Questa è la foto satellitare dell'Europa in tempi recenti. Le zone gialle sono quelle più inquinate. Zone, che al primo gennaio erano rosse. Come si vede nel filmato realizzato dall'ESA.
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così |
Questo questo post sarà un po'sui generis, scritto - caso forse più unico che raro - sull'onda repentina della 'cronaca', di fatti capitati ieri o l'altro ieri, per così dire. In questo i social contribuiscono tantissimo e lo stupore a metà tra lo speranzoso e il malinconico suscitato dagli eventi di cui si parla ti ha spinto a fissare le idee - che non sono 'solo' tue, ma che sono diffuse come memi a livello generale, per lo meno tra certi tipi di persone.
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pesci nei canali di Venezia, l'acqua è limpida |
Anche a Lignano Sabbiadoro, i delfini hanno fatto ritorno, in acque di nuovo tranquille, non più minacciose per via degli umani.
Due mucche, si sono ritrovate a camminare sulla A23 di Torino, vicino al casello di Avigliana (degno di nota il liguaggio dell'articolo - soltanto in una delle versioni si legge che forse anche le mucche erano spaesate).
Questo è quanto. Probabilmente, di 'avvistamenti' simili ce ne saranno ancora e forse aumenteranno. Per esempio: a Milano ci sono le nutrie e i cigni, a Torino ci sono i gabbiani.
Quando gli umani - sempre per via di antropocatastrofi (sia in quanto scatenate da noi, sia perché aggrediscono segnatamente la specie umana) - si ritraggono, spariscono, si nascondono, scappano, se ne vanno - e fermano o riducono le loro attività - ritornano gli animali - e naturalmente anche le piante.
Ricerche attendibili provano che la propagazione del virus è facilitata dalle sostanze inquinanti che sono di solito presenti in abbondanza nei nostri cieli, intorno a noi, quando le attività umane sono a pieno regime. Ci sono degli epientri mondiali di queste situazioni: la
pianura Padana in Italia, la provincia dell’Hubei in Cina, il NordReno-Westfalia in Germania. In questi territori la gente ha respirato male per anni e le malattie dei polmoni, dei bronchi, del respiro, l'asma, sono diffusissime. Lo dice un articolo scritto da Guido Viale e pubblicato su Pressenza nei giorni scorsi.
"Gli esseri
umani soffocano, ma la Terra respira. Prova evidente di un’inimicizia a
lungo coltivata". Un bel modo understatement per definire l'ingordo e feroce specismo consumista che è alla base di quasi tutte le condotte importanti degli umani, delle loro decisioni, delle loro azioni. Il confinamento in casa è la logica conclusione, oltre che una metafora, dell'autoconfinamento che gli umani hanno decretato - forse per paura? - per se stessi millenni fa, autodichiarandosi seprati e diversamente altri rispetto a tutto il resto della - chiamiamola - Natura.
Dice Viale: il dopo comincia ora, non si può più rimandare la decisione - le decisioni - su che tipo di futuro volere, perché il futuro è adesso: sui piatti della bilancia ci sono da una parte il PIL e le forme di lavoro totalizzante - che rendo lo scorrere della vita una mera sopravvivenza orientata all'iperconsumo e alla produzione di rifiuti - dall'altra le solidarietà riemerse, le lentezze dei tempi, il riaffermarsi di 'epifanie' animali, vegetali, ambientali.
Come si concilieranno questi due opposti? Ancora meglio: sarà necessario conciliarli? O non sarà meglio cercare di cambiare il più velocemente possibile, dalle fondamenta, un intero paradigma sociale, attualmente basato sull'oppressione e sullo sfruttamento coordinato?
Abbiamo già visto che basta pochissimo per veder ribaltata la nostra routine e che agli animali occorre un niente di tempo per voler tornare in luoghi che noi abbiamo monopolizzato.
Davvero a nessuno farà effetto l'insieme di queste sensazioni - l'aria pulita, le stelle, il silenzio, i nuovi odori, forse - se ci sarà tempo - i nuovi sapori - e di queste apparizioni - animali scomparsi che ritornano a vivere in spazi resi vivibili dalla mera assenza degli umani - che ci rimettono in contatto con un mondo che allo stesso tempo esisteva prima e potrebbe diventare il nostro futuro? Davvero proprio tutti vorranno alla prima occasione tornare alla vita ipertrofica, frenetica, arrabbiata, malata, ansiosa, di prima? Davvero per tutti sarà insignificante la correlazione tra inquinamento, zootecnia e epidemie? Davvero nessuno proverà desiderio di continuare a poter vivere con la possibilità di apprezzare cose di cui forse non aveva più memoria o addirittura consapevolezza o esperienza?
Ciao, vengo dal blog di Orlando che siccome ci ha i commenti chiusi (e in confidenza sarebbe bene che li riaprisse!!!) gli scrivo pure qui un salutino. Dunque, i virus sono esseri viventi e dunque vivono eccetra e blà blà e non è che manco a loro tutti gli inquinamenti gli diano tantissimo fastidio. A me, vedere le mucche in autostrada -anche se solo in foto- mi fa un certo ché; e pure vedere i cinghiali in piazza vicino ai cassonetti. Sono ungulati! Tremendo... sentirsi il duro del catrame (o anche solo dei mattoni e del cemento) sotto le zampe…! Secondo me, se il mondo fosse in pace, e cioè se gli umani la piantassero di vergognarsi d'esser solo un branco di trogloditi come madrenatura li ha fatti (se cioè la smettessero di coltivarsi le proprie ansie di potere eccetra) tutti i viventi -compresi i virus- potrebbero fare il loro... diciamo "lavoro" di viventi: in pace, come si deve e senza stress! Fattostà che ci abbiamo gli eserciti(di virologi, di militari, di finanzieri….) e siccome gli eserciti devono esercitare la difesa, adesso siam tutti confinati in casa appiccicati a un fottìo di schermini muniti di tasti. Evvabbé. Te pensi che qui in rete (in quest' universo dove non v'è cosa né la sua estinzione) una mucca, o un cinghiale o a una papera parteciperebbero volentieri a qualcosa di più sconcertante di un blog? Io credo di sì.
RispondiEliminaCiao Silvina, benvenuta e un saluto anche a Orlando :) Sfiziosa la tua domanda finale, e mi piace assai il tuo stile di scriver le cose, hai colto oltre tutto dei particolari davvero curiosi :)
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