"Questa è l'occasione di dare vita a un cambiamento reale, che getti le basi per una parità tra tutti, a prescindere dall'identità di genere, dal colore della pelle o dall'orientamento sessuale". Parola di Brian Cranston a proposito dei movimenti Time's Up e Black Lives Matter (il Venerdì, 18 settembre 2020).
Ti aspetteresti che, tra le varie "differenze" da difendere, l'attore nomini anche l'appartenenza di specie, visto il suo più recente ruolo nel film "L'unico e Insuperabile Ivan": infatti, recita nei panni di Mack, proprietario di un piccolo circo che si trova all'interno di un centro commerciale (storia vera) e che tra i suoi animali accudisce il gorilla Ivan e la elefantina Ruby. "Mack ha creato il circo per poter tenere al sicuro Ivan" - dice Cranston - "che ha allevato come un figlio, ma è consapevole anche di averne limitato la libertà" (come minimo...). "Anche questa storia pone un interrogativo: è giusto tenere gli animali in cattività?".
Il film - uscito su Disney+ ad agosto - è tratto dalla storia vera di un gorilla che negli anni '70 rimase per lunghissimo tempo come attrazione in un centro commerciale a Tacoma, Stato di Washington (difficile immaginare una prigione più lontana di così da qualunque 'vita naturale' per un gorilla). La storia ha ispirato la scrittrice fantasy Katherine Applegate, che nel 2012 ha scritto il libro ispiratore del film.
Le giornate per Ivan e gli altri animali - l'elefantessa Stella, la gallina Henrietta, la barboncino Snickers, la foca Frasnkie, il coniglio Murphy e infine Ivan - si susseguono sempre uguali, regolate dagli orari degli spettacoli. La noia subentra molto presto in tutti loro, nonostante la compagnia umana di Mack, il direttore e di Julia, la bambina figlia di un inserviente
Quando Stella sparisce, Ivan deve prendersi cura della elefantina Ruby. Questa nuova incombenza risveglia ricordi della vita libera e suscita domande e il desiderio di tornare in libertà.
Dal canto suo Mack, appare come un guardiano domatore sui generis: sembra davvero affezionato agli animali, anche se non si fa scrupolo di tenerli in gabbia e di addestrarli a esercizi innaturali.
Tuttavia, a quanto pare, il suo personaggio ci suscita simpatia e solidarietà, perché alla fine il suo gesto di lasciar liberi gli animali non sembra avere una chiara ricompensa - se non quella morale di aver finalmente mostrato rispetto e solidarietà con altri individui non umani, desiderosi come lui di vivere liberi. Al centro delle motivazioni troviamo dunque l'autodeterminazione degli animali, che chiede attenzione e rispetto da parte degli umani, quasi sempre insensibili a queste domande vitali.
Rimandi a due begli articoli che parlano del film, uno su Vegolosi, l'altro su Coming Soon - ci sono moltissimi dettagli. Qui sotto metti il lungo e significativo trailer.
Ivan è un po' Koko, un po' Cesare, un po' King Kong. Mentre Ruby è un po' Dumbo e un po' Peach. Ci sono canzoni, ci sono battute umoristiche, qualche luogo comune, di sicuro commozione.
Ed è davvero un film dei nostri tempi: dal trailer ti sembra che ci siano tutte le nostre ambivalenti emozioni, le nuove e diverse considerazioni verso gli animali, l'attenzione a non turbare nessuno, la narrazione di una umanità più attenta agli animali (vedi il commento della giornalista televisiva, vedi le persone che manifestano). Anche dal punto di vista tecnologico, che finalmente permette di far 'recitare' animali senza obbligarne nessuno alla costrizione di un set cinematografico, specialmente quando si sta raccontando una storia di libertà come questa!
Il trailer, in inglese e in italiano.
"Perché vogliono un gorilla arrabbiato, secondo te?"
"I ricordi non ci abbandonano. Ci allontanano, a volte"
"C'era una volta una elefantina. Era intelligente e coraggiosa, ma doveva stare all'aperto per essere libera"
"Il suo quadro indica chiaramente che vuole essere libero"
"E Mack? Si è sempre preso cura di me!"
"Siamo una famiglia. Siamo tutti insieme"
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