maria Giovanna Devetag - siamo ormai al 31 dicembre - scrive un lungo post sulla sua pagina facebook. Devetag è segretaria presso Parte in Causa. Nel post, lucido e argomentato, troviamo a nostra volta altri interessanti link, che consiglio vivamente di andare ad aprire. Si parla, tra le altre cose, di quello che avrebbe potuto (e, in realtà, auspicabilmente dovrebbe), essere un AUTENTICO dibattito scientifico sulla questione animale, con argomenti come la traslabilità dei nuovi farmaci. Devetag tira le sommme: oggi come oggi "la via che passa, tra le altre cose, per i test su animali, è semplicemente l'unica strada che finora sia stata tentata e perseguita. L'unica". Conclude, quindi: " Altre modalità non sono mai finora state attivamente perseguite
fino a pochi anni fa, e in Italia su questo siamo molto indietro. E
veniamo all'ultima delle frasi fatte tanto in voga: “quando ci saranno
metodi sostitutivi sarò il primo a gioirne. Ma fino ad allora...”
Scusate, voi pensate che i metodi sostitutivi cadano dal cielo? Si
trovino per caso sotto gli alberi come i funghi? Siete davvero così
sprovveduti da non sapere che senza investimenti non si ottiene nulla? E
che senza pressioni per cambiare, nessuno ha l'incentivo a cambiare?
Per favore, vi prego, per il bene del dibattito, trovate argomenti
migliori." [sottlineatura mia] .
Su QN, ritorna la notizia dello smascheramento dei violenti-finti-animalisti.
Marco Affronte, naturalista, pone l'accento su un tema molto importante. Nel suo articolo, parla della nuova etica intravista nel futuro dagli animalisti-antispecisti già oggi: "ci può essere una nuova etica, una nuova morale, che un giorno ci
impedirà di sperimentare su altri esseri viventi. Anche se può servire a
salvare la vita di un altro essere vivente, e anche se quest'ultimo è
un umano. Un'etica che ci spingerà a dare il massimo e a moltiplicare
gli sforzi per trovare nuove forme di sperimentazione, o a potenziare
quelle già esistenti, perché sperimentare sugli animali non sarà più
un'opzione. Non sarà più accettabile, punto e basta".
Intervallo. Notizia scientifica: la stampante 3D che replica la carne umana.
Serena Contardi, su Asinus Novus, mette in parallelo le due storie uguali e contrarie di Caterina Simonsen e Giovanna Bordiga, da cui si vede nitidamente la "tragica disparità di forze che corre tra chi difende lo sfruttamento
degli animali – con ogni mezzo, come si è visto – , e chi vi si oppone.
Per questo servono più oculatezza e studio".
Infatti, sempre su Asinus Novus, sempre Serena Contardi, parla delle regole dell'esposizione mediatica: "l’attenzione morbosa degli Italiani non è stata diretta sull’argomento
sperimentazione animale in sé, quanto sull’aberrazione umana de «gli
animalisti» (universale generico) che si sono accaniti contro la povera
fanciulla innocente: la bella e la bestia, un classico sempreverde". E sebbene 'gli animalisti' si siano dissociati praticamente da subito dagli aggressori, la narrazione ufficiale dominante, si è guardata bene dal parlare di questo.
Andrea Romeo, su Gallinae in Fabula, analizza nel dettaglio il caso mediatico Simonsen.Gli screenshot si commentano da soli.
Per YouAnimalIt, vale l'adagio latino "repetita juvant": si parla ancora, infatti, degli "animalisti tarocchi" che hanno insultato Caterina Simonsen.
Del resto, un dibattito serio, sarebbe davvero necessario. La Limav, lo chiede esplicitamente.
Alessandra Colla, in una intervista, spiega le ragioni della offensiva vivisezionista e la bufala di Caterina: "i ricercatori vivisezionisti (il termine a loro non piace, ma la
sostanza purtroppo è quella, non giriamoci intorno) fanno il possibile
per screditare l’animalismo, depotenziandone il messaggio attraverso la
criminalizzazione e lo spostamento del problema su un piano più
viscerale, per sollecitare risposte istintuali anziché razionali: è una
vecchia tattica, l’importante è saperla riconoscere e segnalare".
Ecco. Appunto. (3-fine)
un
articolo pubblicato il 31 marzo 2007 dal quotidiano inglese "The
Guardian". Dalla voce di un ex-vivisettore, tutto l'orrore di questa
pratica, e il perche' continua a esistere e a essere insegnata nelle
universita' come fosse cosa dovuta e normale. - See more at:
http://progressoeticovegano.com/content/ero-un-vivisezionista#sthash.qhmva3T2.dpuf
un
articolo pubblicato il 31 marzo 2007 dal quotidiano inglese "The
Guardian". Dalla voce di un ex-vivisettore, tutto l'orrore di questa
pratica, e il perche' continua a esistere e a essere insegnata nelle
universita' come fosse cosa dovuta e normale. - See more at:
http://progressoeticovegano.com/content/ero-un-vivisezionista#sthash.qhmva3T2.dpuf
Ciao Giovanni,
RispondiEliminaottima l'idea di fare questa rassegna stampa.
Su Veganzetta è stato aggiunto un nuovo articolo.
Ciao Rita, mi fa piacere che venga apprezzata questa raccolta. Al momento, è l'unico modo con cui sono sicuro di poter dare contributo concreto, perché non riesco a elaborare in modo compiuto un pensiero critico lucido sulla questione; a differenza di te e di molti altri, di cui condivido molte delle conclusioni raggiunte
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