Trieste è l'estremo lapsus geografico dell'Italia. Come città, ti ha sempre intrigato, proprio per questo suo essere oscillante tra i confini: se guardate la cartina geografica italiana, la provincia di Trieste è una lingua che spunta quasi all'improvviso, inaspettata e inattesa, una dimenticanza a cui si rimedia all'ultimo minuto, come quando in valigia si infila lo spazzolino da denti oppure un libro.
(A proposito, anche la foto qui sopra è Trieste: lungo la strada panoramica, si viaggia col mare di fianco e e ti sei fermato a far foto luminosissime)
Sei andato a Trieste partendo da Aquileia, l'ultimo giorno tuo friulano, dopo CaVegan - che era tornato il sole. Così ti sei goduto questo viaggio, allontanandoti anziché avvicinandoti a casa.
Qui sotto ci sono alcune foto anche di Aquileia, scattate i giorni prima sotto la pioggia. Ne metti alcune di Trieste, senza dir molto - la curiosità del viaggiatore che visita un luogo per la prima volta è comune a molti. Per qualche motivo, però, ci tieni a dire che i triestini son persone gentili.
Meglio leggere quel che scrive su Trieste Paolo Rumiz: «Trieste è un sismografo, un pennino sensibile che registra le inquietudini d’Europa». «Quando ho iniziato a lavorare per Repubblica mi hanno detto che avrei potuto restare qui: mi trovavo già al centro di tutto. La caduta del muro, la guerra nei Balcani, il populismo alpino di Heider che è stato un precursore di quelli attuali. In 30 anni ho assistito alla mutazione dell’Europa senza muovermi, se non viaggiando. Trieste, poi, è un’Itaca perfetta: è stupendo partire e ritornare. Viverci è un altro discorso».
Ci offre Paolo Rumiz, un’immagine per descrivere cosa significhi essere triestini: sei bandiere, quelle cambiate dalla nonna dello scrittore. Sei cambi di nazionalità, senza per questo muoversi dal luogo in cui è nata. Prima l’impero austroungarico, poi il Regno d’Italia, quello tedesco e i 40 giorni di bandiera jugoslava. E prima dell’avvento della Repubblica Italiana, «quella gran festa di arance, penicillina e birra» che è stata l’arrivo degli alleati.
Probabile è che le tracce di questi sei passaggi si possano ritrovare nelle vide cittadine, nelle sue case, nei suoi palazzi. Tu, però, ti sei limitato a un giro molto breve. Queste sono alcune foto.
... e Aquileia: antica e un tempo popolosa e importante. Oggi ti è apparsa come una cittadina tranquilla.
Io non ci sono mai stata ma la figlia si era programmata un tour del Friuli anni fa. Aveva trovato posti magnifici ma Trieste e Cividale le erano piaciuti sopra a tutto
RispondiEliminaanche per me questo viaggio è stato il primo. Spero di farne ancora, perché son posti con un'atmosfera che si trova solamente lì!
RispondiElimina