venerdì 5 giugno 2020

L'elefantessa e l'ananas



In alcune foto, che alcune associazioni animaliste italiane hanno ripreso, si vede molto bene quanto era piccolo l'elefantino che portava in grembo questa mamma elefante, vittima di un atroce inganno umano. Una notizia che ha allagato il mondo per quanto è terribile.  Tutti l'hanno ripresa. Grazie agli spunti di Francesco Cortonesi, hai deciso di contribuire anche tu.


















Artisti di tutto il mondo, choccati dalla crudeltà dell'episodio, le hanno reso omaggi, in modo fulmineo e quasi contemporaneo, con disegni, pitture, vignette: un'onda di emotività e di orrore e rabbia, travolgenti per questo giorno. Per questa storia così feroce, che pure è la più eclatante tra migliaia di tragedie che travolgono altranimali. Lo sottolinei, ma allo stesso tempo ti sembra 'sbagliato' ribadire l'ovvio che la elefantessa è 'solo' una tra milioni, perché ti sembra come non rispettarla, gettare via la sua individualità e quella di suo figlio - e così, l'antropocentrismo abietto rimbalza indietro.

La prima immagine del disegno che hai messo in apertura, è forse quella che ti ha toccato più profondamente, perché c'è un cucciolo che chiama sua mamma, si fida di lei, si sente al sicuro con lei, anche quando lei è impossibilitata a portargli qualsiasi aiuto. Sulle altre mamme, però, una cosa si può dire, senza mancare di rispetto per questa mamma elefantessa e il suo atteso figlio. Cioè che Questo capita a tutte le mamme animali imprigionate dagli umani: le mucche per il latte, le scimmie nei laboratori, le cagne fattrici per i 'cuccioli di razza a buon mercato', le topoline per gli esperimenti, ecc.
Tutti questi cuccioli si trovano gettati in un mondo pauroso e doloroso, anche prima di venire davvero al mondo. Solo la mamma per loro è importante, ma anche lei non può far nulla.

Lei si era fidata, forse la fame e la golosità erano tante. Le avevano offerto ananas riempiti di petardi che poi le sono esplosi squarciandole bocca e pancia, dove in grembo portava il suo cucciolo. Lo scherzo feroce di qualcuno? Una trappola tesa per altri animali? Il punto è che sembra che gli umani sappiano risolvere i loro 'problemi' con gli altri animali solo portando morte, magari nei modi più atroci.
La nostra specie ha davvero intrapreso una guerra contro tutti gli altri altranimali - e le quinte colonne sono esigue. Come il fotografo  Biplab Hazra

L'elefantessa, invece non aveva mai fatto del male a nessuno. E anche nell'agonia dolorosa infertale dalle enormi ferite alla bocca, non ha fatto del male a un singolo essere umano anche quando si è messa a correre in preda ad un dolore lancinante per le strade del villaggio. Non ha distrutto una sola casa. Ed è andata a morire nel fiume dove si era rifugiata in cerca di riparo e sollievo per le gravissime ferite.

A quanto pare, nello Stato del Kerala, in India, dove il crimine è avvenuto,   indagini sono in corso, ci sono stati dei fermi.  

Intanto, il profilo twitter del Kerala Forests & Wildlife Department, ha messo questa foto.



Biplab Hazra





2 commenti:

  1. Ne ho pubblicate anche io di immagini… riguardo a questa dolorosa notizia… girano voci che sia stata uccisa per errore, il fatto è che sarebbe potuto rimanere ucciso chiunque "per errore". Inoltre disseminare i campi di bombe invece che di semi, non produce alcun bene per la comunità… Non siamo altro che DIS-umani.

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    1. già oggi ne girano tante di voci, purtroppo. In generale, direi che non è possibile metteremin atto 'per errore' un qalsiasi gesto o comportamento finalizzato al danneggiare e uccidere altri viventi.

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